Delitto di Gradoli: cosa è successo?Ricostruzione dell'omicidio-StudentVille

Delitto di Gradoli: cosa è successo? Ricostruzione dell'omicidio

Delitto di Gradoli: cosa è successo? Ricostruzione dell'omicidio

Delitto di Gradoli: cosa è successo?

Il 30 maggio del 2009 a Gradoli, tranquillo paesino nella provincia di Viterbo, affacciato sul Lago di Bolsena, scompaiono 2 donne: Tatiana Ceoban e sua figlia Elena. I loro corpi non verranno mai ritrovati, ma il colpevole di questo duplice omicidio sì, Paolo Esposito, elettricista informatico, compagno all’epoca dei fatti di Tatiana e amante di sua sorella Ala Ceoban, anche lei di origine moldava, venuta in Italia per cercare fortuna. Paolo Esposito, ora rinchiuso e condannato all’ergastolo nel carcere di Mammagialla a Viterbo aveva una figlia insieme a Tatiana Ceoban, Erika, fortunatamente risparmiata dal padre, forse parte del movente in quanto non sarebbe mai stata affidata al padre, trovato in possesso di materiale pedo-pornografico e al quale era stata tolta la patria podestà. Il movente principale pare sia quello di eliminare ogni ostacolo alla sua relazione, oramai nota non solo a Tatiana e ad Elena (figlia di una precedente relazione), ma anche a tutto il paese, le due donne infatti, non avrebbero mai concesso alla coppia di vivere nel villino di famiglia. Il delitto efferato ha però anche una complice, rispettivamente sorella e zia delle vittime, appunto, Ala Ceoban, accusata di favoreggiamento e occultamento di cadavere, condannata a 8 anni, ha scontato la sua pena e ora lavora in una azienda agricola, lottando per l’ottenimento del permesso di soggiorno, più volte negato dalla Prefettura di Viterbo, dalla Questura e dal ministero dell’Interno, in quanto soggetto “denota un’indole particolarmente aggressiva e quindi pericolosa per la sicurezza dello Stato e una minaccia per l’ordine pubblico”. Continua a leggere per saperne di più!

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Delitto di Gradoli: la ricostruzione dell’omicidio

Il delitto di Gradoli, balzato così alle cronache, sarà minuziosamente analizzato il prossimo 25 marzo su Rai3, nell’ultima puntata di questo ciclo di “Storie Maledette”, programma televisivo condotto da Franca Leosini, che lo spronerà più volte a non omettere nessun particolare. Paolo Esposito attraverso l’intervista e le domande incalzanti della Leosini entrerà nel buio di quei momenti che lo hanno trasformato in un assassino, quando quel 30 maggio del 2009, decise di togliere la vita a 2 donne, Tatiana ed Elena e distruggendo anche la vita di un’altra donna, Erika, sua figlia, ora quattordicenne e affidata ad un’altra famiglia, perchè suo padre naturale le ha ammazzato la madre e la sorellastra e la zia lo ha aiutato a nascondere i cadaveri. Quella mattina del 30 maggio, Tatiana accompagna a scuola la piccola Elena e poi si reca a Viterbo per acquistare una telecamera che sarebbe servita 2 giorni dopo, per riprendere il saggio di danza della bimba. Lo scontrino viene battuto verso l’ora di pranzo in un grande supermercato. Poi la donna riprende il bus per Gradoli. L’autista ricorda che è scesa proprio davanti alla propria abitazione. In casa ci dovrebbe essere già Elena, secondo la ricostruzione avvenuta in aula, di ritorno da scuola. Ma non si è certi se viva o già morta. Nell’abitazione ci sarebbe anche la zia Ala, e lo stesso Esposito. La vittima numero due entra e, sempre secondo la ricostruzione del pm Renzo Petroselli, non trova la figlia maggiore. Il delitto di cui ancora non sono stati ritrovati i corpi, è avvolto da un alone di mistero. Domenica 25 marzo, Franca Leosini ne parla nella sua puntata di Storie Maledette.

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