Presto un vocabolario per parlare con i delfini - Studentville

Presto un vocabolario per parlare con i delfini

Gli scienziati stanno elaborando una nuova tecnica che permetterà di tradurre in immagini i suoni emessi dai cetacei per capire il loro linguaggio. Ma c’è qualcuno che già riesce a comprenderli: vi presentiamo “l’uomo dei delfini”.

Parlare con i delfini è da sempre uno dei desideri più candidi e diffusi tra i bambini e gli eterni Peter Pan, un sogno destinato a breve a diventare realtà. Un gruppo di scienziati sta infatti elaborando una tecnica rivoluzionaria che permetterà all’uomo di capire il linguaggio di questi animali dal fascino quasi magnetico. Il tutto sarà possibile grazie all’ausilio di uno strumento chiamato CymaScope che, attraverso registrazioni ad alta definizione, è in grado di registrare le emissioni sonore dei cetacei e di tramutarle in immagini. “Interpretare queste parole figurate potrebbe avere lo stesso significato che ebbe la Stele di Rosetta nella traduzione dei geroglifici egiziani”, afferma orgoglioso l’ingegnere acustico John Stuart Reid, uno dei ricercatori impegnati nel progetto. Il prossimo step sarà quello di registrare i suoni emessi dai delfini in determinate situazioni per arrivare così nei prossimi anni a formare un vero e proprio vocabolario di base, che permetterà all’uomo di abbattere il muro tra sé e l’animale.

Lucio ContiIn realtà qualcuno nel mondo che sembra già in grado di comunicare alla perfezione con i delfini c’è: stiamo parlando di Lucio Conti, trentaduenne di Riccione diventato il responsabile degli istruttori nella struttura DolphinDiscovery di Puerto Aventuras, un centinaio di chilometri a sud di Cancun, in Messico, in piena riviera Maya. Lucio è stato appunto definito “l’uomo dei delfini”: “Sì mi riconoscono. I delfini sanno chi sei e non solo dal contatto fisico, dalla relazione che stabilisco quando sono in acqua ma anche dalla maniera di muoversi”, racconta l’italiano. “Se ti è successo qualcosa di personale anche loro reagiscono. Entrano in contatto con le tue sensazioni, con le tue emozioni. Quando si è tristi – prosegue Lucio – involontariamente lo sentono. Te ne accorgi dalle loro reazioni, non alzano la testa, evitano di mettere il rostro vicino al petto, si tengono a distanza. Insomma, con il linguaggio del corpo sentono che non sei predisposto bene”. E se potessero parlare, cosa direbbero i delfini agli esseri umani?Lancerebbero un appelloafferma sicuro –  per dire di non gettare plastica in mare e non inquinare

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