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Come capire e studiare Nietzsche

Una guida dettagliata su come capire e studiare Nietzsche, con particolare attenzione ai passaggi da seguire per comprendere il suo pensiero!

COME CAPIRE E STUDIARE NIETZSCHE. Nietzsche (1844-1900) è uno dei filosofi più amati dagli studenti, ma nello stesso tempo oscuro in alcuni punti della sua filosofia: la difficoltà infatti non sta solo nel ricordare la sequenza esatta delle consonanti che si susseguono nel suo cognome (dubbio che colpisce tutti almeno una volta nella vita!), ma anche nel capire alcuni dettagli e passaggi del suo pensiero. Ecco allora come capire e studiare Nietzsche, così da prendere un bel voto all'interrogazione ed arrivare preparati all'esame di Maturità.

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CHI E' IL FILOSOFO NIETZSCHE. Possiamo considerare Nietzsche come uno spartiacque della filosofia contemporanea: egli non è solo colui che ha "smantellato" il pensiero occidentale precedente, ma è anche colui che ha fatto di questo nichilismo il punto di forza per costruire un nuovo sistema di verità e di valori, una nuova filosofia centrata su tre pilastri fondamentali:

  • Oltreuomo
  • Eterno ritorno
  • Volontà di potenza

Nietzsche si trova ancora in un clima intellettuale permeato della cultura positivistica, ma la sua è una filosofia nuova rispetto ad essa: è la filosofia della crisi, di sistemi di valore, di credenze, di certezze. In essa vi si mescolano spinte romantiche, spunti positivistici e una critica delle ideologie.
 

IL PENSIERO CRITICO DI NIETZSCHE. Ciò che dobbiamo tenere bene a mente riguardo questo filosofo è che al centro della sua riflessione vi è la decadenza dell'epoca moderna, da cui ne scaturisce un profondo pessimismo. Secondo Nietzsche infatti, il mondo sta giungendo ormai alla fine dei suoi giorni attraverso un processo di autonegazione. Egli allora si assume il compito della presa di coscienza di questa decadenza attraverso un viaggio a ritroso nella civiltà occidentale. Attraverso questo viaggio il filosofo smaschera tutte le forme di ipocrisia su cui si fonda la civiltà occidentale, come la metafisica, la morale, la religione.

Perché tutto ciò? Perché, attraverso la distruzione e la critica dei vecchi valori se ne potranno costruire altri, e quindi si potrà superare la decadenza.

Dunque, il nichilismo di Nietzsche non consiste soltanto nella sfiducia nei valori (nichilismo passivo), ma è anche un nichilismo attivo, un'accresciuta potenza dello spirito in grado di distruggere e aprire la possibilità di una nuova epoca. Si tratta del mondo annunciato in "Così parlò Zarathustra", riformatore religioso dell'antico Iran, che il filosofo trasforma in un simbolo di saggezza. E con la nuova epoca del mondo l'uomo sarà portato oltre se stesso: si tratta dell'epoca dell'Ubermensch, cioè dell'Oltreuomo. 
 

LE TRE FASI DEL PENSIERO DI NIETZSCHE. Possiamo dividere il pensiero di Nietzsche in 3 fasi:

  1. l'influenza di Schopenhauer e Wagner
  2. la critica della fisica e della morale, la trasvalutazione di tutti i valori e l'affermazione della volontà di potenza
  3. il nichilismo
     

La nascita della tragedia. La prima opera importante di Nietzsche è "La nascita della tragedia", che segna una svolta negli studi sulla civiltà greca classica: mentre infatti prima si pensava all'arte greca caratterizzata da serenità, equilibrio e compostezza, adesso Nietzsche introduce una nuova teoria. Egli infatti sostiene che l'arte greca nasce dalla combinazione e compenetrazione reciproca di:

  • spirito apollineo: caratterizzato da armonia ed equilibrio delle forme (arte plastica)
  • spirito dionisiaco: caratterizzato da entusiasmo, ebbrezza, esaltazione (tragedia e musica)

La tragedia nasce dal coro dei seguaci di Dioniso, e successivamente si sviluppa, con Eschilo e Sofocle, grazie alla conciliazione tra Dioniso e Apollo, anche se è Dioniso ad avere una preminenza su Apollo. L'ebbrezza dionisiaca è esaltazione della spontaneità umana, lacerazione del velo di Maya di Schopenhauer. Essa apre un abisso di orrore da cui l'uomo è salvato grazie all'illusione apollinea. Solo grazie allo spirito apollineo il popolo greco ha reso accettabili gli orrori della vita, rivelati dallo spirito dionisiaco, e ha superato il disgusto per l'assurdità della vita. 
 

