La civiltà araba - Studentville

La civiltà araba

Tema svolto sull'Islam e la civiltà araba.

L’Arabia è una penisola formata da aridi deserti con un clima caldo e secco. Nel VI secolo il paese era poco popolato a causa delle pessime condizioni igieniche. Senza l’unione in “Clan” un uomo non poteva sopravvivere; i “clan” a loro volta uniti tra  di loro formavano la tribù. In Arabia nasce l’Islam, direttamente alla cultura araba, anche se solo una minoranza dei musulmani sono arabi. Ciò che li unisce è il testo sacro: il Corano (scritto in arabo). Quest’ultimo rappresenta  la raccolta delle rivelazioni ricevute da Maometto nel corso degli anni. I capitoli sono divisi in surf disposti in ordine di lunghezza. L’islamismo è la seconda religione nel mondo, dopo il cristianesimo ed ha grande diffusione anche in Europa. Con la nuova religione, l’Arabia divenne potente. Islam significa sottomissione o abbandono, l’uomo deve mettersi completamente nelle mani di Dio e al suo potere. Per spiegare l’Islam sono tre gli aspetti da considerare: la dottrina della fede, cioè monoteismo e rivelazione, i doveri religiosi: professione di fede, preghiera, digiuno, elemosina, pellegrinaggio alla Mecca, e i rapporti tra gli uomini, cioè etica e politica. L’Islam è la religione più giovane,  si fa risalire a Maometto, nato in Arabia (nella città della Mecca) attorno al 570 d.C. Rimasto presto orfano di genitori appartenenti ad una delle famiglie più in vista della città mercantile, sposò Kadigia, la sua unica moglie.  Già prima di Maometto la Mecca era stata meta di pellegrinaggio, ma si era diffuso anche il culto degli dei ed entità sovrannaturali. Oltre a essere un importante centro commerciale, fu anche religioso. La petra  che vi era custodita era una reliquia sacra anche per tribù nomadi che volevano fuori dalle sue mura. Quando si attenuò il modernismo cominciò a crescere l’influenza dell’Ebraismo e del Cristianesimo. Nell’anno 70 d.C. gli ebrei si erano stabiliti tutti in Africa adattandosi alla lingua ed allo stile di vita araba, conservando però la fede. Dopo la rivelazione, Maometto, cominciò a predicare alla Mecca, ma il suo definirsi profeta fu accolto dalle famiglie influenti come un tentativo di impadronirsi del potere politico della città. L’opposizione a Maometto andava crescendo e alla morte della moglie si recò nella città di Medina. Nel 622   il profeta abbandonò la Mecca. Questa emigrazione in arabo fu chiamata “Hisira” cioè infrazione alla legge o partenza. Nei successivi anni Maometto conquistò la Mecca. Prima  della sua morte avvenuta nel 632 unificò il paese in un solo vasto regno basato su vincoli religiosi più importanti degli altri legami di discendenza araba. Dopo la morte di Maometto gli arabi furono governati da califfi o veggenti. I primi tre erano imparentati con Maometto. I seguaci del quarto califfo Alì (cugino di Maometto) furono degli “sciiti” e si contrapposero agli altri musulmani ortodossi chiamati “sunniti”. In Arabia la differenza nel trattamento di uomini e donne si manifesta in diversi modi nella vita sociale. La circoncisione delle donne non è obbligatoria come per gli uomini, tuttavia è un’usanza praticata in alcune regione del nord Africa. Il velo che copre il volto non deriva dal Corano. L’Islam si è diffuso sia in Africa che in Asia e anche in Europa con la conquista della Spagna. Per un periodo di tempo gli arabi dominarono il sud della penisola iberica, dove si formò un’importante centro culturale. Anche se gli arabi non svilupparono una cultura originale studiarono medicina, fisica, astronomia, geografia, matematica; conservarono e trasmisero all’Europa il pensiero scientifico e filosofico dell’Antichità.

  • Temi e Saggi

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti