Versione latino: come fare un'ottima traduzione - StudentVille

Come tradurre una versione di latino perfettamente

Una guida per aiutarti a svolgere una traduzione dal latino precisa e puntuale, con esempi svolti e schemi.

LA GUIDA PRATICA ALLA TRADUZIONE DI UNA VERSIONE DI LATINO

La versione di latino è da sempre la bestia nera che insidia migliaia di studenti del liceo. La traduzione dal latino, infatti, non è per niente semplice se non si utilizza uno schema di lavoro specifico e non si possiede una buona base di grammatica italiana (analisi logica in particolare). Se non si conosce l’analisi logica, ai casi della lingua latina difficilmente si riusciranno ad associare i relativi complementi italiani, e difficilmente si distingueranno i predicati nominali dai predicati verbali.

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Come tradurre perfettamente una versione di latino

VERSIONE DI LATINO: COME FARE LA TRADUZIONE

Il segreto per tradurre una versione di latino perfettamente, innanzitutto, risiede nel considerare la versione di latino come un puzzle: collegando all’interno di un periodo o di una frase i singoli pezzi l’uno accanto all’altro (il sostantivo con il verbo, l’aggettivo con il sostantivo), si arriva ad avere una visione chiara ed ordinata, prima ancora di passare all’uso del dizionario. Prendiamo come esempio un brano di Igino:

Titolo: Minosse

Minos Iovis et Europae filius cum Atheniensibus belligeravit et eius filius Androgeus in pugna est occisus. Et is posteaquam Athenienses vicit, vectigales Minois esse coeperunt; instituit autem ut anno uno quoque septenos liberos suos Minotauro ad epulandum mitterent. Theseus posteaquam a Troezene venerat et audit quanta calamitate civitas afficeretur, volutarie se ad Minotaurum pollicitus est ire. Quem pater cum mitteret, praedixit ei ut si victor reverteretur vela candida in navem haberet; qui autem ad Minotaurum mittebantur velis atris navigabant.

Lettura e costruzione

Prima di passare alla traduzione vera e propria, bisogna effettuare alcuni passaggi fondamentali:

  1. Leggere titolo e note

    Il titolo e le note vanno letti attentamente prima di iniziare, in quanto aiutano a contestualizzare il brano e a capire quale potrebbe essere l’argomento trattato. Spesso il titolo riprende una frase della versione stessa (di solito la prima), costituendo un ulteriore aiuto alla traduzione:

    La versione presa come esempio ha il titolo: Minosse. Dunque, sappiamo già che il brano riguarda il re di Creta.

  2. Leggere la versione

    Dare un paio di letture prima di iniziare è importante per comprendere il significato generale della versione, e per individuare il maggior numero di termini da concordare.

  3. Costruire la frase

    L’ordine degli elementi di una frase latina è diverso da quello di una frase italiana. Mettendo in ordine soggetto, verbo e complementi, si può ottenere un’ottima base per passare alla fase concreta della traduzione.

    Per riordinare gli elementi della frase, bisogna individuare innanzitutto il verbo della proposizione principale, che ci aiuta a trovare il soggetto ed eventuali verbi o complementi che regge:

    Minos Iovis et Europae filius cum Atheniensibus belligeravit et eius filius Androgeus in pugna est occisus.

    I verbi presenti nel periodo sono: belligeravit, est occisus. Entrambi sono all’indicativo, dunque, essendoci solo la congiunzione et, è chiaro che ci troviamo di fronte a due proposizioni coordinate:

    – Minos Iovis et Europae filius cum Atheniensibus belligeravit

    – eius filius Androgeus in pugna est occisus

    Il verbo belligeravit è in terza persona singolare, dunque bisogna trovare nella frase un sostantivo al nominativo singolare: troviamo allora Minos e filius. Rimangono poi Iovis et Europae, entrambi genitivi, e cum Atheniensibus, complemento indiretto (cum + ablativo).

    Prima di passare alla costruzione definitiva della frase, è bene ricordare una regola generale:

    Nella costruzione di una frase esiste una gerarchia tra i casi:

    1. Nominativo (soggetto)
    2. Accusativo (oggetto)
    3. Dativo
    4. Ablativo (dà informazioni accessorie)

    Il genitivo è il caso che appoggia gli altri, e precede il caso a cui si riferisce.

    Dunque avremo:

    Minos, filius Iovis et Europae (i due genitivi precedono filius, dunque si riferiscono ad esso) belligeravit cum Atheniensibus

    Così la seconda frase:

    Androgeus, filius eius, est occisus in pugna.

