Pagine spotted: insulti, gossip, e sospensioni - Studentville

Pagine spotted: insulti, gossip, e sospensioni

Le pagine spotted su Facebook spesso raccolgono insulti e commenti volgari su prof e studenti. Tre ragazzi sono stati sospesi a Roma, i compagni protestano.
Pagine spotted: insulti, gossip, e sospensioni

Spotted cos'è? – Le pagine spotted sono un vero e proprio tormentone 2.0 nato nei Paesi anglosassoni almeno due anni fa e sbarcato in Italia solo da un paio di mesi. Una pagina spotted è una bacheca pubblica di Facebook dedicata ad una scuola, un corso di studi, o un luogo di ritrovo frequentato dai giovani, dove amministratori e fan possono esprimere commenti su compagni di scuola e prof, fare dichiarazioni d'amore (amore?), mostrare il proprio astio nei confronti di qualcuno o dar voce al gossip più o meno accreditato. Insomma una vera e propria pagina di spettegulezzo anonimo, o quasi.

Dal gossip alle sospensione – Come ben saprete, alla "degenerazione" di queste pagine si arriva facilmente. Da bacheche di battute di spirito e flirt virtuali, le pagine spotted spesso di trasformano in veri ricettacoli di insulti più che pesanti nei confronti di compagni e professori. E le Scuole non ci stanno: chi viene "beccato" ad elargire parole poco carine su Facebook rischia di essere sospeso. Nelle scuole romane sembra prassi comune. Al liceo Agnesi è scattato il provvedimento disciplinare per una studentessa, poi all'Itis Curie Sraffa, due settimane, per due studenti, anche loro sul Web avevano offeso compagni e professori e poi al Virgilio, sospensione per tre liceali.

Free spotted – Ma gli studenti non ci stanno e lanciano su Facebook il gruppo "Free Spotted" per difendere i compagni sospesi. "I nostri compagni sono stati puniti con dieci giorni, di cui cinque con obbligo di frequenza", scrive Marco, rappresentante di Istituto- "libertà di pensiero, di espressione e di associazione. Scrivere su questi siti e gestirli non è reato, gli studenti hanno diritto ad associarsi e ad esprimersi nella realtà virtuale così come in quella non virtuale". Pronta la risposta della preside del Virgilio che afferma "Gli anonimi amministratori risponderanno penalmente e civilmente in caso di denuncia, e sul piano disciplinare se si tratta di alunni della scuola".

 

 

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