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Paul Delvaux

vita e opere di Paul Delvaux

Paul Delvaux nacque a Antheit  nel 1897, si dedicò allo studio della musica, del latino e del greco; frequentò l’accademia Royale di Bruxelles laureandosi in Pittura decorativa e in architettura. Delvaux fece parte della corrente del surrealismo belgo, il tema principale delle sue pittura fu l’immagine femminile. Nel 1925 espose le sue prime opere costituite da paesaggi naturali. Le prime opere risultano essere influenzate sia dall’espressionismo che dall’impressionismo. Delvaux parte da un realismo naturalista, toccando l’espressionismo sino ad arrivare nel 1936 al surrealismo, e in quest’anno espose insieme a René Magritte al Palas des Beaux Arts di Bruxelles. Dal 1938 le sue mostre vennero allestite tra Bruxelles, Londra, Parigi ed Amsterdam. Le sue opere riprendono il nudo femminile di Magritte e lo spazio metafisico di De Chirico, ma dal 1940-1950 lo stile cambiò, e fu caratterizzato da linee piatte con prospettive contorte, con la realizzazione di crocifissioni e deposizioni composte da scheletri. Tema rincorrente nell’ultimo periodo fu la realizzazione di scene ferroviarie inserite in un’atmosfera inquietante. Intorno al 1950 realizza dipinti per il Palazzo dei congressi di Bruxelles, per il Casinò di Ostenda e per l’istituto di Zoologia a Liegi. Morì nel 1994 a Veurne in Belgio.

Opere:
o La nascita del giorno
realizzato con la tecnica olio su tela nel 1937, si trova nella collezione Gunggenheim a Venezia. Il dipinto è caratterizzato dalla presenza di quattro donne-albero, immobili nel terreno; la donna viene vista come una presenza ossessiva, bella ma anche demoniaca. Il dipinto richiama lo stile di De Chirico; la prospettiva utilizzata ci permette di osservare al di là degli archi (realizzati con rivestimenti di piante) dove si scorgono le montagne. Al centro in primo piano tra le quattro donne vi è uno specchio che riflette il seno femminile di una di esse. Nel dipinto traspare la contraddizione tra la stranezza delle presenze e il realismo.

  • Dal Settecento all'Età Contemporanea

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