Test Invalsi: il 16 maggio arrivano nelle scuole superiori - Studentville

Test Invalsi: il 16 maggio arrivano nelle scuole superiori

Hanno preso il via da qualche giorno, fra mille polemiche, i test Invalsi. Ovvero i quiz nazionali standardizzati per verificare le conoscenze della matematica e dell’italiano...
Test Invalsi: il 16 maggio arrivano nelle scuole superiori

I test invalsi e le polemiche – Hanno preso il via da qualche giorno, fra mille polemiche, i test Invalsi. Ovvero i quiz nazionali standardizzati per verificare le conoscenze della matematica e dell’italiano (materie che stanno molto a cuore al ministro Fornero…), che in tutto coinvolgeranno due milioni di studenti italiani. Hanno cominciato i bambini delle elementari, poi è toccato agli allievi delle medie e il 16 sarà la volta degli istituti superiori. Però le polemiche dilagano. E i primi a protestare contro “la scuola quiz” sono proprio i docenti, i quali rifiutano l’idea di questa sorta di omologazione che non tiene conto del diverso stato delle scuole, degli studenti, di mille variabili importanti. Ancora più arrabbiati sono i prof di sostegno: queste prove, infatti, rischiano di discriminare chi è diversamente abile e ha difficoltà di apprendimento. I ragazzi delle superiori, intanto, sono sul piede di guerra; molti stanno progettando di lasciare vuoti i banchi, il 16 maggio. Sì, insomma, l’ipotesi di uno sciopero collettivo appare sempre più concreta.

L'opinione del ministro Profumo – Ma il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo non si smuove di un passo: “L’Italia – dice – ha bisogno della valutazione: solo guardandosi allo specchio il paese può migliorarsi”. Secondo lui, proprio la carenza della cultura della valutazione sta penalizzando il nostro Paese nel panorama internazionale e dunque bisogna porre rimedio; Profumo non è affatto preoccupato per le proteste in corso: “Anche lo scorso anno ci fu un movimento di questo tipo. Ma alla fine solo lo 0,13% non ha partecipato. Agli insegnanti dico che solo attraverso una fotografia corretta e trasparente della situazione attuale possiamo cercare di migliorare la scuola. Per questo li invito a partecipare. Chiudersi non serve a nessuno”. Resta da vedere, però, quale posizione sceglieranno di adottare gli studenti. Intanto si pensa già ai test Invalsi dell’anno prossimo: accanto alla matematica e all’italiano, verranno valutate anche le discipline scientifiche e l’inglese e sarà possibile usare il computer per accorciare i tempi di esecuzione e valutazione.

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