Il nome della Rosa (Umberto Eco): riassunto e come finisce - StudentVille

Il nome della rosa: riassunto del libro di Umberto Eco

Riassunto del romanzo best-seller di Umberto Eco, Il nome della rosa. Ecco la trama dettagliata del romanzo.

IL NOME DELLA ROSA: RIASSUNTO DEL LIBRO DI UMBERTO ECO

Non hai ancora letto Il nome della rosa e ti serve urgentemente un riassunto per conoscere la trama del libro di Umberto Eco? Sei proprio nel posto giusto! Prima di iniziare con la trama del romanzo però, ti vogliamo fornire qualche indicazione utile che ti servirà per contestualizzare meglio il libro: Il nome della rosa, il primo romanzo di Umberto Eco, pubblicato nel 1980, è un romanzo storico ambientato nel Medioevo e si avvicina per alcuni aspetti al genere “giallo”. Il romanzo è famosissimo e ha avuto un successo mondiale straordinario; inoltre, ha vinto il Premio Strega del 1981. Dopo queste premesse, iniziamo.

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RIASSUNTO IL NOME DELLA ROSA: LA TRAMA

 Il romanzo è ambientato nel 1327 in un monastero benedettino dell’Italia settentrionale ed è narrato in prima persona dal protagonista, Adso da Melk, ai tempi giovane novizio, che ormai anziano racconta le vicende accadute al monastero, e le indagini condotte dal suo maestro, Guglielmo da Baskerville, un frate francescano d’origine inglese. Nel novembre del 1327 i due arrivano nella ricca abbazia per svolgere un delicato incarico diplomatico: fare da mediatori tra gli alti esponenti degli ordini religiosi per ricomporre la frattura fra papato e impero. Dopo il loro arrivo, l’abbazia viene sconvolta da una serie di morti inspiegabili. L’intera vicenda si sviluppa in sette giorni, che Adso nelle sue memorie suddivide secondo la scansione del giorno della regola benedettina: mattutino e laudi, ora terza, ora sesta, ora nona, vespri, compieta.

IL NOME DELLA ROSA RIASSUNTO: I DELITTI NELL’ABBAZIA

Il primo delitto è nei confronti del miniaturista Adelmo, un monaco ancora giovane che aveva avuto un rapporto sessuale con Berengario, l’aiuto bibliotecario, il quale gli aveva promesso di mostrargli un libro particolare. Il giovane miniatore, di cui Berengario era però innamorato, aveva ceduto alle sue lusinghe e al peccato solo per soddisfare la curiosità del suo intelletto nei confronti del libro, ma pentendosi e sentendo pressanti i sensi di colpa, finì per suicidarsi buttandosi da una finestra della biblioteca. Intanto, Venanzio, monaco traduttore dal greco e dall’arabo e devoto ad Aristotele, era riuscito ad entrare nel Finis Africae, cioè nel luogo della biblioteca dell’abbazia dove erano nascosti i libri ritenuti maledetti e a sottrarre un libro molto strano e particolare. Comincia a leggerlo ma, arrivato nelle cucine sotto la biblioteca, muore. Il corpo del monaco viene rinvenuto da Berengario che, preso dal panico, prende il corpo di Venanzio in spalla e lo butta in un orcio di sangue, inscenando una morte per annegamento e sperando che tutti se ne convincessero nel trovarlo morto così. Con il corpo, trova anche lo strano libro e ne viene attratto. All’improvviso però, mentre sta iniziando a leggerlo, prova un malessere diffuso e si reca nei bagni per rinvenire. È proprio lì che anche lui troverà la morte, morendo nella vasca.  Sarà Severino da Sant’Emmerano, il padre erborista, che aveva cura dei balnea, dell’ospedale e degli orti, a ritrovare il libro che Berengario, morendo, aveva lasciato incustodito, ma presto verrà assassinato con un colpo alla testa da Malachia, il bibliotecario, manipolato da Jorge da Burgos, un vecchio frate cieco. Malachia, però, finisce per cedere alla tentazione di aprire il libro per leggerlo: morirà in chiesa davanti agli occhi di tutti i frati. L’ultimo assassinato è l’Abate, che morirà lentamente soffocato in una stanza segreta della biblioteca.

RIASSUNTO IL NOME DELLA ROSA: LE RICERCHE DI GUGLIELMO SUGLI OMICIDI

 Durante la settimana di permanenza nell’abbazia, Gugliemo condurrà le ricerche per scoprire la natura degli omicidi e per tentare di stanare il colpevole, attraverso colloqui, interrogatori e osservando il comportamento dei frati. Capisce ben presto che tutti i delitti sembrano ruotare attorno alla biblioteca del monastero, che nasconderebbe un misterioso segreto. Indaga anche l’inquisitore Bernardo Gui, che condanna al rogo due monaci, ex eretici dolciniani, sulla cui missione Eco si sofferma lungamente per spiegarne la natura e contestualizzare il periodo in cui si svolgono i fatti. Svolge le indagini anche una donna, da cui Adso è attratto. Guglielmo da Baskerville, con l’aiuto del suo allievo, comprenderà, grazie al suo ragionamento critico, che i delitti muovono dalla biblioteca, la più grande della cristianità, costruita come un labirinto il cui accesso è noto solo al bibliotecario e dove esiste, come abbiamo visto, una sezione finis Afrìcae a tutti inaccessibile. Guglielmo e Adso riescono a penetrarvi e sciolgono il mistero.

IL NOME DELLA ROSA RIASSUNTO. EPILOGO: IL LIBRO AVVELENATO, LA SCOPERTA DEL MISTERO E IL ROGO NELLA BIBLIOTECA

Al centro di tutte queste morti c’è dunque un libro pericoloso, sia dal punto di vista ideale che materiale: una copia del secondo libro della Poetica d’Aristotele, dedicato alla commedia e al riso e ritenuto perduto. Gli omicidi sono opera del monaco ex bibliotecario cieco Jorge da Burgos. Il frate, per evitare che questo testo potesse essere letto da chiunque, aveva cosparso le pagine della Poetica d’Aristotele con un veleno particolare, sottratto all’erborista Severino per motivi ideologici: il riso e l’arte comica, secondo Jorge, avrebbero potuto provocare danni irreparabili poiché il riso sarebbe potuto essere il responsabile di effetti eversivi, e capace di distruggere il principio d’autorità e sacralità del dogma cristiano. Così, quando un lettore sfogliava le pagine del libro, toccava inavvertitamente il veleno e, quando appoggiava il dito sulla lingua per girare il foglio, lo ingeriva e ovviamente moriva. Ma Jorge, convinto della sua missione, non solo non si considerava responsabile dei delitti, ma ne attribuiva la causa alla vana curiosità di coloro che volevano a tutti i costi leggerlo. Siamo quindi alle battute finali del libro. Nell’epilogo, Guglielmo e Adso riescono ad entrare nel labirinto della biblioteca al finire della settimana e a penetrare nel Finis Africae, dove trovano proprio Jorge. Scoppia una lite tra i due monaci, che continuano a discutere sul motivo del contendere e Jorge, ormai scoperto, preferisce morire divorando il libro avvelenato. Adso, mentre assiste al tutto, fa cadere una candela accesa su una pergamena, provocando un fortissimo incendio che distrugge l’intera abbazia. La biblioteca e tutti i libri sono distrutti. Dopo questi drammatici avvenimenti Adso e Guglielmo sono costretti a separarsi; Adso si ritira nel monastero di Melk e non ha più notizie di Guglielmo, fino a quando scopre che è morto durante la celebre Peste Nera.

IL NOME DELLA ROSA SCHEDA LIBRO

Se invece hai bisogno di un’analisi approfondita del romanzo, della biografia di Umberto Eco e di altri approfondimenti allora non ti resta che consultare:

Se vuoi confrontare il libro con il famosissimo film del 1986 diretto dal francese Jean­Jacques Annaud e con protagonisti Sean Connery e un giovane Christian Slater, leggi:

Qui invece troverai un commento approfondito sul romanzo:

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