Il richiamo della foresta: recensione e commento - Studentville

Il richiamo della foresta: recensione e commento

Il richiamo della foresta di Jack London commento, recensione, trama e analisi dei personaggi del romanzo per i tuoi compiti a scuola.

IL RICHIAMO DELLA FORESTA: RECENSIONE E COMMENTO

Fare una recensione o un commento di un libro non è una cosa semplicissima, per questo oggi abbiamo deciso aiutarti nel caso in cui dovessi occuparti de Il richiamo della Foresta di Jack London. Grazie a questo articolo potrai inquadrare l’opera, scoprire la trama e il riassunto di questo libro di avventura e analizzare i personaggi del romanzo. In questo modo quando arriverà il momento di fare i compiti per la scuola, il successo sarà assicurato! Grazie al nostro commento e alla nostra recensione, capire cosa scrivere e completare la scheda libro sarà un vero gioco da ragazzi.

Per prima cosa, però, per rinfrescarti la memoria, leggi: Il richiamo della foresta: riassunto dell'opera di Jack London

il richiamo della foresta recensione e commento

IL RICHIAMO DELLA FORESTA: PERSONAGGI

Prima di procedere con commento e recensione scopriamo insieme i protagonisti del romanzo di London.

Iniziamo dal protagonista:

  • Buck: è il protagonista del romanzo, un cane lupo mezzo San Bernardo e mezzo pastore scozzese, astuto e intelligente, che ha trascorso la sua infanzia a contatto con gli esseri umani. Ha vissuto infatti nella Santa Clara Valley in California insieme al suo padrone, il Giudice Miller. Un giorno però, Manuel, il giardiniere del Giudice, sottrae Buck al suo padrone e lo vende per pagare dei debiti di gioco.
    Caratteristiche fisiche descritte: ha il muso lungo del lupo, più grande però e il suo cranio è quello di un lupo ma più largo e di proporzioni molto più grandi. London ci mostra la trasformazione di Buck da cane docile di famiglia a fiero e selvaggio animale.

Passiamo ora ai protagonisti umani:

  •  L’uomo col maglione rosso: uomo severo, abituato a trattare con i cani, bravo nel suo lavoro, è stato un personaggio importante per Buck perché maestro della legge del bastone e della zanna.
  • François: è un franco – canadese meticcio due volte più scuro di Perrault, definito gigante dalla pelle scura. È un uomo giusto, calmo e imparziale ed è un esperto di cani. Padrone assieme a Perrault di Buck nella prima fase nel Klondike. Molte volte protegge Buck.
  •  Perrault: è un franco – Canadese; come François è leale e molto esperto in fatto di cani. Cammina davanti alla slitta con le racchette per facilitare il passaggio dei cani nella neve. Conosce il ghiaccio.
  • John Thornton: un esperto della vita nella natura; ha un piede congelato, è saggio, di poche parole e gentile. Diventa molto amico di Buck, che riconosce come un esemplare di grande valore. Sarà lui a riportare in piena salute il cane, ad accudirlo e a salvarlo. In cambio riceverà un grande dono: la fedeltà e la riconoscenza del cane.

Infine, gli altri animali

  • Spitz: è il cane di testa, è esperto, e soprattutto è nemico di Buck. I due inizano una lotta che una notte culmina in uno scontro fisico in cui Buck batte Spitz e,dopo la sconfitta, quest'ultimo è ucciso dagli altri cani.
  • Dave: è un lupo cupo e poco socievole; È un cane di coda, leale e saggio; è, insieme a Sol-leks, il maestro di Buck.
  • Sol-leks: (letteralmente: l’arrabbiato) è un vecchio eschimese, lungo, magro e con il muso pieno di ferite e un solo occhio. È insieme a Dave il maestro di Buck.
  • Billee: un vero cane eschimese, fratello di Joe; è buono, agita la coda per dimostrare le sue buoni intenzioni. Durante il viaggio ha un orecchio ridotto a brandelli.
  • Joe: è un vero eschimese, è il fratello di Billee, è bisbetico e chiuso, eternamente ringhioso e con lo sguardo cattivo. Durante il viaggio perde un occhio.
  • Pike: è un cane abile ma vigliacco.
  • Dub: è un pasticcione; si fa sempre cogliere ed è sempre punito al posto degli altri cani.
  • Curly: (ricciuta) è una terranova di buon carattere.
  • Skeet: è una piccola setter irlandese, è amichevole, lava e pulisce accuratamente le ferite di Buck.
  • Nig: è un cagnone nero, mezzo segugio e mezzo levriero. Anche lui è amichevole, ma molto meno espansivo.

