Legge di stabilità: le manovre finanziarie per la scuola - Studentville

Legge di stabilità: le manovre finanziarie per la scuola

Legge di stabilità: le manovre finanziarie per la scuola

Scuola, Legge di stabilità: in arrivo le manovre finanziarie

Il 2017 sta per terminare ed arrivano, puntuali, le manovre annunciate dal governo per la scuola. Ci sono alcune novità nelle destinazioni e il lungo e cospicuo dossier annuncia le mosse previste per l’istruzione. Tra le giornate di martedì e mercoledì di questo inizio autunno si deciderà come distribuire la somma prevista, che ammonta a un miliardo e 95 milioni di euro. Saranno pochi i cambiamenti possibili in questi giorni: i giochi sono fatti. Vediamo insieme cosa prevede la legge di stabilità per la scuola, l’università e l’istruzione.

Le risorse destinate per i docenti e presidi nella Legge di Stabilità

Novità all’orizzonte per i contratti di lavoro per i dipendenti della Pubblica amministrazione: è previsto infatti un aumento dei compensi, per l’ammontare di 85 euro lordi per il personale docenti. Per i sindacati è una beffa e vi spieghiamo i motivi: gli insegnanti, ad oggi, guadagnano meno di 25mila euro lordi l’anno, incassando il bonus di 80 euro che Renzi aveva destinato che verrebbe meno con la nuova concessione. Insomma, nessuna aggiunta, in pratica un bonus che entra ed uno che esce e nessun aumento, se non di 5 euro. Il mondo dei docenti si dimostra allibito e indignato per la proposta beffa e richiede maggiori risorse da destinare. Discorso differente invece per i presidi, il che ha fatto parecchio discutere: l’aumento degli stipendi  sarà invece sostanzioso, si parla di 440 euro netti al mese per adeguare i compensi dei dei dirigenti scolastici ad quelli dei dirigenti di alta fascia della pubblica amministrazione. La questione però ha sollevato molte polemiche ma l’adeguamento degli stipendi pare ormai cosa fatta e partirà da settembre 2018.

Legge di stabilità per la scuola: concorsi e risorse per il personale amministrativo

La Legge di stabilità prevede il bando per un concorso pubblico nel 2018 per assumere i direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga), figure obbligatorie per le scuole con almeno seicento alunni che ad oggi sono carenti (ci sono 1.213 posti di Dsga vacanti). Al concorso potranno partecipare gli assistenti amministrativi, anche non laureati che hanno maturato almeno tre anni di servizio a tempo pieno. La legge inoltre prevede che per l’assunzione del personale Ata non si potranno spendere più di 23,9 milioni di euro, che nel 2019 saliranno a 73,73 milioni ma che forse non saranno sufficienti per coprire i 12.000  posti vacanti.

Scuola: novità per i Politecnici delle arti e scuola dell’infanzia

Sono previsti 5 milioni di euro per l’anno 2018 e 15 milioni, 30 e 28 milioni per il triennio successivo per fare diventare statali entro il 2021 le scuole che fanno parte della rete dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, ad esclusione dell’Accademia nazionale di arte drammatica e l’Accademia nazionale di danza. Sono stati definiti i ruoli e i dettagli della trasformazione: il direttore del Politecnico delle arti avrà un mandato di sei anni non rinnovabile, il direttore amministrativo di tre anni rinnovabile e le graduatorie nazionali esistenti saranno trasformate in graduatorie nazionali a esaurimento entro il 2018. Nessun potenziamento invece per le scuole dell’infanzia e neppure per gli insegnanti del sostegno. Confermate invece  le novità in arrivo: ci sarà spazio per i nuovi Poli per l’infanzia (0-6 anni) a cui sono destinati 150 milioni. Una somma è prevista anche per il Piano nazionale per la scuola digitale (188 milioni), per l’Alternanza scuola lavoro e l’apprendistato, per la sperimentazione del diploma in quattro anni.

Legge di bilancio e Università

Novità anche per il mondo universitario: tornano biennali gli scatti, ora triennali per volere del governo Monti, dei docenti universitari ma lo sciopero degli esami prosegue. Il Fondo per il finanziamento ordinario è incrementato di 60 milioni nel 2018, 75 milioni per il 2019, 90 milioni per il 2020, 120 milioni per il 2021 e 150 milioni dall’anno 2022 ma i prof. universitari sono ancora sul piede di guerra. Previste somme anche per assumere, da ottobre 2018, 1.304 ricercatori universitari (di tipo B) e 307 ricercatori degli Enti pubblici di ricerca ma per adesso non ci sono aumenti per le borse di dottorato. Per gli studenti provenienti da famiglie con Isee inferiore a 13.000 euro  è confermata la “no tax area“: non pagheranno le tasse per l’ingresso all’università. Infine, gli Atenei virtuosi che nell’anno prima hanno raggiunto la sostenibilità economica sul personale e l’indebitamento potranno, potranno in via sperimentale aumentare le risorse per il trattamento economico accessorio del personale tecnico-amministrativo e del personale dirigente “per il 10% delle risorse assunzionali.

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