Le Ceneri di Angela: riassunto, analisi e commento - StudentVille

Le Ceneri di Angela: riassunto, analisi e commento

Le Ceneri di Angela: riassunto, analisi e commento

Le Ceneri di Angela: il romanzo autobiografico che divenne un caso letterario

Le ceneri di Angela” è un libro dello scrittore statunitense di origine irlandese Frank McCourt scritto nel 1996. Quando uscì divenne un vero e proprio caso letterario in quanto era il primo libro dell’autore che, pur essendo ultrasessantenne, riuscì a scrivere un’opera dal successo internazionale. Si tratta di un romanzo autobiografico che racconta la storia di Frankie, un ragazzino irlandese che trascorre l’infanzia all’insegna della povertà e di condizioni familiari precarie. Il libro ha subito spopolato in tutto il mondo, tanto da essere tradotto in trenta lingue aggiudicandosi la vendita di oltre venti milioni di copie.

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Le Ceneri di Angela: riassunto

Il protagonista de “Le Ceneri di Angela” è Frankie, un ragazzino che vive in Irlanda nel periodo del primo dopoguerra. Il piccolo descrive dal suo punto di vista il mondo che lo circonda, tra l’assoluta povertà e una famiglia troppo numerosa che il padre alcolizzato non riesce a sostenere. L’infanzia trascorre tra mille difficoltà fino al giorno della Prima Comunione in cui il ragazzo inizia a perdere sangue ed è costretto a correre in ospedale. Frankie aveva contratto il tifo e sarà costretto a sopportare più di un mese di quarantena in reparto. Dopo la guarigione, il giovane si rimbocca le maniche per aiutare la famiglia e comincia a dedicarsi a piccoli lavoretti pur di guadagnare denaro. A sedici anni trova finalmente un lavoro remunerativo facendo il fattorino per una fabbrica di giornali. Grazie a quell’attività riuscirà a risparmiare un bel gruzzoletto e ad acquistare l’agognato biglietto per l’America per allontanarsi dalla misera realtà irlandese e cominciare con una nuova vita.

Le Ceneri di Angela: analisi e commento

Nell’opera Frank McCourt prende spunto dalla sua esperienza personale per descrivere la miseria che caratterizzava l’Irlanda nel primo dopoguerra. L’autore è, però, abile a non trasformare il suo romanzo in una storia scontata e patetica sfruttando il punto di vista del ragazzino protagonista. Il dolore e le sofferenze sono filtrate dagli occhi di Frankie: ne esce, così, un libro ironico in quanto solo i bambini riescono ad interpretare in modo disincantato e divertente le tribolazioni della vita. Utilizzando questa prospettiva, la storia del romanzo si tinge di note drammatiche e spiritose allo stesso tempo, trasmettendo una carica positiva e vitale al lettore nonostante di tratti di vicende legate spesso alla morte e alla povertà.

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