Gustav Klimt: vita e opere - Studentville

Gustav Klimt: vita e opere

La vita e le opere più famose dell'artista Gustav Klimt.

GUSTAV KLIMT: VITA E OPERE FAMOSE. Nella Vienna fecondata dalla presenza della Secessione, che si proponeva di riportare l’arte austriaca a livello della grande Europa, nascono, a breve distanza l’una dall’altra, quattro vicende artistiche che portano l’arte della capitale degli Imperi centrali dal clima simbolista e Jungendstijl, all’Espressionismo. Colui che porrà avanti queste idee, non con le parole, ma con la sua pittura è Gustav Klimt (1862 – 1918), il pittore più rappresentativo dell’Art Nouveau, che partito da una formazione artistica tradizionale, diviene uno  dei massimi esponenti della Secessione viennese. Figlio di un orafo e incisore viennese, studiò alla Scuola di arti e mestieri di Vienna, partecipando fin dal 1879 a lavori di decorazione in collaborazione con il fratello Ernst. Queste imprese collettive, valsero a Klimt i primi riconoscimenti ufficiali e l’importante incarico delle decorazioni dell’aula magna dell’Università di Vienna (1893), la cui travagliata esecuzione fu accompagnata da accese polemiche per l’audacia della concezione simbolica e decorativa. Tra i fondatori, nel 1897, della Secessione viennese, ne divenne rapidamente la personalità dominante, svolgendo un’intensissima attività sul piano organizzativo come su quello artistico. Viaggiò molto e tenne mostre di successo a Parigi, Dresda, Berlino e in Italia, dove a Ravenna studiò il mosaico. Nel 1917, a riconoscimento del suo prestigio internazionale, fu eletto membro onorario delle accademie di belle arti di Vienna e Monaco. Dimenticata per un certo periodo dalla critica, la sua opera è stata riscoperta nell’ambito della rivalutazione dell’art nouveau, in cui perfettamente si colloca il suo decorativismo influenzato dal gusto e dalla cultura del simbolismo europeo, come si può notare nelle opere  (Nuda Veritas,1899 e Giuditta 1901). La composizione ritmica, l’accentuato linearismo, l’uso dei colori smaltati e materiali preziosi, uniti a uno sconcertante realismo espressivo delle figure, immettono nei grandi cicli decorativi (Filosofia, Medicina e Giurisprudenza, per l’Università di Vienna 1900-02; Fregio di Beethoven per la mostra della Secessione del 1902) complessi contenuti simbolici ed esoterici.
GUSTAV KLIMT: TECNICHE DI PITTURA E OPERE IMPORTANTI. Le tecniche e i materiali che Klimt usa sono quelli delle arti applicate (l’oro, l’argento, il mosaico), ma l’ornamento non è più marginale rispetto al soggetto, bensì enfatizzato, ne diviene il centro.

  • Con il fregio di Palazzo Stoclet a Bruxelles (1905-09; L’attesa, L’abbraccio), il processo di simbolizzazione attraverso l’elemento decorativo è compiuto, e sottolineato anche nella tematica.
  • Anche nei coevi Le tre età della donna (1905), e Il bacio (1907-08) i rari volti, di un contrastante naturalismo, si incastonano come gemme in un intrico di materie preziose e rilucenti.
  • Un’opera quasi contemporanea è La Morte e la vita, dipinta nel 1908, ma ritoccata nel 1912, quando Klimt sostituì l’oro dello sfondo con un blu intenso: essa segna un’ulteriore evoluzione dell’arte di Klimt, che dopo il cosiddetto “periodo dorato” viene ora sfruttando le qualità espressive del colore.
  • Il dinamismo e i contrasti cromatici che innovano la sua pittura visibili nelle opere (La vergine, 1913, La Sposa, 1917-18) denunciano una chiara apertura verso le correnti espressioniste e un intenso rapporto di scambio di esperienze con i due maggiori esponenti austriaci del movimento ovvero Kokoschka e Schiele, con i qual Klimt era entrato in contatto fin dal 1907.
  • Disegnatore instancabile e di straordinaria finezza, Klimt  fu anche autore di affascinanti ritratti femminili come (ritratti di Fritza Riedler 1906, e di Adele Bloch-Bauer, 1907) e di opere paesaggistiche ( Isola sull’Attersee 1901, La foreste di Betulle 1902, Il viale nel parco del castello di Kammar, 1906), nelle quali la ricchezza lussureggiante della vegetazione riempie l’intero spazio della tela.
  • Dal Settecento all'Età Contemporanea

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