Parafrasi Cantico delle Creature con testo e analisi

Parafrasi del Cantico delle Creature (San Francesco d'Assisi)

Cantico delle creature di Francesco d'Assisi: tutto per fare l'analisi del testo

PARAFRASI E ANALISI DEL TESTO DEL CANTICO DELLE CREATURE

La preghiera che diventa grande letteratura, questo è il caso del Cantico delle creature di San Francesco di Assisi, noto anche come Laudes creaturarum o Cantico di frate Sole, una delle testimonianze più preziose della nostra tradizione letteraria. È un testo molto complicato perché scritto in volgare e fare la parafrasi non è cosa semplice, perciò corriamo in tuo aiuto, proponendoti la spiegazione, il commento, l’analisi delle figure retoriche e ovviamente la parafrasi del Cantico delle creature.

Devi sapere che secondo la tradizione il testo era accompagnato da musica, oggi perduta e che questa preghiera fu dettata da Francesco ad un suo confratello dopo una notte di sofferenze presso la chiesa di San Damiano ad Assisi, oppure presso il monastero di San Fabiano presso Rieti; fu composto probabilmente nel 1224, due anni prima della morte di Francesco. Ecco una scheda riassuntiva e di seguito la parafrasi con il testo.

  • Autore: Francesco D’Assisi
  • Data: composto probabilmente tra il 1224 e il 1226
  • Forma metrica: prosa ritmica suddivisa in versetti sull’esempio dei Salmi biblici

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CANTICO DELLE CREATURE TESTO

Per facilitare la comprensione della parafrasi del Cantico delle Creature, ecco il testo con i versi numerati:

1. Altissimu onnipotente bon signore,
2. Tue so le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione
3. Ad te solu, altissimu, se confanno,
4. Et nullu homo ene dignu te mentovare.
5. Laudatu si’, mi signore, cum tucte le tue creature,
6. Spetialmente messor lu frate sole,
7. Lo quale lu jorno allumeni per nui;
8. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
9. De te, altissimu, porta significatione.
10. Laudatu si’, mi signore, per sora luna e le stelle;
11. In celu l’ai formate clarite et pretiose et belle.
12. Laudatu si’, mi signore, per frate ventu,
13. E per aere et nubilo e sereno et onne tempu,
14. Per le quale a le tue creature dài sustentamentu.
15. Laudatu si’, mi signore, per sor acqua,
16. La quale e molto utile e humele e pretiosa e casta.
17. Laudatu si’, mi signore, per frate focu,
18. Per lu quale n’allumeni la nocte,
19. Ed ellu è bellu e jocondu e robostosu e forte.
20. Laudatu si’, mi signore, per sora nostra matre terra,
21. La quale ne sustenta e guverna,
22. E produce diversi fructi e colorati flori et herba.
23. Laudatu si’, mi signore, per quilli ke perdonano per lo tuo amore,
24. E sostengo infirmitate e tribulatione:
25. Beati quilli ke le sosterrano in pace,
26. Ka da te, altissimu, sirano incoronati.
27. Laudatu si’, mi signore, per sora nostra morte corporale,
28. Da la quale nullu homo vivente po skampare:
29. Guai a quilli ke morrano in peccato mortale;
30. Beati quilli ke se trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
31. Ka la morte secunda nol farrà male.
32. Laudate e benedicite lu mi signore et rengratiate
33. Et serviateli cum grande humilitate. Amen.

PARAFRASI CANTICO DI FRATE SOLE (Laudes creaturarum)

Ecco la parafrasi del Cantico delle Creature verso per verso, con la spiegazione del significato:

