Musica per concentrarsi: 7 canzoni da provare - Studentville

Musica per concentrarsi: 7 canzoni da provare

Musica per concentrarsi nello studio: stai studiando e vorresti un po' di musica per concentrarti meglio? Se non sai come scegliere ti consigliamo 7 canzoni che ti aiuteranno a rilassarti e a studiare sentendoti al top!
Musica per concentrarsi: 7 canzoni da provare

MUSICA PER CONCENTRARSI: 7 CANZONI DA PROVARE. Il primo pensiero che scatta nella mente di ogni studente che. per almeno un paio d’ore e senza possibilità di distrazioni, si deve applicare su dei compiti, lo studio di un testo o la preparazione di un esame è quello di mettere su della musica per concentrarsi meglio. Un tappeto sonoro è sicuramente quello che ci vuole per azzerare il resto del mondo mentre il pensiero si focalizza su pochi essenziali concetti. Tuttavia la domanda rimane: come scegliere la musica per concentrarsi durante lo studio (o il lavoro) adatta senza che questa sia elemento di distrazione? Un album di canzoni cantate in italiano è infatti un rischio molto grande: è facile che ci sintonizzi con il testo e si inizi a canticchiare, facendosi trascinare dalla linea melodica del cantante. D’altro canto lo stesso succede con l’inglese, se lo si conosce appena un po’, sopratutto se si tratta di canzoni ascoltate più e più volte. Una soluzione può essere quella di ascoltare della musica in una lingua che non conoscete – ma non tutti sono molto propensi a farsi allietare da canzoni in francese, spagnolo, russo e così via – oppure, e secondo noi si tratta dell’idea più praticabile, la cosa migliore da fare è buttarsi sulla musica strumentale, meglio se di genere ambient o comunque non troppo movimentata.

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MUSICA PER CONCENTRARSI NELLO STUDIO: LA TOP 7 DELLE CANZON MIGLIORI. Ecco allora la nostra lista delle 7 canzoni da ascoltare quando ci si deve concentrare nello studio o nel lavoro.

  • Brian Eno – 1/1: non tutti sapranno che il genio musicale ha praticamente “inventato” da solo il genere ambient, il cui manifesto è l’album Music For Airports, composto da quattro lunghi brani meditativi, di cui fa parte anche 1/1. Si tratta di frasi melodiche che si ripetono con una certa costanza e minime variazioni, ideali per non perdere il filo del discorso e per avere un piacevole tappeto sonoro sotto.
  • Explosions in the Sky – Your Hand in Mine: il cosiddetto post-rock è per vocazione strumentale, e la sua caratteristica principale è l’alternanza di momenti più rilassate e sfuriate, il tutto collegati da crescendo sonori. Punto di forza del gruppo è l’interazione tra le chitarre, il più delle volte pulite e prive di distorsioni, che tessono trame delicate che poi sfociano in esplosioni melodiche.
  • Sigur Ros – Milano: direttamente dalla gelida Islanda i Sigur Ros hanno conquistato il cuore di milioni di fan grazie alle loro melodie glaciali, e alle loro lunghe canzoni che si fanno riconoscere per i suoni molto peculiari. In particolare vale la pena notare che si tratta di brani cantati, ma in una lingua inventata che sembra il borbottio di un bambino che cerca di imparare l’inglese. L’ideale per concentrarsi.
  • Stars of the Lid – The Lonely Peolpe (Are Getting Lonelier): quando si tratta di meditare di fronte all’enormità del cosmo non c’è nulla che batta questo duo che mischia musica classica ed elettronica in mastodontiche composizioni in cui poche masse sonore si muovono alla deriva come dei tronchi che galleggiano nell’oceano.
  • Boards of Canada – Music is Math: il misterioso gruppo elettronico scozzese vi farà sprofondare in una strana atmosfera bucolica che viene interrotta da beat elettronici ripetitivi e trascinanti, sulla scia delle vecchie colonne sonore televisive degli anni ’70.
  • Miles Davis – Shhh Peaceful: cambiamo totalmente genere con il jazz ricercato del mitico trombettista. Il suo album In A Silent Way rappresenta infatti quanto di più vicino all’ambient abbia mai prodotto, con lunghi fraseggi di organo, tastiere e chitarre che compaiono dal nulla, mentre la sezione ritmica porta avanti la canzone di quasi 18 minuti di durata, e ovviamente ogni tanto fa capolino Miles con i suoi assolo.
  • Ludovico Einaudi – Nuvole bianche: chiudiamo con la classica, per quanto contemporanea e al confine con la new age, di uno dei compositori e pianisti italiani più celebrati al mondo. Non è affatto un caso che spesso e volentieri i brani pianistici di Einaudi finiscano nelle colonne sonore dei film, in quanto con poche note sono in grado di accompagnare con grazia ogni tipo di immagini. E ovviamente anche il vostro studio.

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