A Silvia (Giacomo Leopardi): parafrasi e commento - StudentVille

A Silvia: parafrasi e commento

Parafrasi e commento di A Silvia di Leopardi.

A Silvia, una delle più celebri poesie di Giacomo Leopardi, è una dolente raffigurazione del dramma della giovinezza che, anche quando non è stroncata dalla morte, si inaridisce a contatto con la realtà: è questo il caso di Leopardi, il quale vede crollare tutti i suoi sogni e le illusioni.

A Silvia: testo della lirica di Giacomo Leopardi

1. Silvia, rimembri ancora
2. Quel tempo della tua vita mortale,
3. Quando beltà splendea
4. Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
5. E tu, lieta e pensosa, il limitare
6. Di gioventù salivi?
7. Sonavan le quiete
8. Stanze, e le vie dintorno,
9. Al tuo perpetuo canto,
10. Allor che all’opre femminili intenta
11. Sedevi, assai contenta
12. Di quel vago avvenir che in mente avevi.
13. Era il maggio odoroso: e tu solevi
14. Così menare il giorno.
15. Io gli studi leggiadri
16. Talor lasciando e le sudate carte,
17. Ove il tempo mio primo
18. E di me si spendea la miglior parte,
19. D’in su i veroni del paterno ostello
20. Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
21. Ed alla man veloce
22. Che percorrea la faticosa tela.
23. Mirava il ciel sereno,
24. Le vie dorate e gli orti,
25. E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
26. Lingua mortal non dice
27. Quel ch’io sentiva in seno.
28. Che pensieri soavi,
29. Che speranze, che cori, o Silvia mia!
30. Quale allor ci apparia
31. La vita umana e il fato!
32. Quando sovviemmi di cotanta speme,
33. Un affetto mi preme
34. Acerbo e sconsolato,
35. E tornami a doler di mia sventura.
36. O natura, o natura,
37. Perché non rendi poi
38. Quel che prometti allor? perché di tanto
39. Inganni i figli tuoi?
40. Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
41. Da chiuso morbo combattuta e vinta,
42. Perivi, o tenerella. E non vedevi
43. Il fior degli anni tuoi;
44. Non ti molceva il core
45. La dolce lode or delle negre chiome,
46. Or degli sguardi innamorati e schivi;
47. Né teco le compagne ai dì festivi
48. Ragionavan d’amore.
49. Anche peria fra poco
50. La speranza mia dolce: agli anni miei
51. Anche negaro i fati
52. La giovanezza. Ahi come,
53. Come passata sei,
54. Cara compagna dell’età mia nova,
55. Mia lacrimata speme!
56. Questo è quel mondo? questi
57. I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi
58. Onde cotanto ragionammo insieme?
59. Questa la sorte dell’umane genti?
60. All’apparir del vero
61. Tu, misera, cadesti: e con la mano
62. La fredda morte ed una tomba ignuda
63. Mostravi di lontano.

A Silvia: struttura metrico-sintattica

La lirica presenta una struttura simmetrica attraverso la quale viene messo a confronto il destino dei due giovani: Silvia e il poeta.

Nella prima strofa Leopardi, rivolgendosi direttamente a Silvia, rievoca i tratti essenziali della figura nel momento magico in cui, uscendo dall’adolescenza, si avvia verso la giovinezza. Di Silvia viene messo in risalto un unico particolare fisico:

lo sguardo ridente, luminoso e al tempo stesso pudico che la illumina

e ne sottolinea l’atteggiamento spensierato, felice ma anche riflessivo.

Nella seconda strofa viene descritta la vita quotidiana di Silvia nella quale si intrecciano letizia (versi 7,8,9) e lavoro (versi 10). Silvia viene collocata sullo sfondo di una primavera luminosa e profumata (verso 13) che si armonizza perfettamente con i sogni e le speranze di un avvenire vago (verso 12) ma proprio per questo ancora più bello e attraente. La descrizione del paesaggio è condotta con un progressivo movimento e cioè dalle quiete stanze ai profumi della primavera.

Nella terza strofa il poeta descrive la sua vita giovanile anch’essa divisa tra il piacere e la fatica dello studio. Tra i due giovani si viene a creare un rapporto a distanza sottolineato dl canto che dalla stanza in cui Silvia lavora giunge fino ai balconi ai quali Leopardi di tanto in tanto si affaccia per ammirare il paesaggio (versi 19,20).La dimensione spaziale è contrassegnata dal graduale passaggio dall’interno all’esterno con un progressivo allargamento d’orizzonte verso spazi sempre più aperti e infiniti.

Nella quarta strofa regna il passaggio dalla gioia al dolore, dalla speranza alla delusione e dal tono invocativo a quello polemico nei confronti della natura colpevole di deludere sempre le attese degli uomini (36-39). Alla fine viene presentata la morte fisica di Silvia e quella spirituale del poeta.

Analisi di A Silvia: struttura sintattico-lessicale

Versi 20-21 di A Silvia: è come se il poeta indugiando nella rievocazione cercasse di rivivere e di riassaporare immagini, suoni, profumi di un tempo felice.
Uso dei tempi verbali:

  • l’IMPERFETTO caratterizza le strofe del ricordo;
  • il PRESENTE caratterizza le strofe della constatazione del dolore e della ribellione ad esso (32-39).
  • Letteratura Italiana

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