Interior Design e Product Design: intervista con due esperti - Studentville

Interior Design e Product Design: intervista con due esperti

Due esperti ci introducono al mondo del Design attraverso la loro esperienza

Il campo del Design, Interior Design e Product Design è estremamente complesso e in continua evoluzione; il Designer deve essere creativo e al contempo metodico. Presso lo IED – Istituto Europeo di Design è possibile frequentare il corso di Interior Design e quello di Product Design, per formare professionisti che sappiano dar vita agli spazi quotidiani, inserendo elementi innovativi ma che perfettamente si adattano all’ambiente a cui sono destinati.

Il corso di Product Design è presente presso le sedi di IED di Milano, Roma, Torino, Firenze e Cagliari mentre è possibile frequentare il corso di Interior Design a Milano, Roma, Torino, Venezia, Cagliari e Firenze.

Abbiamo intervistato due esperti di Interior Design e Product Design, per chiarire i ruoli dell’Interior designer e del Product designer al giorno d’oggi in Italia; dare informazioni sulla formazione professionale e sulle mansioni che svolgono una volta entrati nel mondo del lavoro.

Intervista ad Alessandro Chiarato – Direttore IED Design Milano

 

1. Cosa vuole dire essere un Designer al giorno d’oggi in Italia?

La professione del designer sta vivendo un’evoluzione che riflette il cambiamento socioeconomico del pianeta. Il designer partecipa al cambiamento progettando in maniera più attenta alle esigenze delle persone e del pianeta: progetti derivati dal pensiero laterale come le luci dinamiche per il risparmio energetico, come i dispositivi e i servizi per semplificare la vita delle persone e risparmiare energia, come gli spazi che sanno suscitare emozioni sensoriali ma anche grande comfort ambientale con soluzioni tecniche e materiche sostenibili.

2. Ritiene che ci siano più possibilità lavorative in Italia oppure all’estero per quanto riguarda l’ambito del Design, Interior Design e Product Design?

Prepariamo i nostri studenti ad essere progettisti del mondo, sapendo interagire sia con uno studio di progettazione italiano che con uno studio di Singapore. Le occasioni ci sono sia in Italia che all’estero: lo studente deve avere capacità di percepire le mutazioni del mercato, delle persone, dei comportamenti: come? Deve essere in grado di essere allo stesso tempo designer capace di analizzare i desideri delle persone, inventore di nuove soluzioni sostenibili ma anche imprenditore di se stesso insieme a altri designer o insieme a giovani che abbiano altre competenze.

3. Il piano studi di Design per Milano prevede il corso di ‘’Product Design’’ in inglese: innanzitutto che mansioni svolge un Product Designer e come mai si è sentito il bisogno di istituire tale corso anche in lingua inglese?

Prodotto oggi vuol dire non solo l’oggetto fisico come ad esempio l’aspirapolvere, vuol dire progettare l’aspirapolvere ma anche il servizio di assistenza che si attiva automaticamente in caso di avaria, segnalando già quale è il problema in modo da semplificare la vita delle persone. Perché in lingua inglese? Perché lo IED è una scuola a vocazione internazionale e perché è fondamentale lo scambio culturale che avviene progettualmente tra studenti di tutti i continenti.

4. Il piano studi di Design a IED Milano prevede numerosi approcci all’ambito della progettazione digitale in 3D: come aiutano queste tecnologie il lavoro del Designer?

Il designer ha tre strumenti espressivi a disposizione: la matita, il modello e la progettazione digitale. Tutti questi strumenti sono fondamentali ma la progettazione digitale permette di rispondere alle richieste dei clienti che oggi vogliono vedere il progetto come se fosse già realizzato senza dover immaginare nulla. Oggi nell’area degli oggetti invece esiste la modellazione 3D che permette di dialogare con le stampanti 3D: in un futuro prossimo si potranno stampare in 3D abitazioni e palestre.

Intervista a Laura Negrini – Direttore IED Design Roma

1. Quanto è importante la formazione professionale nel campo del Design, Interior Design e Product Design?

Progettare una lampada che illumini e non abbagli è fondamentale e tutto questo si insegna. Grazie a maestri sensibili si insegna anche a progettare un oggetto raffinato e di prezzo contenuto. Il design non è un gioco e la formazione professionale è imprescindibile. Se una lampada sarà poi capace di trasformare il modo di vedere la luce e rivelare nuove forme all’interno di uno spazio quotidiano, questo invece sarà grazie a intuizione ed esperienza.

2. Quanto influisce formarsi come Designer in una città ricca di arte e di storia come Roma?

Arte e storia sono componenti fondamentali di ogni espressione creativa e il design si fonda proprio sul loro connubio. Il design è espressione della capacità evolutiva dell’uomo. Oggi più che mai la nostra società richiede un passaggio, uno scatto di creatività oltre la crisi. Da questo punto di vista Roma è uno dei contesti più stimolanti per la contemporaneità poiché da un lato la storia mostra come siano cambiati i bisogni dell’uomo nel tempo, dall’altro l’arte stimola verso il futuro, la ricerca e le possibilità.

3. Che cosa differenzia un Interior Designer da un Product Designer?

Sia l’Interior che il Product Designer lavorano intorno a nuovi bisogni e nuovi stili di vita dell’uomo, il primo attraverso il progetto dello spazio, il secondo attraverso il progetto delle cose. Per esempio, la casa: l’Interior Designer progetta uno spazio flessibile e trasformabile, con delle proporzioni tali per cui l’abitante possa organizzare una cena e al tempo stesso lavorare al computer durante il giorno. Il Product Design progetta la stampante che consente di lavorare in quello spazio come in un ufficio durante il giorno e contemporeaneamente deve essere capace di “convivere” visivamente con gli ospiti all’ora di cena.

4. Che prospettive occupazionali può avere oggi un ragazzo che intraprende il percorso di Product Design?

La professione del Product Design è oggi estremamente ampia poichè non riguarda più solo la progettazione dei prodotti da destinare alla produzione industriale. A questo settore si sono aggiunti due ambiti molto importanti: da un lato la valorizzazione della tecnologia, del design interattivo e della progettazione di servizi che coinvolgono funzioni sempre più immateriali, dall’altro tutto il settore della riscoperta delle tradizioni artigianali e della produzione in serie limitata che spingono invece il designer sempre più verso la conoscenza e il rapporto con la materia.

IED è presente in queste città: Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze, Cagliari e offre corsi di Visual Communication, Moda, Design e Management e Comunicazione.

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