L'importanza storica del periodo fascista - Studentville

L'importanza storica del periodo fascista

Tema di storia sul periodo fascista, un fulmine che ha solcato la storia d'Italia, ma che ha lasciato importanti tracce.

Il '900 è stato un secolo molto importante nello sviluppo della storia italiana perché ha visto il nostro Paese protagonista di profondi cambiamenti. Un’esperienza significativa che ha segnato radicalmente l’Italia è stata il Fascismo. Infatti, a partire dalla seconda metà degli anni '20, mentre in Germania il Nazismo era ancora un fenomeno acerbo, in Italia lo Stato, guidato da Mussolini e dal partito fascista, era già in una fase avanzata nell’accrescimento progressivo verso il totalitarismo. Si nota persino nelle manifestazioni di partito (correttamente nominati “esibizioni” dato lo stile ed il rigore sfoggiati) in cui risaltavano sempre più le uniformi dei camerati, i discorsi propagandistici e l’enfasi per i messaggi del Duce. Naturalmente tra le intenzioni prioritarie del fascismo, vi era quella di plasmare lo Stato e soprattutto la società dai giovani. Per fare ciò, Mussolini faceva largo uso della propaganda, “arma” che egli stesso gestiva con la collaborazione del Ministero della cultura popolare. Al tempo stesso però, bisogna ricordare che molte delle aspirazioni del Partito Nazionale Fascista rimasero in cantiere ed altre ancora furono represse anche a causa del travagliato rapporto iniziale tra il partito stesso e la Chiesa Cattolica. Fortunatamente, per entrambi i contesti, le condizioni migliorarono e l’11 febbraio del 1929 ci fu il conseguimento del concordato tramite la stipula dei “Patti Lateranensi”, firmati da Mussolini e dal Cardinal Gasparri. In effetti, quella del fascismo, è stata un’esperienza molto importante per il nostro Paese. È stato un fulmine che ha solcato la Storia d’Italia, proprio come fa un contadino con il proprio pezzo di terra, quando lo solca con l’aratro nella speranza che diventi più fertile. Il fascismo non è stato completamente un fenomeno negativo, anzi, nonostante i molti errori, tra i quali quello imperdonabile dell’alleanza con la Germania hitleriana, in ultima analisi abbia preparato l’Italia al fiorire della Democrazia e della Repubblica. Infatti, dopo la caduta del regime fascista, a partire dal secondo dopoguerra, il nostro Paese ha vissuto un periodo di grande crescita dal punto di vista economico, culturale e soprattutto strutturale: sono migliorati i mezzi di trasporto, i sistemi di comunicazione ed anche il mondo della scuola basato, fino a qualche anno fa, sulla riforma Gentiliana varata proprio in periodo fascista. Purtroppo il nuovo millennio non è iniziato nel migliore dei modi. Il nostro Paese sta attraversando un periodo molto difficile, caratterizzato da profonde crisi finanziarie ed è regolato da un sistema politico che forse ha dimenticato che l’Italia è il popolo italiano, e non chi lo rappresenta. Oggi chi ci governa non sembra solo illuminato da spirito di unità e di giustizia, ma anche abbagliato e forse accecato da interessi economici, che tendono a dissolvere e a frammentare i propositi iniziali di lealtà e progresso. È importante sottolineare che, in periodo fascista, chi ci guidava non ha mai nutrito particolare interesse per i soldi e per l’arricchimento in generale. Naturalmente oggi non mancano le analogie con il passato: con i mezzi di comunicazione in continuo sviluppo e con il rapido avanzare della società di massa, la nostra quotidianità è bombardata da una propaganda incalzante. Notiamo sempre fenomeni di filtraggio di notizie tanto che ci sembra di vivere in una pseudo – realtà. Dobbiamo ammettere che questi fenomeni si verificano in quasi tutti gli emittenti e quindi i partiti politici non sono esenti da tutto ciò. Denunciamo, allora, fortemente anche il ruolo di una opposizione non sana, che con una satira  esasperata tende a vanificare il lavoro svolto dai pochi statisti che si dedicano completamente all’Italia. Concludiamo dicendo che i nostri rappresentanti al governo, di qualsiasi schieramento essi siano, farebbero meglio a guardare al passato, analizzandone errori e successi, prima di fare un passo in avanti.

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