Il Malato Immaginario di Molière - Studentville

Il Malato Immaginario di Molière

Trama e analisi de Il malato immaginario di Molière.

Inventio

Riassunto della fabula

La commedia è composta di tre atti seguiti da altrettanti intramezzi; il primo atto è preceduto da un prologo che nella rappresentazione teatrale era costituito da un balletto cantato. Per quest'opera tale parte iniziale comprendeva un elogio di re Luigi, al quale appunto era dedicata la commedia, un elogio verso i grandi pregi militari e politici del sovrano, alla sua saggezza ed al suo valore. L'intero prologo è rappresentato in una scena di natura.

Il primo atto si apre con il monologo del protagonista Argante, un uomo ricco e di buona salute che si crede malato; egli è intento a conteggiare i gettoni che deve al farmacista, il signor Fiorante, in cambio delle numerose cure mediche prestategli a causa della sua grave malattia.
L'uomo, credendo ormai di aver ben poco tempo da vivere, voleva che la bella figlia Angelica si sposasse con Tommaso Diafoirus, figlio del signor Diafoirus, noto medico, così che il genero acquisito facesse le veci del medico di fiducia del padre, compito che in questo momento spettava al dottor Purgone. Ma Angelica, ignorando totalmente il futuro marito, si era innamorata di un giovane chiamato Cleante, il quale ricambiava la ragazza con gli stessi sentimenti. Il rifiuto di Angelica manda in collera il padre che la minaccia di mandarla in convento se mai dovesse disobbedire ai suoi ordini e mandare in fumo i suoi progetti. La governante discute a lungo con il padrone cercando di convincerlo di quanto sia sbagliato costringere qualcuno con la forza a sposarsi con una persona che non ama, ma tutto invano; Argante vuole che Angelica sposi un medico.

Il protagonista è sposato con una donna avida di denaro e per nulla curante dei sentimenti, la signora Belinda, la quale fa il possibile per impossessarsi delle ricchezze dell'uomo, compatendolo appositamente a tale fine nella sua malattia immaginaria. Come tutti i malati gravi anche Argante decide di stendere un testamento sotto la guida di un notaio, il signor Buonafede. Ed è proprio alla nomina di ereditiera in questo testamento che aspira la perfida moglie Belinda, che naturalmente agisce a discapito della figliastra. Nel frattempo Angelica e Tonietta pensano a come risolvere il problema del pretendente.

Nel primo intramezzo si assiste alla serenata di Pulcinella per la propria innamorata, che purtroppo non ha buoni esiti poiché interrotta più volte da ballerini, musici ed arcieri.

Il secondo atto si apre nuovamente nella camera di Argante che infuriato impreca contro Tonietta, accusata di disturbargli l'udito. La governante annuncia all'uomo l'arrivo del supplente del maestro di musica della figlia, interpretato da Cleante che si finge assai abile nel canto. Angelica all'ingresso nella stanza rimane allibita dalla presenza dell'innamorato; in quello stesso momento arrivano a casa di Argante il futuro sposo e il padre, giunti qui per conoscere la fanciulla. Il pretendente ha l'aria di un grande sciocco, appena congedato da scuola, che non sa nemmeno parlare con parole sue e perciò ricorre a discorsi prestabiliti da padre. Argante coglie l'occasione per far mostrare le doti canore di Angelica agli ospiti, ed invita la figlia a cantare accompagnata dal maestro; i due intraprendono un'operetta improvvisata che ha come tema la loro stessa storia d'amore. Il canto è interrotto da Argante che irritato scaccia Cleante. Angelica smantella completamente i discorsi del padre e del pretendente confermando le sue intenzioni di non voler sposare per forza Tommaso.

Mentre Belinda discute animatamente con la figliastra, il dottor Diafoirus ed il figlio simulano una visita accurata ad Argante, diagnosticandogli, grazie a chissà quali sintomi, una nuova malattia immaginaria. Alla fine del secondo atto entra in scena un nuovo personaggio, Belardo, fratello di Argante, che cerca in ogni modo di far capire al fratello che la sua malattia non è nient'altro che una convinzione psicologica e che i medici, i farmacisti e la stessa moglie cercano solo di truffarlo e di derubarlo delle sue ricchezze.

Il secondo intramezzo è costituito da un balletto organizzato dal fratello di Argante per distrarre il malato.

Il terzo atto si apre con una lunga discussione tra i due fratelli e la governante. Belardo costringe Argante a rifiutare una delle tante prestazioni mediche; questo fatto fa infuriare il farmacista Fiorante ed il dottor Purgone che si rifiutano da questo momento di curare il malato. Grazie ad un piano escogitato da Belardo e dall'astuta governante in seguito ad una messa in scena della morte di Argante, l'uomo riesce a capire chi veramente fra la moglie e la figlia gli voglia bene, e grazie a ciò Angelica e Cleante possono unirsi in matrimonio. Nell'ultima parte Belardo propone ad Argante di diventare lui stesso medico così da poter curare autonomamente i propri mali.

L'ultimo intramezzo è interamente cantato e espone la cerimonia di laurea del protagonista interamente scritta in latino, lingua tipica dei dotti.

Personaggi

Per quanto riguarda i personaggi in generale non conosciamo nulla riguardo alle loro caratteristiche fisiche poiché, essendo una commedia destinata alla rappresentazione teatrale, descriverli fisicamente risultava inutile.

• Argante: può essere visto come il protagonista della vicenda, il motore di tutti i fatti. È un uomo abbastanza ricco, che è convinto di essere gravemente malato mentre è sanissimo e a causa di questa sua fissazione spende gran parte del suo denaro per pagare le cure inutili prestategli da un dottore ed un farmacista assai avidi di arricchirsi. Argante ha una figlia in età da marito che vorrebbe vedere in sposa ad un medico così da potersi assicurare le migliori cure gratuitamente. Lo si può definire come un personaggio quasi dinamico poiché nella parte iniziale credeva che la figlia non gli volesse bene, anzi facesse di tutto per farlo stare male, mentre nella parte conclusiva si rende conto del fatto che la figlia gli vuole bene veramente.

• Belinda: è la seconda moglie di Argante, una donna per la quale conta più il denaro del marito che la sua condizione fisica. Se all'apparenza può sembrare innamorata di Argante, nella parte conclusiva si dimostra al contrario interessata più ai suoi averi, e Argante non appena scopre questa sua caratteristica, la caccia.

• Angelica: è la figlia di Argante, una giovane ragazza innamorata di Cleante, ma ostacolata nei suoi sentimenti dal padre che vuole a tutti i costi farle sposare Tommaso Diafoirus. È un personaggio molto attivo, che sa bene ciò che vuole ed è disposta a tutto pur di raggiungere i suoi obbiettivi. Nonostante sia spesso in contraddizione con il padre dimostra di volergli molto bene nel momento in cui apprende la falsa notizia della morte di Argante. Si confida con Tonietta riguardo ai sentimenti sinceri che prova per Cleante.

• Luigina: è la figlia minore di Argante. Non ha un ruolo fondamentale nella vicenda.

• Beraldo: è il fratello di Argante, zio di Angelica. È in un certo senso la mente, insieme a Tonietta del piano finale per dimostrare che i medici sono dei truffatori e che la figlia vuole veramente bene al padre. È un personaggio molto attivo, modifica completamente il corso della storia e il comportamento di Argante.

• Cleante: è l'innamorato di Angelica, un ragazzo semplice ma sincero. Alla fine della vicenda riesce a conquistare la simpatia di Argante. Nella parte finale è riconosciuto come nipote di Belardo, e per tanto può sposare la tanto amata fanciulla, con il consenso del suocero.