Cos'è l'arte? Sul piano estetico, la bellezza si connette con la libera esplicazione della volontà, mentre la bruttezza è indebolimento della volontà. Interviene allora la figura dell'uomo estetico, colui che sa esprimere meglio di ogni altro, attraverso la sua creatività, con il libero svolgimento della sua volontà di vivere, gli stati di vigore animale, che costituiscono il vero contenuto dell'opera d'arte, e la perfezione dell'essere umano. Insomma, l'uomo estetico è colui che riesce a compenetrare spirito apollineo e dionisiaco. Lo spirito apollineo viene visto come un momento di riposo del dionisiaco, in cui il sentimento di potenza non viene annullato, ma elevato nella sua espressione più pura, 

Lo scopo dell'arte è la felicità, la promessa di un'esistenza piena e compiuta, ed essa è il mezzo con cui tutto ciò che di orribile investe l'uomo si trasforma nel suo contrario, cioè in forza e volontà di potenza.
 

Critica a Socrate. Con l'avvento del razionalismo socratico- platonico è avvenuta la negazione dello spirito dionisiaco, e da ciò inizia la crisi e la decandenza della civiltà ellenica. Espressione di una visione razionale e ottimista della realtà (apollinea), la filosofia socratica è l'opposto dello spirito dionisiaco, forza oscura e irrazionale. Lo spirito socratico implicava il predominio dell'intelletto sugli istinti. A causa del socratismo avviene il declino della tragedia greca, poiché Euripide ha fatto suo il razionalismo socratico. Egli infatti crea personaggi-filosofi e fa intervenire un deus ex machina che scioglie i nodi e garantisce l'ordine razionale del mondo.

Anche la società dell'Ottocento è condannata al declino, poiché è dominata dall'intellettualismo. La riduzione della realtà a ragione ha contribuito a distruggere il mito, per cui la poesia, priva del suo terreno ideale, erra senza patria. Tuttavia, in questo clima di decadenza, emerge la musica di Wagner, che sembra far risorgere lo spirito dionisiaco.
 

Critica della scienza e della storia. Nietzsche è contro ogni forma di ottimismo della scienza e della ragione. Infatti, un modno essenzialmente meccanico come quello della scienza è privo di senso. Tuttavia, abbiamo una scienza positiva: quella legata all'azione, capace di realizzare il dominio dell'uomo sulle cose. Non dobbiamo però dimenticare che Nietzsche considera i concetti della scienza illusioni e finzioni, che sono comunque necessari all'azione dell'uomo sul mondo. 

La stessa funzione negativa ha avuto lo storicismo, cioè l'illusione che il corso della storia abbia un carattere razionale, "provvidenziale". Nietzsche dunque non combatte la storia in quanto tale (storia critica e monumentale), ma quella che indebolisce l'uomo radicandolo tutto nel passato (come la storia dell'archeologia).
 

La distruzione della metafisica e la morte di Dio. Nel processo di liberazione e smascheramento avviato da Nietzsche, la critica della metafisica è un passaggio decisivo. L'emblema della metafisica è il Platonismo, la concezione che ha posto le idee come il vero mondo, svalutando il mondo in cui viviamo. Per cui, la metafisica ha alimentato negli uomini un atteggiamento di rinuncia alla vita. Essa diventa allora disprezzo del mondo, dell'uomo, dei suoi bisogni e delle sue passioni. E' una follia, secondo Nietzsche, ricercare un qualcosa che è nascosto e si trova al di là del mondo, ignorando ciò che si trova davanti ai nostri occhi. Si prediligono ragione e coscienza, soffocando istinti e passioni. Socrate è il simbolo di tale pretesa, detta "tirannia della razionalità". Questo atteggiamento però con il tempo si è logorato, poiché la stessa ricerca della verità sta mettendo in discussione la credibilità del mondo sovrasensibile.

L'epilogo di questa crisi è rapprendentato dalla morte di Dio, interpretato da Heidegger come la morte del mondo sovrasensibile, poiché infondato.
 

Dio è morto! Nell'opera "La gaia scienza" Nietzsche immagina un folle che annuncia drammaticamente: "Dio è morto! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi ed io. Siamo tutti noi i suoi assassini". 

