Attentato a Berlino 2016: cosa è successo e riassunto per la scuola - Studentville

Attentato a Berlino 2016: cosa è successo e riassunto per la scuola

Attentato a Berlino 19 dicembre 2016: cosa è successo ai mercatini di Natale, il nostro riassunto e i link a temi e appunti su Isis e terrorismo.
Attentato a Berlino 2016: cosa è successo e riassunto per la scuola

ATTENTATO A BERLINO 2016: COSA È SUCCESSO

L’Europa è caduta nuovamente nella paura e si parla di attentato: l’ultimo attacco terroristico è avvenuto ieri, 22 marzo 2017, a Londra, vicino al palazzo Westminster, poco più di 3 mesi dopo l’attacco avvenuto a Berlino, verificatosi a pochi giorni dal Natale. Ricordiamo qui cos’è successo a Berlino: un camion, nella giornata di 19 dicembre 2016, si è lanciato sul mercatino natalizio di Breitscheidplatz, nel quartiere di Charlottenburg a Berlino. Il conto delle vittime è di 12 persone (tra cui la giovane italiana Fabrizia Di Lorenzo), mentre i feriti sono 48. Dopo le prime indagini di verifica, è stata confermata la pista del terrorismo. Sul camion era stato ritrovato il corpo di un uomo polacco (a cui è stato sottratto il tir), mentre un uomo pakistano era stato arrestato dalla polizia tedesca. Dopo altri rilievi, però, si è scoperto che l’uomo catturato non era il responsabile dell’attentato: il terrorista era invece un tunisino di 24 anni, Anis Amri. Il latitante, dopo giorni di fuga, è stato ucciso stanotte a Milano dalla polizia. In quest’articolo svilupperemo un riassunto per la scuola con tutte le informazioni su quanto accaduto a Berlino.

Se invece vuoi avere informazioni approfondite sugli ultimi attacchi leggi qui:

ATTENTATO A BERLINO: AGGIORNAMENTI 23 DICEMBRE 2016

All’indomani degli attentati di Berlino, la polizia tedesca ha iniziato a dubitare della colpevolezza dell’uomo pakistano catturato con l’accusa di avere ucciso 12 persone il 19 dicembre. Sul tir dell’attacco sono stati poi ritrovati i documenti che hanno confermato i dubbi: il vero attentatore era un tunisino di 24 anni, Anis Amri. Dopo alcuni giorni di latitanza, la polizia italiana ha confermato di aver ucciso l’uomo davanti alla stazione di Sesto San Giovanni, vicino a Milano, nella notte di venerdì 23 dicembre, intorno alle 3 di notte. Anis Amri è stato fermato da due agenti di polizia per un semplice controllo documenti: alla richiesta, il killer di Berlino ha estratto una pistola che aveva nello zainetto e ha iniziato a sparare, ferendo anche uno dei poliziotti. Entrambi gli agenti hanno comunque risposto al fuoco, uccidendo l’attentatore. Nella mattinata di venerdì, la polizia italiana ha confermato che l’uomo ucciso dagli agenti nella notte sia proprio il latitante Amri. Secondo le ricostruzioni della Digos, coordinate dall’antiterrorismo di Milano, Anis Amri è arrivato in Italia da Chambery in Francia: dopo essere giunto a Torino, ha preso poi un treno che lo ha portato a Milano verso l’una di notte. Da qui si è mosso verso Sesto San Giovanni, dove è stato fermato e ucciso dagli agenti Luca Scatà e Christian Movio, che al momento si trova in ospedale a causa di una ferita da arma da fuoco alla spalla.

attentato berlino 19 dicembre 2016

ATTENTATO A BERLINO 2016: RIASSUNTO PER LA SCUOLA

Dopo Nizza, l’incubo del terrorismo è tornato a sconvolgere nuovamente l’Europa, a pochi giorni dal Natale. Questa volta l’obiettivo è stato un mercatino natalizio situato in Breitscheidplatz, nel quartiere di Charlottenburg, nella parte ovest di Berlino: intorno alle 20.15 del 19 dicembre 2016 un camion ha invaso un marciapiede nei pressi della Chiesa del Ricordo dedicata al Kaiser Guglielmo.
I morti investiti confermati sono 12 e 48 i feriti, alcuni in condizioni gravi.
A bordo del camion, sono stati trovati due uomini: un cittadino polacco morto all’interno del tir e ucciso a colpi di arma da fuoco e un altro, fuggito a piedi, e poi arrestato. Si tratterebbe, secondo i quotidiani tedeschi, di una persona di nazionalità pakistana, afghana o cecena di 23 anni e sarebbe stato l’autista del tir al momento dello schianto.

ATTENTATO DI BERLINO: LA PISTA DEL TERRORISMO

La polizia tedesca, che sta conducendo le indagini, ha voluto agire con cautela prima di parlare di attentato, anche se la pista terroristica sembrava dall’inizio la più probabile, su stessa ammissione degli agenti. All’alba di martedì 20 dicembre, la polizia ha parlato su Twitter di “presunto attacco terroristico”, confermando che il camion è stato “lanciato deliberatamente sulla folla”. Confermata in mattinata poi l’ipotesi di attentato terroristico.

ATTENTATO A MERCATINI DI BERLINO: COSA SAPPIAMO SUL CAMION

Secondo le prime ricostruzioni, il camion era partito dall’Italia e doveva fermarsi a Berlino per consegnare un carico di ponteggi d’acciaio. Il proprietario dell’azienda di trasporti che possedeva il tir, con sede a Danzica, ha dichiarato che alla guida del camion si trovava il cugino dell’uomo, camionista da ben 15 anni, che gli aveva riferito di voler passare la serata nella capitale tedesca prima di rientrare in Polonia. Ariel Zurawski (questo il nome del proprietario), non ha avuto più notizie del cugino dalle 16 del 19 dicembre.
Inoltre, l’azienda ha cercato di tracciare tutti i movimenti del camion, rilevando come il mezzo sia stato acceso più volte nel pomeriggio senza muoversi fino alle 19:34 quando ha iniziato a muoversi verso Berlino. L’ipotesi più accreditata è quella di un furto o di un dirottamento: “È come se qualcuno cercasse di imparare a guidare il veicolo e avesse difficoltà a farlo muovere”, hanno dichiarato.
La cancelliera tedesca Angela Markel piange le vittime e il cordoglio arriva da tutti i leader internazionali, incluso il primo ministro italiano Paolo Gentiloni, il Presidente statunitense eletto Donald Trump e il presidente francese François Hollande.
TERRORISMO E ISIS: TEMI E APPUNTI PER RIFLETTERE

Quanto accaduto a Berlino si inserisce in un quadro complesso e spaventoso che negli ultimi anni ha visto il mondo Occidentale più volte colpito da attentati terroristici rivendicati dall’Isis. Ecco alcuni spunti per approfondire:

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