Obama “doppia” se stesso: l’algoritmo che crea video fake!

Obama “doppia” se stesso: l’algoritmo che crea video fake!

Esiste un algoritmo con cui è possibile manipolare un video aggiungendo un audio diverso dall’originale creando clip fake che sembrano reali!
Obama “doppia” se stesso: l’algoritmo che crea video fake!

In un mondo in cui è sempre più difficile distinguere notizie vere da create ad arte, si aggiunge anche la possibilità di creare video fake “perfetti”, che ingannano pienamente lo spettatore della clip. I ricercatori dell’Università di Washington hanno messo a punto un algoritmo in grado di manipolare i tratti del volto per adattarli a un audio diverso da sovrapporvi.

In pratica, come esempio è stato utilizzato Barack Obama, visto le centinaia di video e registrazioni che si trovano online sull’ex Presidente degli Stati Uniti. I ricercatori guidati da Supeasorn Suwajanakorm hanno preso un filmato in cui Obama è seduto nella Stanza Ovale della Casa Bianca tenendo un discorso; l’algoritmo da loro creato riesce a modificare i tratti del volto del 44 ° Presidente USA per adattarli a una traccia audio diversa, in cui si sente sempre la voce di Barack Obama, ma con parole dette in un’altra occasione rispetto a quella presentata dal video originale. In sostanza, è come se Obama doppiasse se stesso, conciliando perfettamente il labiale con la nuova traccia audio sovrapposta.

L’effetto è incredibilmente realistico e la sua applicazione può essere utilissima in molti campi, si pensi al doppiaggio nel cinema o nell’animazione, ma può anche essere utilizzata per scherzi (nel migliore dei casi) e per falsificare documenti video, ponendo un problema piuttosto serio per l’informazione. Obiettivo però dei ricercatori era quello di utilizzare l’algoritmo nelle conversazioni video su Skype, Hangout, Messanger o FaceTime, quando la banda non è sufficiente: il simulatore riprodurrebbe così l’immagine realistica della persona con cui stiamo parlando, già campionata, che dice esattamente quello che sentiamo, evitando la fastidiosa mancanza di coordinazione tra parole e video quando la connessione è lenta.

Per evitare il problema della creazione di fake video, però, gli scienziati dell’Università di Seattle hanno inventato un algoritmo inverso che analizza un video e capisce se è falso.

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