Cosa significa? Cosa vuole dirci Nietzsche? Con questo annuncio il filosofo intende affermare la consumazione della metafisica, la fine di una visione delle cose nella quale a fondamento del mondo è stato sempre cercato e riconosciuto uno spirito assoluto. La filosofia moderna ha cercato di prendere le distanze dalla religione, ma non ha liberato l'uomo dalla metafisica. L'annuncio allora rivela l'assenza di ogni fondamento, e da ora in poi dobbiamo imparare a vivere come sospesi nello spazio abissale che la morte di Dio spalanca all'uomo. Vivere con noi stessi, le nostre passione e i nostri dolori. L'uomo allora sarà pervaso da un senso di vuoto e da un'angosciosa assenza di punti di riferimento.

Ecco allora il significato del nichilismo di Nietzsche: l'annullamento della metafisica, la negazione di un fondamento assoluto dei valori e la consapevolezza che la tentazione di ricorrere a nuovi miti metafisici è sempre presente, poiché è forte la tentazione di rifugiarsi in illusioni capaci di tranquillizzarci e di darci sicurezza. 
 

La visione del Cristianesimo. Secondo Nietzsche la religione è un'alterazione della personalità e rimpicciolisce l'uomo. Essa inoltre è una dei principali fautori della svalutazione del mondo: infatti, il Cristianesimo pone come obiettivo la vita nell'al di là, cioè nel nulla. Il Dio cristiano è la divinità della decadenza, il dio dei deboli, poiché consiglia la pace dell'anima e l'amare l'amico e il nemico. Inoltre, il cristianesimo combatte il tipo superiore di uomo, e tutti gli istinti da lui creati li considera come male, e, colpa ancor più grave, ha diffuso il veleno del'uguaglianza dei diritti per tutti. Si tratta di una religione della rinuncia, in particolare alla vita. La critica, va osservato, è rivolta al Cristianesimo, ma non a Cristo, il quale amava i cattivi, ed è considerato il distruttore della morale. 

Critica della morale. Altrettanto serrata è la critica della morale, di quella in quanto tale, della fiducia cioè nell'esistenza di norme universali: una menzogna secondo il filosofo. 

Nietzsche allora propone un'inversione dei valori. La contrapposizione è evidente nel Gorgia di Platone, dove abbiamo due posizioni:

  • Socrate preferisce subire il male piuttosto che commetterlo
  • Callicle rivendica il diritto del più forte a comandare sul più debole, per affermare se stesso e la sua volontà

Quella di Socrate è una morale della rinuncia, della rassegnazione, la quale costituisce la morale degli schiavi. Quella di Callicle invece è la morale di chi dice sì alla vita e al mondo, impegnandosi ad espandere il più possibile le sue energie vitali e ad affermare la sua potenza: essa costituisce la morale aristocratica, etica dei migliori, affermazione forte e gioiosa di sé. La prima poggia su una scienza che si limita a conoscere le cose, senza dominarle e usarle per sé, e su una metafisica che guarda ad un mondo "superiore" svalutando quello in cui l'uomo vive. La seconda invece poggia su un pensiero che è atto di volontà, e mira ad una trasmutazione dei valori perché coglie l'illusione di tutto quello che viene considerato verità. 

Attraverso queste due morali vengono costruite le categorie del "buono" e del "malvagio", e attraverso queste due categorie è l'"asceta", con il suo rifiuto della vita ad imporre il suo dominio, su chi invece non vuole rinunciare alla vita. 

A livello sociale, alle due morali corrispondono gli schiavi e i signori. I signori sono generosi e schietti, hanno senso dell'onore e volontà di potenza. Gli schiavi invece sono sospettosi, guidati dal risentimento nei confronti dei signori. Il risentimento è una reazione alla forza di chi è superiore: lo spirito di sacrificio, l'uguaglianza, la predicazione dell'umiltà non sono altro che manifestazioni dell'ipocrisia sociale. 

Le malattie sociali del nostro tempo, secondo Nietzsche, hanno qui la loro radice: nascono dalla coscienza morale, in particolare dal senso della vergogna che obbliga a soffocare i propri istinti e le proprie energie vitali. 
 

La liberazione dalle catene. A questo punto, interviene Nietzsche con la sua filosofia della liberazione. Morale, metafisica e religione hanno creato un mondo di finzioni che dà sicurezza all'uomo, facendogli credere di vivere in un mondo razionale con un senso e uno scopo. La costruzione di questo mondo ha portato a negare il mondo vero, ma la forza distruttiva della critica nietzschiana ha smascherato il mondo della finzione. L'uomo è stato liberato dalla "malattia delle catene" ed è diventato spirito libero. Adesso, è necessario costruire l'uomo nuovo.