IL RICHIAMO DELLA FORESTA: RECENSIONE

Il richiamo della foresta di Jack London è più di un semplice romanzo di avventura: la storia di Buck è un crescendo tra violenza e di lezioni da imparare, il più delle volte dure e spietate, che provengono sia dalla natura selvaggia, che con il suo ordine impartisce la legge del più forte, sia dall’uomo, che con il suo egoismo impone il suo volere anche sugli animali.
Le regole che sono alla base di questi due impulsi di sopraffazione sono dette da London “legge della zanna e del bastone”, un nome che mette chiaramente in evidenza i due responsabili crudeli degli eventi cruenti del libro: l’essere umano e madre natura. Partendo da questo l'autore pone l’accento soprattutto sul rapporto uomo-animale, che nel romanzo si traduce in uno sfruttamento a scopo economico che lascia emergere quanto l’uomo, avido ed egoista, non tema di sopraffare gli altri esseri viventi pur di raggiungere i suoi scopi.
Il richiamo della foresta non è però solo cattiveria e crudeltà: London permetterà a John Thornton di riscattare la specie umana salvando il protagonista, il nostro Buck, e dimostrando che non tutti gli uomini sono capaci di atroci violenze sugli animali. Le tematiche fin qui elencate vengono quindi mitigate da un personaggio il cui compito è quello di dimostrare che anche l’uomo può istaurare un rapporto basato sulla fiducia e sul rispetto, un rapporto in cui ciascuno è disposto a rischiare la propria vita per salvare quella dell’altro.
Buck, del resto, merita di essere salvato. Non a caso, lo scrittore Raffaele La Capria lo ha definito uno dei personaggi della letteratura più amati “per la sua fierezza e la sua sopportazione, ma anche per la sua capacità di amore e di riconoscenza”.
Il tutto, ovviamente, non rinnegando la sua indole animale le cui caratteristiche sono ben descritte da London. In lui vi sono due tipi di istinti: il primo è il potente il richiamo della foresta che risveglia nel cane istinti primordiali (e infatti il nostro protagonista abbandona la civiltà' per riscoprire l'ululato del lupo selvaggio), il secondo è la nobiltà di cuore che contraddistingue la razza canina. Buck sarà capace, come tutti i cani di una fedeltà pura e sfiderà la morte pur di garantire la salvezza dell'amato padrone.
Ne Il richiamo della foresta, dunque, la critica alla meschinità umana, l’istinto naturale che crudelmente regola una parte del mondo, e tematiche più soavi come l’amicizia e la fedeltà trovano spazio contemporaneamente in pagine dense di emozioni in cui London riesce a descrivere  il comportamento animale con minuzia di particolari. L'ambientazione è scenografica: il grande e selvaggio Nord americano, i luoghi desolati a sessanta gradi sotto zero, i ghiacciai impenetrabili dove la natura ostile è la protagonista assoluta. Il racconto, così, si nutre di descrizioni dettagliate e riesce a trasportare il lettore in pagine dense e indimenticabili in cui lo stile tipico del romanzo di avventura riscopre una marca in più.

IL RICHIAMO DELLA FORESTA: COMMENTO

Il richiamo della foresta è un libro davvero emozionante per me, che va oltre la semplice storia di avventura. Mi sono molto appassionato nel leggerlo perché, anche se spesso si incappa in scene brutali e violente, dure da digerire, il romanzo regala al lettore una nuova dimensione e la consapevolezza che il rispetto che la natura pretende non può che essere raccontato tramite una storia crudele.
Fin da subito ho capito che al centro di tutto vi è la natura, protagonista assoluta del libro, impersonata dall'animale più plasmato dall'uomo: il cane, un cane capace di arrivare anche ad uccidere pur di salvare il suo padrone, in un mix perfetto tra istinto puro e vita in cattività.
Al pari di Zanna Bianca, libro dello stesso autore, infatti, anche Buck dimostrerà il suo amore verso l’uomo, anche se con le dovute differenze visto che, per il solo fatto di essere cresciuto tra gli esseri umani, è in grado di provare un sentiemnto del tutto diverso.
A mio avviso il duplice istinto del cane, diviso tra il richiamo della sua natura e la vita domestica, è ben espresso dallo scrittore, che credo voglia evidenziare come, alla fine, la natura di un essere vivente prevalga sempre. Il cane infatti, dopo le sue innumerevoli avventure dove conoscerà la crudeltà umana ma anche il rispetto e la fedeltà, sentirà potente il richiamo della sua razza e dell’istinto, che non potrà essere ignorato. Il finale lascia intendere che non solo Buck si riunirà ai lupi, ma che ne diventerà il capo. Quello che però rimarrà indelebile nella sua anima e che non dimenticherà sarà la sua devozione verso colui a cui era affezionato.
Questo libro lo consiglio vivamente: è assolutamente da leggere ed è adatto ai lettori di ogni età perché è suggestivo, appassionante, vivo, crudo e allo stesso tempo romantico. Nonostante alcuni passaggi piuttosto crudi, io sono rimasto davvero affascinato dalla potenza di questo racconto e sono davvero felice di averlo letto, anche se mi ripropongo di rileggerlo quando sarò adulto, per gustare tutte le sfumature che non sono riuscito a cogliere.

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