Le Stelle del Mondiale: Arjen Robben

 

 

SUPEREROE – Cresciuto nel Groningen ma esploso nel Psv Eindhoven, Arjen nel club biancorosso formava una temibile coppia d’attacco con il serbo Mateja Kezman. I tifosi del Psv ribattezzarono i loro beniamini “Batman e Robben”. Nella sua avventura con il club di Eindhoven Robben vinse un campionato e una coppa d’Olanda.

RIMPIANTO – La scorsa estate Arjen, nella rivoluzione attuata alla Casa Blanca dal presidente Florentino Perez, viene ceduto dal Real Madrid al Bayern Monaco per una cifra intorno ai 25 milioni di euro. L’olandese viene sacrificato per far spazio agli arrivi di Cristiano Ronaldo e Kakà ma alla fine della stagione il verdetto è agli occhi di tutti: a fare il grande affare nello scorso agosto è stato il Bayern, trascinato da Robben alla vittoria della Bundesliga e alla finale di Champions League. Sono in molti a Madrid a rimpiangere le sue scorribande sulla fascia…

MAN OF THE MATCH – Robben è uno dei giocatori europei maggiormente in grado di incidere sulle sorti di una partita. Se in giornata e non condizionato da problemi fisici, l’ala olandese è assolutamente devastante per le difese avversarie, disorientate dai suo dribbling e colpite con conclusioni potenti e precise. Nel Mondiale del 2006 Arjen fu uno degli otto giocatori a ricevere il premio di Man of the Match in due occasioni: accadde contro la Serbia e contro la Costa d’Avorio.

FRAGILITA’ – E’ la caratteristica che ha accompagnato la carriera di Arjen Robben. L’ala olandese ha subito innumerevoli infortuni, che ne hanno condizionato soprattutto la parentesi inglese con la maglia del Chelsea. Anche oggi la stella del Bayern Monaco è alle prese con un infortunio muscolare alla gamba sinistra che ne ha minato la preparazione mondiale. Rischia di saltare l’esordio con la Danimarca ma potrebbe anche recuperare in extremis.

COLPO DI FULMINE – Arjen si è sposato nel 2007 con Bernadien, ragazza conosciuta ai tempi del liceo a Groningen. Curioso l’aneddoto raccontato da uno dei suoi allenatori delle squadre giovanili, Barend Beltman: “Arjen era un tipo preciso, molto quadrato rispetto alla sua età. Era sempre puntuale agli allenamenti ma un giorno arrivò con oltre 15 minuti di ritardo. Quando gli chiesi dov’era mi rispose che era con una ragazza. Gli domandai allora: ‘Lei merita?’. E lui senza dubitare mi disse: ‘Si mister, ne vale la pena’. Quando andai al suo matrimonio scoprì che la ragazza che aveva incontrato quel giorno era diventata sua moglie”.