Tesina - De Mediolano.Ricordi di letterati - Studentville

Tesina - De Mediolano.Ricordi di letterati

percorso nella storia di milano che mette in evidenza la personalità del suo patrono sant' ambrogio e di alcuni illustri esponenti del panorama culturale lombardo tra 700-800, manzoni, foscolo, stendhal e dickens.vengono esaminati passi celebri delle op

Tesina: Umanistica[br] Di: Giulia O. [br] Tipo Scuola: Liceo Linguistico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Introduzione L’Italia è un paese ricchissimo di città dal passato illustre, splendide e colte, ma quando si tratta di Milano questa città non viene quasi mai riconosciuta come “città bella”. Chi la conosce profondamente, invece ne ha un giudizio del tutto diverso, pur non tralasciando gli aspetti negativi presenti, del resto, in qualsiasi metropoli. Il capoluogo lombardo è certamente molto ricco, indubbiamente i suoi cittadini hanno il dono della laboriosità, dell’efficienza e dell’originalità in diverse attività. Ma è anche una città bella. Di una bellezza elegante, non vistosa, addirittura aristocratica. Se si percorrono le vie dei cosiddetti “quartieri alti” si ammirano palazzi splendidi, ricchi di cortili addirittura fastosi. Bisogna ricordare che il cittadino più illustre è forse Ambrogio, il patrono della città, che è tutt’ora celebrato il 7 dicembre, giorno in cui si inaugura la stagione lirica alla Scala, celebre teatro, che a tutt’ oggi ospita rappresentazioni di livello internazionale. Questa città è sempre stata centro di cultura, teatro di importanti dibattiti, culla di movimenti artistici. Tra gli illustri letterati ed artisti che vi sono vissuti o vi hanno soggiornato, tra fine ‘700 e inizio ‘800, si ricordano due grandi letterati italiani, Foscolo e Manzoni. In alcune delle loro opere maggiori, Milano fa da scenario alle vicende narrate. Nel romanzo, considerato come il romanzo storico d’eccellenza, I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, ritroviamo Milano come teatro di scontri ed insurrezioni nel periodo seicentesco. In Foscolo ricordiamo l’episodio dell’accesa discussione tra Parini e Ortis, nel suo romanzo epistolare, sullo sfondo di una città in epoca neoclassica e romantica. Anche gli artisti stranieri non rimasero impassibili davanti a questa città. Ricordiamo Stendhal o meglio Henri Beyle, che si sentiva milanese nel cuore e si rispecchiava negli abitanti milanesi; partecipava sovente alla vita dei salotti prendendo parte alle rappresentazioni del Teatro alla Scala. Mentre Stendhal rimase immediatamente affascinato da Milano, il celebre autore inglese Dickens non provò subito le stesse emozioni, dapprima descrivendo Milano ironicamente, poi apprezzandola per l’arte e i costumi dell’epoca. Origini di Milano – Cenni storici

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti