Il decalogo degli studenti per salvare la scuola - Studentville

Il decalogo degli studenti per salvare la scuola

Materie attuali, di interesse e concreta utilità, strutture moderne, insegnanti più aperti al dialogo: sono solo alcune delle 10 proposte per risollevare la scuola italiana emerse dalla ricerca “La scuola che vorrei

Richieste concrete, idee mature per una scuola più giovane, più convincente, più utile, meno rigida. Sono questi i risultati della ricerca "La scuola che vorrei" elaborata dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca in collaborazione con Fondazione Intercultura. E’ stato chiesto il parere di un numeroso campione di studenti che hanno già terminato le scuole superiori e che hanno avuto modo di confrontarsi con le scuole di paesi stranieri. Dalle loro proposte è emerso un decalogo, come riporta il ‘Corriere della Sera’.

Il pc, ormai essenziale anche a scuola1) Durata e scansione. 12 anni di scuola (invece degli attuali 13) con 3-4 anni di superiori unificata con la possibilità di scelta di indirizzi negli ultimi tre. L’ultimo anno dovrebbe servire a preparare il passaggio all’Università.

2) Le materie. Italiano con più spazio al ‘900 e una maggiore attenzione alla dialettica. Matematica, ma, insieme, anche "logica" che dovrebbe essere obbligatoria. Inglese, insegnato davvero per mettere in grado di parlarlo e scriverlo fluentemente, con meno letteratura. Educazione civica e Cittadinanza europea e mondiale; non solo la Costituzione italiana, ma anche quella Ue e conoscenza dei diritti universali per sentirsi "cittadini del mondo". Sport (non "ginnastica") con strutture adeguate per imparare a gareggiare secondo regole sportive. Geografia mondiale, materia che, oggi, la scuola italiana sembra decisamente trascurare. Storia contemporanea: anche il passato, ma solo per capire e più attenzione all’oggi e agli anni appena trascorsi. Informatica con più attrezzature e, soprattutto, studiare con il computer esattamente come, ormai, col computer si lavora. Oltre a quelle fondamentali, un 40% di materie facoltative. Qui le indicazioni fioccano: arte, fisica, filosofia, chimica, biologia, economia, altre lingue, musica, ragioneria, le religioni.

3) I programmi. Essenziali, con approfondimenti, collegamenti col presente e l’attualità, più aperti alle altre culture. Gruppo classe stabile per le materie obbligatorie e variabile per le opzionali. Lezioni al pomeriggio, niente scuola al sabato, pranzo anche a scuola.

4) Ambienti e attrezzature. I ragazzi li vorrebbero più funzionali, meno fatiscenti, attrezzati, anche in parte personalizzati (richiesto l’armadietto personale). Ovvia la richiesta di spazi per le attività sportive, per la socializzazione e anche per i colloqui con i docenti.

5) Le valutazioni. Devono essere rigorose ma prevedibili e chiare. I ragazzi difendono le prove orali (tipiche della nostra scuola) ma chiedono che siano valutate in modo più preciso. Stesso problema per quelle scritte (aperte o con domande chiuse) ma sempre valutate in modo che lo studente possa capire.
Ryan Gosling nei panni di un insegnante vicino ai ragazzi nel film "Half Nelson"6) Gli insegnanti. Rapporti interpersonali più approfonditi tra professori e studenti, mantenendo comunque ruoli e distanze. Insegnamento più aperto. I professori ideali dovrebbero essere colti e comunicativi, coerenti come modelli di comportamento, appassionati, capaci di relazioni equilibrate e in grado di mettere al centro la formazione globale dei giovani.

7) Più "interculturalità" e "internazionalizzazione"

8) Una scuola più collegata al mondo del lavoro
9) Più autogestione anche in termini di "condotta"
10) Più vita sociale e partecipazione.

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