    Passiamo ora alla costruzione degli altri periodi della nostra versione di latino:

    – Et is posteaquam Athenienses vicit, vectigales Minois esse coeperunt;
    Costruzione: Et posteaquam is vicit (terza persona singolare, dunque il soggetto può essere solo is) Athenienses, (soggetto sottinteso) coeperunt esse vectigales Minois;

    La prima proposizione è una temporale (posteaquam + indicativo), la seconda invece è la principale.

    N.B. Per quanto riguarda le frasi subordinate, non importa se le poniamo prima o dopo la principale, l’importante è che ci sia un ordine giusto al loro interno.

    – instituit autem ut anno uno quoque septenos liberos suos Minotauro ad epulandum mitterent.
    Costruzione: instituit (il verbo instituo richiede la costruzione con ut + congiuntivo)  autem ut anno uno quoque (determinazione temporale, si può lasciare qui) mitterent septenos suos liberos Minotauro ad epulandum (proposizione finale: ad + gerundio).

    – Theseus posteaquam a Troezene venerat et audit quanta calamitate civitas afficeretur, voluntarie se ad Minotaurum pollicitus est ire.
    Costruzione: Posteaquam venerat a Troezene et audit quanta calamitate civitas afficeretur, Theseus pollicitus est se ire voluntarie ad Minotaurum (se ire: proposizione oggettiva).

    Le prime due proposizioni sono temporali; seguono il soggetto e il verbo della principale, che regge una proposizione oggettiva.

    – Quem pater cum mitteret, praedixit ei ut si victor reverteretur vela candida in navem haberet;
    Costruzione: Cum pater mitteret quem (cum narrativo con valore temporale), praedixit (praedico richiede la costruzione con ut + congiuntivo quando significa “raccomandare, ammonire”) ei ut haberet vela candida in navem, si reverteretur victor.

    – qui autem ad Minotaurum mittebantur velis atris navigabant.
    Costruzione: qui autem mittebantur ad Minotaurum navigabant velis atris.

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Traduzione di latino

Una volta costruita la frase, non ci resta che prendere il dizionario e cercare i vocaboli.

Dunque avremo:

Minosse, figlio di Giove ed Europa, combatté con gli Ateniesi, e Androgeo, suo figlio, fu ucciso in battaglia. E, dopo che costui sconfisse gli Ateniesi, (questi) iniziarono ad essere tributari di Minosse; stabilì poi che ogni anno mandassero sette loro figli al Minotauro, affinchè se ne cibasse. Dopo che giunse da Trezene e udì da quanta grande sventura la città fosse colpita, Teseo promise di andare volontariamente dal Minotauro. Mentre il padre lo accompagnava, gli raccomandò di mettere vele bianche sulla nave se fosse tornato vincitore; coloro invece che erano mandati dal Minotauro navigavano con vele scure.

Lettura del dizionario

Tutti i termini vanno cercati sul dizionario, anche quelli che conosciamo o che hanno una certa somiglianza con i sostantivi italiani. Alcuni termini hanno diversi significati, anche opposti, dunque è necessario leggerli tutti per capire qual è il più adatto al contesto della versione. L’attenta lettura del vocabolario inoltre permette di trovare frasi già tradotte, poste come esempio nei singoli lemmi.

N.B. Sostantivi, pronomi e aggettivi vanno cercati al nominativo, mentre i verbi alla prima persona singolare del presente indicativo.

Per quanto riguarda il verbo, bisogna stare attenti alla sua natura, e cercare sul vocabolario se è transitivo o intransitivo: se è transitivo, potrebbe reggere un accusativo, se è intransitivo invece potrebbe reggere un complemento indiretto. Se il verbo regge un complemento, quest’ultimo nella costruzione latina lo precede.

VERSIONE DI LATINO: ERRORI DA EVITARE

Per fare un’ottima traduzione, è necessario non cadere in alcuni errori molto frequenti:

      • Cercare i termini sul vocabolario nell’ordine in cui sono disposti nella frase. Traducendo in questo modo, senza costruzione, si rischia di stravolgere completamente il senso della frase e di non riuscire a comprendere il brano.
      • Utilizzare il primo significato che si trova sul vocabolario. Ogni termine ha una serie di significati, a volte diversi o addirittura opposti. Bisogna dunque leggerli tutti e scegliere quello più appropriato.
      • Tradurre senza vocabolario. Se non si ha una conoscenza approfondita del latino, è assolutamente da evitare la traduzione a senso, perché si rischia di sbagliare. Per esempio, se abbiamo di fronte la parola “gubernator”, viene subito d’istinto tradurla con “governatore”. In realtà, “gubernator” ha come significato principale “timoniere”: avendo quindi due significati completamente diversi, sta a noi scegliere quello più adatto al contesto della versione da tradurre.

Scopri anche come tradurre una versione di latino in tre lezioni:

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