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Locke: le idee

Le idee nella filosofia di Locke.

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Le idee Dopo aver spiegato l’ origine delle nostre conoscenze , nel secondo libro del Saggio , Locke procede alla distinzione dei diversi generi di idee . La divisione fondamentale è quella tra idee semplici e idee complesse . Le idee semplici sono quelle che l’ intelletto riceve , del tutto passivamente , dalla sensazione o dalla riflessione : come dice il loro nome , esse non sono ulteriormente scomponibili in altre idee . Le idee semplici che derivano dalla sensazione possono dipendere da un solo senso (come le qualità sensibili degli oggetti : liscio, bianco , freddo , ecc.) , oppure da più sensi congiunti (come l’ idea di movimento) . Le idee semplici provenienti dalla riflessione o , come Locke dice anche dal “senso interno” , possono appartenere al gruppo che riguarda le operazioni del pensiero oppure a quello relativo alle operazioni della volontà . All’ interno delle idee semplici che provengono dal senso esterno , Locke riprende anche la distinzione , peraltro già presente in Galilei e in Cartesio , dal quale egli la mutua , tra idee di qualità primarie e di qualità secondarie . Le prime sono quelle che ineriscono agli oggetti stessi , come la solidità , l’ estensione , il movimento , ecc. . Le seconde sono invece quelle che dipendono dalle condizioni soggettive della nostra sensibilità , come i colori , gli odori , ecc. Questa distinzione consente a Locke di fare un’ importante affermazione sulla corrispondenza tra idee e oggetti reali : le idee delle qualità primarie dei corpi somigliano a queste qualità e gli esemplari di tali idee esistono realmente nei corpi stessi : ma le idee prodotte in noi dalle qualità secondarie non contengono nessuna somiglianza e non c’è nulla nei corpi stessi che abbia alcuna conformità con queste idee . Esistono dunque idee che non escono dall’ ambito del pensiero , ed altre che sono riproduzione fedele della realtà . Bisogna tuttavia osservare che questa distinzione è difficilmente spiegabile all’ interno di una cornice concettuale come quella lockiana , nella quale ha si sempre solo conoscenza di “idee” , cioè di rappresentazioni mentali derivate dall’ esperienza , e mai di “cose” . Per questa ragione Berkeley e Hume non esiteranno ad abolirla . Le idee semplici costituiscono per così dire il materiale della conoscenza , gli elementi fondamentali con cui si può costruire l’ edificio del sapere. Più idee semplici possono , infatti , essere combinate tra loro in modo da comporre idee complesse . Se nel ricevere le idee dall’ esperienza l’ intelletto è puramente passivo , nella rielaborazione delle idee semplici e nella loro composizione in idee complesse esso si rivela una facoltà conoscitiva attiva . All’ interno delle idee complesse , Locke distingue poi tra idee di modo , di sostanza e di relazione . Sono idee di modo quelle relative a ciò che è percepito come non sussistente di per sè , ma dipendente da una sostanza di cui è determinazione . Per esempio , l’ idea della gratitudine o della bellezza non può esistere se non in dipendenza dall’ idea di una persona che abbia la qualità di essere grata o bella . Locke distingue inoltre tra i modi semplici , che risultano dalla ripetizione della stessa idea semplice (per es. la dozzina nasce dalla riproduzione della stessa idea per dodici volte) e modi misti che sono composti di idee semplici di diverse specie (ad esempio, l’ idea della bellezza consiste in una determinata combinazione di figure , colori ecc.) . Tra le idee composte di modo semplice Locke colloca anche quella di infinito , che nasce esclusivamente dalla somma indefinita di spazi o tempi finiti : infatti lo spazio e la durata nel tempo sono idee semplici , fornite immediatamente dalla sensazione che percepisce la distanza tra due punti (lo spazio) o dalla riflessione che coglie la successione interna delle idee (il tempo) . Le idee di sostanza riguardano i (segue nel file da scaricare)

  • Filosofia

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