Le regole per scrivere un libro: consigli da autori famosi - Studentville

Le regole per scrivere un libro: consigli da autori famosi

Come scrivere un libro: le regole d'oro per scrivere un libro, direttamente consigliate da autori famosi.
Le regole per scrivere un libro: consigli da autori famosi

LE REGOLE PER SCRIVERE UN LIBRO: CONSIGLI DI AUTORI FAMOSI. Per scrivere un libro, si sa, bisogna essere impregnati di letteratura e conoscenze. Il mondo della letteratura è da sempre affascinante e coinvolgente: non tutti amano lo stesso libro ma chiunque può trovarne almeno uno di suo gusto. Leggere ti permette di viaggiare per il mondo senza spendere una lira per il biglietto, di vivere avventure mozzafiato senza rischiare la pelle, di comprendere il mondo attraverso gli occhi di un altro. Nemmeno il cinema regge il confronto con la letteratura, proprio perché la seconda ti invita a riempire i vuoti, a immaginare facce, paesaggi, situazioni in accordo con il tuo sentire e non con quello di un regista e di un direttore della fotografia. I grandi scrittori sono quindi per prima cosa grandi lettori (come ricorda anche Stephen King nel suo “On writing”), ma anche se questa è una condizione necessaria per iniziare a scrivere un libro, non è l’unica. Quali sono allora i consigli degli autori più famosi per intraprendere la loro stessa carriera?

COME INIZIARE A SCRIVERE UN LIBRO: LA DISCIPLINA. Non è sufficiente sedersi a un tavolo e farsi prendere dal sacro fuoco dell’arte: come dice Neil Gaiman se una persona desidera diventare uno scrittore non può scrivere solo quando è ispirata ma deve attenersi a un programma che preveda un certo numero di parole (o di cartelle, secondo Stephen King) al giorno. Gaiman assicura che, rileggendo quanto scritto mesi dopo lui non è in grado di dire quali brani abbia scritto quando si sentiva ispirato e quali quando invece aveva lavorato basandosi sulla necessità di scrivere un certo numero di parole.
Anche Chuck Palahniuk parla di metodo e illustra il suo, che si basa su un timer da cucina: quando non ti va di scrivere imposta un timer su un’ora  o mezz’ora e siediti a scrivere fino a quando il timer non suona. Palahniuk sostiene che di solito si ritrova coinvolto in quello che sta scrivendo e che anche se all’inizio non aveva voglia di scrivere poi continua ben oltre il trillo del timer. L’autore offre un utile consiglio anche nel caso uno scrittore si ritrovi a non saper come mandare avanti la sua storia: impegnatevi nei lavori domestici e vedrete che salterà fuori un’idea.
A proposito di disciplina, anche Henry Miller era rigorosissimo e aveva scritto undici comandamenti, che possono essere ritrovati nel suo manuale di scrittura. Tra questi comandamenti c’erano “Lavora seguendo il Programma e non in base al tuo Stato d’Animo. Fermati al momento stabilito!” e “Dimentica i libri che vorresti scrivere e pensa solo al libro che stai scrivendo.” Bisogna anche dire che  anche se lo scrittore invitava a scrivere prima di tutto e a posticipare qualsiasi divertimento d’altro canto ricordava l’importanza di “restare umani”, vale a dire di vedere gente, passeggiare e bere.
 

COME INIZIARE A SCRIVERE UN LIBRO: LA TECNICA. Adesso che siete pieni di buone intenzioni resta da capire come fare ad appassionare un futuro lettore: Kurt Vonnegut consigliava di prestare molta attenzione ai personaggi, dando al lettore almeno un personaggio per il quale fare il tifo e in generale fornendo obiettivi ai vari attori coinvolti sulla scena. Vonnegut raccomandava anche di non aver paura di fare del male al vostro personaggio preferito, di infierire anzi sui protagonisti in modo che il lettore potesse poi apprezzarne la pasta e di non nascondere informazioni al lettore che sarebbe dovuto essere in grado di terminare da solo la storia nel caso in cui “gli scarafaggi avessero mangiato le ultime pagine”.

  • Stephen King, grande descrittore di comunità americane, punta molto sui dialoghi, e si vede. Secondo King il dialogo è fondamentale per definire i personaggi e deve quindi sempre essere reale. Per imparare a scrivere dialoghi il re dell’horror consiglia di praticare un allenamento: quando siete in metropolitana, al bar, in ufficio, al supermercato, insomma ovunque, rimanete in silenzio e ascoltate le persone mentre parlano. I dialoghi devono essere dei botta e risposta e ci devono dare in poche righe un’idea precisa della situazione, del carattere, dell’ambiente e delle idee del personaggio.
  • Un altro ottimo consiglio viene dal nostro Umberto Eco, che con la consueta ironia avverte: “Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata”

LE REGOLE PER SCRIVERE UN LIBRO: L'ISPIRAZIONE. Va bene, abbiamo capito che ci vuole disciplina e forma ma le idee? Da dove vengono?
Innanzitutto ricordando quanto Calvino scrisse a Cesare Pavese è importante ricordare che per descrivere il mondo è necessario conoscerlo e averne sperimentato le meraviglie fin nel profondo del nostro essere e che non è importante se lo amate o lo odiate ma è fondamentale che conosciate la vostra posizione a riguardo.
Ci siete? Bene, dopodiché:

  • Ray Bradbury, noto autore di fantascienza, sviluppò un metodo che si sviluppava a partire da una lista casuale di parole. Questa lista poi si rivelava non essere così casuale perché i processi inconsci nella mente dello scrittore avevano determinato la scelta di quelle parole al posto di altre. Rileggendo poi le parole e creando collegamenti arrivava l’idea.
  • Gabriel Garcia Marquez aveva invece un approccio più scientifico, da archeologo o da storico e sosteneva di accumulare, dal momento in cui cominciava a scrivere, tantissimi documenti che illustravano tutto il “dietro le quinte” di quello che poi alla fine compariva sulla pagina e poi nelle librerie. Quei documenti erano la parte più intima della sua vita privata e Marquez li definiva “un po’ imbarazzanti, come essere visti in mutande”
  • Infine, Roddy Doyle suggerisce di cambiare idea in corso d’opera perché le buone idee spesso vengono sostituite da idee migliori, com’è successo a lui che mentre stava scrivendo un romanzo su una band che si chiamava “The Partitions” decise improvvisamente di cambiar loro nome in “The Commitments”.
     

COME SCRIVERE UN LIBRO: LE DRITTE. E dopo aver ascoltato i suggeriment di grandi autori, non perdetevi i nostri consigli per iniziare a scrivere un libro… Magari di successo!

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