Test Medicina 2017 difficile: punteggio minimo basso? - StudentVille
Test Medicina 2017 difficile: punteggio minimo basso?

Test Medicina 2017 difficile: punteggio minimo basso?

Test Medicina 2017 difficile: la proposta di Consulcesi

I test d’ingresso sono finalmente iniziati portando in dote anche una lunga scia di polemiche. Il primo è stato il test di medicina (5 settembre 2017): i dati di affluenza sono impressionanti, quasi 6 candidati su 7 vedranno infranto il sogno di diventare medico. Consulcesi, Il network legale leader nella tutela dei medici e di chi vuole diventarlo segue l’andamento delle prove  e spiega: «Siamo in contatto con le istituzioni per presentare un’ interrogazione parlamentare. Necessario chiudere definitivamente con le ingiustizie del Numero Chiuso». Come finirà?

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«Più che una prova, il test di ingresso alle facoltà di Medicina è una lotteria. Da 18 anni, da quando nel ‘99 venne istituito il Numero Chiuso, facciamo ricorsi e grazie ad essi migliaia di studenti si sono potuti iscrivere. Il Numero Chiuso deve essere un’eccezione e non la regola, come previsto dalla Costituzione. Inoltre se le Università non possono accogliere un maggior numero di studenti, si aumentino ed adeguino le strutture invece di ridurre gli iscritti», ha dichiarato Marco Tortorella, legale di Consulcesi, realtà di riferimento in Italia nel campo della tutela dei medici – o aspiranti tali – in occasione dei test di ingresso alla facoltà di Medicina, che presto saranno oggetto di un’interrogazione parlamentare promossa proprio da Consulcesi.

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«Il prossimo passo nella nostra battaglia contro le ingiustizie del Numero Chiuso – spiegano ancora da Consulcesi – sarà promuovere un’interrogazione parlamentare: ci siamo già attivati e dialoghiamo costantemente con le istituzioni per riuscire a smuovere le acque al fine di arginare la carenza di operatori sanitari che si prospetta nel prossimo futuro. È cosa nota che il Servizio Sanitario non sarà in grado di sostituire tutti i camici bianchi che sono andati in pensione, o che ci andranno nei prossimi cinque anni, a causa dell’esiguo numero di laureati e dell’esodo all’estero dei giovani medici».

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