Sabato caldo a Roma: in piazza più di 30.000 - Studentville

Sabato caldo a Roma: in piazza più di 30.000

In un <> sabato pomeriggio, ieri sono scese in piazza a roma in 30mila tra studenti e professori per protestare contro i provvedimenti che minacciano la scuola pubblica
Sabato caldo a Roma: in piazza più di 30.000

Salviamo la scuola pubblica – Studenti, genitori, e professori, sono scesi in piazza ieri pomeriggio a Roma, per manifestare contro i provvedimenti del governo che stanno mettendo in crisi le fragili basi della scuola pubblica. "Siamo 30mila", hanno gridato da un megafono gli organizzatori del corteo giunti in Viale Trastevere, di fronte alla sede del MIUR, dove era stato disposto un cordone di agenti delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. I manifestanti hanno urlato “dimissioni!” verso il dicastero.

I motivi della protesta –  Erano decine le  scuole romane, tra cui il Talete, il Cannizzaro, il Pascal e l’Aristotele e numerose scuole della provincia. Le ragioni che hanno portato in piazza un numero così imponente di persone sono quelle che hanno incendiato l'autunno 2012, sin dall'inizio dell'anno scolastico: i tagli alla scuola pubblica, l’aumento delle ore di lavoro degli insegnanti da 18 a 24 ,e il ddl 953 (ex Aprea) che prevede l’intervento dei privati nella scuola pubblica. Ma a gettare benzina sul fuoco è stato il Presidente dell’Unione delle Provincie Italiane, Antonio Saitta, che ha dichiarato di voler lasciare le scuole senza riscaldamenti per dimostrare che anche le province sono rimaste al verde.

Gli slogan della protesta – In testa al corteo partito da piazza dell’Esquilino,  è comparso lo striscione “Studenti, docenti né servi né clienti. Dignità e futuro per la scuola”. E  tra i cartelli esposti “La scuola statale per tutti uguale”, “Cultura = futuro”, “No al ddl Aprea”, "Libera scuola, liberi tutti", "Questo profumo di austerità non ci piace"

Il Ministro Profumo rassicura gli studenti e i prof –  Sabato mattina il Ministro Profumo, in visita nelle scuole torinesi, si è allontanato dalle dichiarazioni della Fornero: "Voi giovani non siete assolutamente choosy. Se devo confrontarmi con la vostra generazione, voi siete molto più bravi, perché vivete in una realtà molto più complessa e con molte meno sicurezze". E intanto rassicura i prof sull'aumento delle ore di lavoro.

 

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