• Il signor Diafoirus: è un noto medico, padre del pretendente di Angelica, che con Argante ha organizzato le future nozze. È un uomo abbastanza astuto, che guarda più ai propri interessi.

• Tommaso Diafoirus: è il figlio del signor Diafoirus, è il giovane che Argante vorrebbe vedere accanto alla figlia per tutta la vita; è un medico neo-laureato, che si dimostra sciocco e falso, impostato e studiato in ogni suo atteggiamento o discorso.

• Il signor Purgone: è il medico curante di Argante, un astuto ingannatore, che curando l'uomo con sciocchezze inutili, guadagna molto denaro, a discapito del paziente. Non appena troverà davanti a se un ostacolo scomparirà dalla scena, offeso per la mancanza di fiducia di Belardo.

• Il signor Fiorante: è il farmacista di Argante, complice dei piani del signor Purgone.

• Il signor Buonafede: è il notaio di fiducia di Argante che stende il testamento del povero uomo completamente a favore della moglie, che raggiungerebbe il suo scopo alla morte del marito.

• Tonietta: è la governante con la quale spesso Argante ha discussioni e battibecchi. È una donna molto astuta nonostante non sia colta. Con l'aiuto di Beraldo la donna riesce a progettare il piano che porterà al lieto fine. È chiaramente un personaggio dinamico, attivo, molto simpatico e spiritoso che coinvolge nelle sue azioni anche lo spettatore.

Per quanto riguarda la tecnica di presentazione tutti i personaggi si auto-presentano e ci forniscono informazioni su di loro con il passare del tempo, indirettamente tramite le loro azioni. Le loro caratteristiche psicologiche sono frutto diretto dell'interpretazione del lettore. Sono riportate delle note dell'autore che ci comunica la gestualità, il movimento ed il modo di parlare di questi personaggi.

Luoghi

La storia è ambientata nella casa di un importante uomo francese, probabilmente nella Parigi seicentesca. Il luogo fondamentale entro il quale è ambientata la commedia è la stanza di Argante. Per quanto riguarda gli intramezzi, sappiamo che si svolgono o in foreste o in strade, e comunque in luoghi aperti, al contrario delle scene principali che si svolgono in luoghi chiusi e ben definiti.

Tempo

Possiamo pensare che la commedia appartenga al periodo seicentesco, grazie alle indicazioni sul sovrano a cui è dedicata la stessa.

Dispositio

• rapporto fabula-intreccio: essendo un testo teatrale non si può definire alcuna corrispondenza tra fabula ed intreccio, in quanto la vicenda è data dall'azione stessa dei personaggi.

• voce narrante e punto di vista: non è presente alcuna voce narrante, nessun punto di vista. È come se sulla scena si muovesse una telecamera che si sposta da un lato all'altro, direttamente sui fatti.

• modi enunciativi dei discorsi dei personaggi: i personaggi parlano sempre in discorso diretto, attuano dei monologhi, delle riflessioni sempre ad alta voce.

Elocutio

• analisi lessicale: non sono utilizzati termini aulici, sono presenti alcuni termini tecnici medici o latinismi spesso usati impropriamente (vedi ultimo intramezzo). Lo stile è medio-comico. Non sono utilizzati termini volgari. L'autore non fa uso di modi di dire o proverbi.

• analisi sintattica: la sintassi è abbastanza semplice, con un periodare generalmente breve, e comunque non complesso.

• analisi retorica: non vengono utilizzate numerose figure retoriche, sono presenti alcune esortazioni o esclamazioni dei personaggi principali, forse per richiamare l'attenzione del pubblico, forse per sottolineare l'importanza a livello psicologico del personaggio.

• analisi dei registri: il registro è abbastanza informale, e ciò si può chiaramente dedurre dai dialoghi tra Tonietta e Argante; solo i dottori cercano di dare tono ai loro interventi, ma chiaramente non sono così competenti come sembrano.

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