1. Altissimo, onnipotente, eccellente Signore Dio,
2. sono Tue le lodi, la gloria e l’onore ed ogni benedizione;
3. a Te solo, Altissimo, si addicono,
4. e nessun uomo è degno di nominarti.
5. Sii lodato, mio Signore insieme a tutte le Tue creature,
6. specialmente il signor fratello Sole,
7. il quale rappresenta la luce del giorno e Tu ci illumini per mezzo di lui.
8. Ed egli è bello e luminoso, emettendo un grande splendore:
9. porta testimonianza di Te, Altissimo.
10. Sii lodato, mio Signore per sorella Luna e le stelle:
11. in cielo le hai create, luminose e preziose e belle.
12. Sii lodato, mio Signore, per fratello Vento
13. e per l’aria e per il cielo nuvoloso e sereno e per ogni tempo
14. attraverso il quale offri sostentamento alle Tue creature.
15. Sii lodato, mio Signore, per sorella Acqua,
16. la quale è molto utile e umile e preziosa e pura.
17. Sii lodato, mio Signore, per fratello Fuoco,
18. attraverso il quale illumini la notte:
19. ed egli è bello e piacevole e robusto e forte.
20. Sii lodato, mio Signore, per la nostra sorella e madre Terra,
21. la quale ci sostiene e ci nutre,
22. e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba.
23. Sii lodato, mio Signore, per coloro che perdonano per il Tuo amore
24. e sopportano malattie e dolori.
25. Beati quelli che li sopporteranno in pace,
26. perché saranno glorificati da Te, Altissimo.
27. Sii lodato, mio Signore, per la nostra sorella Morte fisica,
28. alla quale nessun uomo vivente può sfuggire:
29. guai a quelli che moriranno nel peccato mortale;
30. beati coloro che la morte coglierà nelle Tue santissime volontà,
31. poiché a costoro la morte spirituale non farà del male.
32. Lodate e benedite il mio Signore e ringraziateLo
33. e serviteLo con grande umiltà.

CANTICO DELLE CREATURE: FIGURE RETORICHE

Dopo la parafrasi completa del Cantico delle Creature, vediamo ora l’analisi più dettagliata delle figure retoriche presenti nel testo.

  • Allitterazioni: “nullu, dignu” (v. 5); “laudato, luna e le stelle: celu l’ài; clarite; belle”; (vv. 10-11); “per lo quale enallumini la nocte /et ello è bello” (vv. 17-18); “per sora nostra matre Terra” (v. 20)
  • Anafore: ”laudato si’” all’inizio di ogni strofa, tranne la prima e l’ultima
  • Personificazioni: “messer lo frate Sole” (v. 6); “sora Luna e le stelle” (v. 10); “frate Vento” (v. 12); “sor’Acqua” (v. 15); “frate Focu” (v. 17); “sora nostra madre Terra” (v. 20); “sora nostra Morte corporale” (v. 27)
  • Polisindeti: “la gloria e l’onore et omne benedictione” (v. 2); “clarite et preziose et belle (v. 11); “et per aere et nubilo et sereno et omne tempo” (v. 13); “utile et humile et preziosa et casta” (v. 16); “bello, et iocundo et robustoso et forte” (v. 19); “sustenta et governa, / et produce” (vv. 21-22); “et sostengo infirmitate et tribolazione” (v. 24); “laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate / e serviateli cum grande humilitate” (vv. 32-33)
  • Climax: “clarite et pretiose et belle” (v. 11)

CANTICO DELLE CREATURE COMMENTO

Il Cantico è una bellissima e intima preghiera, un inno di lode e di ringraziamento a Dio per aver creato il mondo, ma è anche una esaltazione della bellezza e l’utilità di tutte le creature: non solo sono lodate le cose belle create da Dio ma anche per le sofferenze, le malattie e la morte. Nella struttura del testo si possono notare due parti distinte: la prima, compresa tra i versi 1-22, è dedicata alla contemplazione della natura, in contrasto con i versi successivi, della seconda parte del testo, incentrati sulla visione dell’umanità tormentata da odi e malattie, dal peccato e dalla morte. Il Cantico è importante sia dal punto di vista letterario, sia perché  è uno strumento coinvolgente ed educativo, sia per i frati suoi confratelli sia per le massi, che attraverso questa possono imparare e pregare.

CANTICO DELLE CREATURE: APPROFONDIMENTI SU FRANCESCO D’ASSISI

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