Tesina - Armonia Celeste e Dodecafonia - Studentville

Tesina - Armonia Celeste e Dodecafonia

nella mia tesina ho analizzato le cause che determinarono la nascita della dodecafonia e soprattutto la giustificazione che schönberg, il suo massimo esponente, dette per essersi dedicato ad una musica così poco apprezzata. ho rintracciato poi le simil

Tesina: Umanistica[br] Di: Luca D. [br] Tipo Scuola: Liceo Classico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]INTRODUZIONE Per il mio percorso personale ho voluto dedicarmi a quella che è la mia grande passione: la musica. Più nello specifico mi sono interessato alla dodecafonia e a cercare di capire il PERCHÈ oggi questa musica viene solamente accennata nella programmazione delle grandi stagioni sinfoniche e perché non è particolarmente amata dal pubblico. La conclusione a cui sono giunto tramite debite ricerche è che il nostro giudizio su una qualsiasi partitura ascoltata non dipende solo da fattori puramente estetici, ma anche da fattori fisici e biologici. LA DODECAFONIA Purtroppo la grande musica del ‘900 è poco conosciuta, pertanto ritengo opportuno spiegare cosa sia la dodecafonia senza limitarmi a semplici e banali definizioni, ma avvalendomi di un’incontro con essa. Il punto di partenza di tutta la musica fino ad oggi composta è l’armonia. Tralasciando complesse e lunghe discussioni inerenti l’armonia, per quel che interessa al fine della mia trattazione, è bene sapere che da sempre la composizione di una qualsiasi partitura impone che tra le note che la costituiscono si instaurino determinate relazioni facendo sì che alcuni suoni prevalgano su altri, in una sorta di ordine gerarchico. Determinanti in un brano ad esempio sono la tonica (la nota che dà il nome alla tonalità del pezzo stesso), il terzo grado ed il quinto grado (rispettivamente la terza e la quinta nota dopo la tonica). Supponiamo ad esempio che il brano sia in do maggiore (= tonica); il terzo grado è mi ed il quinto è sol. Il complesso di regole armoniche che si sono stratificate nel corso del tempo hanno portato ad elaborare risultati di questo tipo: Mozart, sonata 330 in do maggiore [1773] come possiamo notare in questi due semplici righi, il grande genio di Mozart ci consente di cogliere le leggi dell’armonia; guardate come si susseguono infatti con frequenza le note poco fa elencate, soprattutto nel basso. La dodecafonia rifiuta tutto questo, rifiuta queste regole compositive per adottarne una sola: la composizione deve evolversi sia in senso orizzontale (melodia) che in senso verticale (armonia) evitando che un suono sia ripetuto prima che gli altri 11 non siano suonati. Su la prima successione, che prede il nome di serie, prende corpo tutto il pezzo tramite debite variazioni. Il risultato che si ha è questo Schönberg, walzer op.25 [1923]

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