Racconto di fantascienza ambientato nel 3.010 - Studentville

Racconto di fantascienza ambientato nel 3.010

Tema svolto come racconto di fantascienza ambientato nel 3.010, per la seconda media.

Traccia racconto di fantascienza:

Non so come sia potuto accadere, ma mi sono risvegliato nell’anno 3.010.

 

Svolgimento racconto di fantascienza:

Siamo nell’anno 2024, almeno così ricordavo, ma una notte strana mi addormento nel lettino e mi risveglio nel futuro. Esco fuori dalla mia casa sospesa in aria, con scale trasparenti, e vedo la data su un grande schermo 1 giugno 3010. Ma come ho fatto a finire in questo anno, ancora è un mistero!

Inizio a percorrere le vie della città e come dicevo prima vedo le case tutte alzate dalla terra, in quanto i terremoti sono aumentati sempre di più e l’ingegneria si è evoluta in questa maniera, non piantando cemento nella natura, ma sospendendo le case dalla terra.

Cammino ancora e vedo la gente gesticolare in maniera strana, nessuno però si guarda negli occhi, sembrano tutti pazzi, ma in realtà capisco che non esistono più i cellulari, ma solo dei piccoli apparecchi quasi invisibili, collegati al cervello. Tramite infatti degli impulsi dei nervi, le chiamate si possono fare senza neanche parlare e senza neanche stare attaccati con i telefonini all’orecchio.

Le macchine poi vanno ad elettricità ed aria, non hanno più gli scarichi neri di una volta, questo è un bene, perché vuol dire che ora si tiene di più all’ambiente, o magari in tutti questi anni l’uomo ha finito il petrolio, e non può più sfruttarlo come faceva una volta. Gli sportelli sembrano quasi invisibili, ma non fanno vedere chi c’è dentro, un po’ con l’effetto vedo non vedo.

Essendo ad aria anche loro possono volare fino a 100 metri di altezza, infatti anche le strade sono sospese. Le vecchie autostrade sono usate come parcheggi per queste macchine nuove, che oramai arrivano dappertutto in pochissimo tempo.

I robot sono l’invenzione del secolo, in quanto vai al supermercato e ti servono loro, vai a fare aria o elettricità (non si può dire più “vado a fare benzina”) e ci sono loro, vai dal medico e se ti devi operare lo fanno tramite loro, perché sono migliori delle mani umane. I musei archeologici hanno al loro interno i nostri PC, i-Pad, telefonini, non ci sono più quadri né reperti, perché la gente non ha più fantasia, avendo tutto a portata di mano.

Oramai sembra che i robot abbiano preso il sopravvento, le persone  non si guardano più negli occhi, non si danno un bacio o un abbraccio, anche mamma e figli non sono affettuosi. In strada vedi solo gente che va al lavoro e nessun bambino che gioca, perché tanto ha tutto in casa, internet, videogiochi, ha il robot che gli fa da amico.

Anche il mare, le montagne, i fiumi sembrano essere stati modificati, controllati da tanti marchingegni strani, per evitare che avvengano disastri, in quanto in passato l’uomo aveva fatto tanti errori. Ora è come se la terra fosse sotto una campana di vetro. Tutto è controllato da questi robot e l’uomo non si sta accorgendo che pian piano il suo volere non conta più nulla.

È l’anno 3010 e io preferisco il mio 2024. Per fortuna mi sveglio dai baci di mia mamma, mi accoglie in un abbraccio, che non mi era mai mancato così tanto!

 

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