Immigrazione in Italia: traccia svolta sul tema - StudentVille

I problemi dell'immigrazione in Italia

Tema svolto sull'immigrazione in Italia.

TEMA SVOLTO SULL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA: TRACCIA

Quotidianamente i Paesi occidentali lottano per risolvere i problemi dell’immigrazione e dell’integrazione delle minoranze etniche. L’Italia affronta questo problema solo da pochi anni, e spesso si trova a dover risolvere il problema dell’integrazione di stranieri provenienti da diversi Paesi. Quali difficoltà ci sono e quali sono le misure adottate dal nostro Paese? Quali, secondo te, potrebbero essere delle soluzioni efficaci?

TEMA SVOLTO SULL’IMMIGRAZIONE: SVOLGIMENTO

Negli ultimi tempi è aumentata l’immigrazione nel nostro Paese, un fenomeno per noi abbastanza recente, mentre negli altri Paesi gli immigrati si sono integrati ormai da tempo. Vi è una sorta di difficoltà nel controllare i flussi migratori, e si agisce in modo che il numero di persone sia compatibile con gli interessi economici dell’Italia. Si cercano poi metodi efficaci per consentire un buon adattamento lavorativo e sociale. Ma l’inarrestabile flusso migratorio ha fatto in modo che se ne occupassero organizzazioni, in modo criminale e fuori dalla legge, gestendo soprattutto il lavoro degli immigrati clandestini. Questa gente è spesso destinata a un lavoro coatto, ad attività illegali o alla prostituzione. Inoltre cresce il lavoro minorile e l’asservimento di ragazzi, bambini e donne. La situazione è veramente fuori controllo, e le misure vengono prese in modo improvvisato, senza impostare i problemi razionalmente, come per esempio il rapporto fra la cultura del Paese d’origine dell’immigrato e quella italiana. Questi popoli provengono da diversi luoghi e hanno lingue, cultura, religioni differenti. Bisogna cercare una politica che riesca ad integrare questa gente rispettando le loro origini.

Il problema dell’integrazione è evidente nella politica scolastica. Da tempo ormai bambini extracomunitari frequentano le scuole italiane, e per il resto, l’accoglienza degli immigrati è affidata ad organizzazioni volontarie. Riguardo l’istruzione per gli immigrati la politica italiana non ha preso decisivi provvedimenti, ma visto che il fenomeno è in forte crescita bisogna trovare soluzioni al più presto. Si potrebbe adottare una politica multiculturale, sostenendo le diverse culture, lingue e tradizioni degli extracomunitari, attraverso anche l’organizzazione dell’istruzione. Nel sistema scolastico i programmi comuni potrebbero essere affiancati da altri riguardanti le culture d’origine. Questa politica è seguita dal Canada e dall’Australia. Negli Stati Uniti invece si pratica quella del melting pot, ovvero la piena assimilazione degli immigrati nel sistema americano.
Un altro problema è l’italianizzazione linguistica. La distanza culturale tra i Paesi d’origine e quello d’arrivo è variabile, e le condizioni linguistiche degli immigrati appena giunti in Italia sono differenti fra di loro. Molti sono in possesso di un titolo d’istruzione abbastanza alto, e conoscono una o più lingue europee, che facilitano l’apprendimento dell’italiano. Altri conoscono già la lingua italiana poiché provengono dalle ex colonie italiane. Gli adulti che giungono in Italia apprendono o approfondiscono la lingua italiana spontaneamente durante la ricerca di un lavoro e nel lavoro stesso, che spesso offre lezioni di lingua.

I rapporti con la lingua del Paese d’arrivo variano a seconda delle comunità d’immigrati. Per esempio, i cinesi tendono a mantenere la loro lingua e a imparare poco quella italiana, poiché membri di una comunità forte e compatta e per la distanza linguistica tra cinese e italiano. Altri extracomunitari invece imparano molto facilmente la lingua italiana, come quelli provenienti dall’Est Europa. Inoltre gli immigrati nell’apprendere la nuova lingua proiettano su di essa alcune caratteristiche della lingua materna, e soprattutto imparano in modo progressivo. Per esempio, riguardo i verbi, gli immigrati all’inizio utilizzano la terza persona al presente, utilizzando questa forma per tutti i tempi e persone, senza neanche distinguere le parti del discorso. Successivamente viene assimilato il participio passato, poi l’imperfetto, il futuro, il condizionale e alla fine il congiuntivo. Ciò vale per l’apprendimento di tutte le lingue, perciò questa forma di semplificazione è un fenomeno universale.
I figli degli immigrati invece si trovano in una situazione diversa da quella dei propri genitori. Il processo di italianizzazione per loro è più diretto e compiuto di quello spontaneo degli adulti. Nonostante ciò, bisogna cercare di accelerare i tempi per risolvere il problema dell’istruzione di
questi giovani extracomunitari, e tentare di trovare un metodo che porti a risultati positivi senza rallentare l’apprendimento dei bambini italiani.
La comunicazione fra i bambini è già un fattore positivo, quindi è essenziale che le classi siano composte sia da bambini italiani, sia da bambini stranieri, questi ultimi affiancati da maestri che insegnino la lingua italiana in modo più specifico e mantengano viva la loro cultura d’origine.

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