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Seneca e i temi del tempo e della morte

Esponi brevemente i temi del tempo e della morte in Seneca.

Nel De brevitate vitae Seneca affronta il problema del tempo. Nell’incipit dell’opera, infatti,  il filosofo afferma che l’uomo si lamenta perché la vita è naturalmente breve e non c’è il tempo necessario per godersela fino in fondo. In realtà non è così: di tempo a disposizione ce n’è, e fin troppo; siamo noi che ne perdiamo molto perché immersi in occupazioni inutili. La vita, dunque, è lunga abbastanza per farci compiere le cose più importanti e dobbiamo essere noi a cercare di sfruttarla al meglio possibile senza perderci in inutili distrazioni.

Seneca parla della morte in numerose sue opere, ma il suo pensiero viene ben espresso soprattutto nella Consolatio ad Marciam. Riprendendo la concezione epicurea della morte, il filosofo afferma che essa libera l’uomo da tutti i dolori e sofferenze. Inoltre non può essere né un bene né un male perché è un nulla e, in quanto tale, riduce al nulla ogni cosa. Seneca, inoltre, si dice convinto che ci sia una vita migliore che attende l’anima dopo la morte. La vita sulla Terra, dunque, è solo un’anticipazione di ciò che avverrà dopo la morte. Non bisogna, quindi, aver paura della morte, in quanto essa viene vista come un’altra nascita che porta ad una vita migliore di quella già vissuta.

  • Latino

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