Il filosofo come profeta. Finora, il filosofo è stato costruttore di mondi immaginari, e con Nietzsche distruttore delle finzioni che ha prodotto la razionalità umana. Ora però bisogna costruire un mondo nuovo e un uomo nuovo. Seve allora il filosofo profeta, che annunci e indichi l'uomo nuovo. Egli non proporrà una verità per tutti, ma esprimerà il suo personale giudizio. 

L'Oltreuomo. Basta allora con l'uomo mediocre senza meta e senza senso della storia: bisogna passare all'Oltreuomo, che è il senso della Terra, una forma di umanità collocata oltre l'uomo qual è oggi, che nasce con la morte di Dio. L'Oltreuomo si stacca dal gregge dei mediocri e lacera le finzioni umane, le ipocrisie dei moralisti e dei filosofi, affermando pienamente se stesso e contrapponendo alla morale comune i propri valori: forza, volontà, gioia, salute, amore, inimicizia, guerra. Egli ama il mondo e la vita, non si vergogna delle proprie passioni. Si tratta della rinascita e della liberazione del dionisiaco. L'Oltreuomo conoscendo crea, e creando diventa legge a se stesso e al mondo. Esiste solo la vita terrena e basta per l'uomo: l'uomo è corpo, e l'anima è solamente una particella del corpo.

La morale dell'Oltreuomo è la negazione di quella platonico-cristiana della rinuncia, ed ha come scopo la felicità: "sii felice, e fai quello che ti piace". 

L'Oltreuomo è il prodotto più alto dell'evoluzione, ed esercita il diritto di superiorità concessogli dalla propria forza come dovere, un dovere concepito in modo diverso rispetto all'etica del dovere tipica della tradizione: al cristiano "tu devi", egli contrappone "io voglio!", che esprime in pieno la nuova moralità.

Nell'Oltreuomo è essenziale la volontà di potenza, che ha una pluralità di significati: è il movente di tutta la storia dell'uomo poiché si impone alla natura con schemi e strutture sociali che implicano le divisioni tra dominanti e dominati, ma le è necessario il continuo superamento di se stessa.
 

L'eterno ritorno. Con l'Oltreuomo non si esprime l'assoluto o un ordine del mondo: il mondo è caratterizzato dalla casualità degli eventi, senza alcuna fine. L'assenza di fini rende il moto delle cose come regolato da un andamento circolare, che ritorna sempre su se stesso. L'Oltreuomo coglie quest'assenza di ordine razionale nel mondo e non la nasconde. Attenzione: non si tratta di una struttura metafisica del mondo, ma di un nuovo modo di essere dell'uomo e del mondo che è da costruire. Non si deve andare a cercare il significato "oltre": esistenza e valore coincidono. La missione dell'Oltreuomo è allora quella di accettare il mondo ed imprimergli il sigillo della propria volontà. Facendo leva sul proprio volere egli imprime all'universo quel ritornare su di sé che è la sua stessa legge.

Conoscenza ed ermeneutica. Poiché non c'è un ordine obiettivo della realtà, non esiste neanche una conoscenza oggettiva di essa. Così cade la pretesa di una conoscenza matematico-geometrica del mondo. Esistono solo una molteplicità di prospettive, punti di vista basati su bisogni umani. Non esistono fatti, ma solo interpretazioni di fatti: la conoscenza allora è ermeneutica, cioè interpretazione. 

Leggi anche: Nietzsche: riassunto sul pensiero e le opere
 

COME STUDIARE NIETZSCHE: LE REGOLE. Fin qui tutto il pensiero di Nietzsche, secondo l'ordine in cui va studiato. Per capire e studiare questo filosofo dunque, stiamo attenti, infine, ad alcuni accorgimenti:

  1. Inquadriamo il filosofo all'interno della crisi del romanticismo e del positivismo
  2. Cerchiamo di comprendere quindi perché Nietzsche pensa che il mondo sia in una fase di decadenza
  3. Individuiamo lo scopo della sua filosofia: smantellare i valori e smascherare le ipocrisie del mondo (morale e religione), prendendo coscienza di questa decadenza
  4. Arrivati all'Oltreuomo, analizziamo bene cosa significa e come vi si giunge
  5. Non dimentichiamo il concetto dell'Eterno Ritorno
  6. A questo punto, dopo aver compreso tutto, memorizziamo i concetti e ripetiamo
  7. Facciamo uno schema finale del pensiero di Nietzsche, così da ripassarlo poi velocemente per le interrogazioni e l'esame di Maturità!
     

METODO DI STUDIO: LE NOSTRE DRITTE. Mi raccomando, dopo aver studiato bene questo filosofo leggi i nostri consigli su come studiare e memorizzare al meglio: 

  • Filosofia

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