Nonostante l’Italia fosse uscita dalla guerra rafforzata, vasta eco ebbe tra l’opinione pubblica borghese l’espressione dannunziana “vittoria mutilata - Studentville

Nonostante l’Italia fosse uscita dalla guerra rafforzata, vasta eco ebbe tra l’opinione pubblica borghese l’espressione dannunziana “vittoria mutilata

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All’apertura delle trattative di pace dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, l’Italia tenne un atteggiamento contraddittorio, avanzando rivendicazioni territoriali che non trovarono ascolto presso le maggiori potenze europee e gli Stati Uniti. Dinnanzi alla frustrazione delle pretese italiane, D’Annunzio coniò la definizione di “vittoria mutilata”. In base al trattato di Londra, in virtù del quale l’Italia era entrata in guerra, in caso di vittoria avrebbe ricevuto la penisola della Dalmazia mentre Fiume sarebbe rimasta all’impero austriaco; una volta vinta la guerra però, il governo Orlando rivendicò anche Fiume, senza però ottenere alcun risultato; costretto poi a rassegnare le dimissioni, fu sostituito da Nitti. In un clima nazionale molto acceso, con un’opinione pubblica che covava risentimento nei confronti delle altre nazioni europee, D’Annunzio ebbe buon gioco a diffondere lo slogan di una vittoria mutilata dalla mancata annessione di Fiume, riuscendo anche, nel settembre 1919,  a occupare la città di Fiume, che tenne per 15 mesi.

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