Valori Immateriali dell'Azienda
L’E-CARRELLO
“Localizzazione” e “globalizzazione” sono termini che identificano, tradizionalmente, fenomeni opposti:
- il primo descrive il comportamento assunto dall’azienda nel decidere in quale mercato locale collocarsi per la vicinanza ai mercati di approvvigionamento e di vendita;
- il secondo descrive la realizzazione di un mercato mondiale reso possibile dal livellamento dei bisogni dei consumatori, dalla standardizzazione dei prodotti, dallo sviluppo delle comunicazioni e delle reti di collegamento.
I termini convivono, attualmente, nell’atteggiamento degli utenti della rete che agiscono localmente e pensano globalmente.
Ieri
La sovrabbondanza di informazioni in termini di siti e di pagine fece emergere, già alle origini della rete, la necessità di disporre di strumenti per la scelta di quelle utili. Si diffuse, pertanto, l’uso dei motori di ricerca, cioè delle directory per la selezione manuale; in altre parole: siti utilizzati, ancora oggi, come trampolini di lancio per la navigazione verso altri siti rintracciabili mediante l’inserimento di parole chiave.
Oggi
La necessità di accedere solo a informazioni specifiche ha prodotto la nascita dei portali, denominazione che accomuna tutti quei siti che aspirano a diventare la porta d’ingresso alla rete e grandi poli di commercio elettronico per il BtoB e il BtoC. Convivono nella rete:
- portali generalisti (orizzontali), con lo scopo di offrire accessi alla rete mediante un motore di ricerca, servizi di posta elettronica e news, giochi, spazi per le chat e le web comunità; un’insieme di attività senza fine di lucro che richiamano e convogliano, però, un’enorme quantità di utenti. Questa tipologia si può paragonare a un centro commerciale orientato a far emergere una comunità virtuale che lo frequenti come luogo d’incontro e di acquisti;
- portali monotematici (verticali), con lo scopo di offrire accessi alla rete, orientati verso predefiniti settori merceologici (tessile, meccanico, elettronico ...), per soddisfare le richieste specifiche degli utenti. Questa tipologia si può paragonare a un centro commerciale specializzato nella filiera di un settore merceologico o di un’area territoriale.
Domani
Le aziende di medie e piccole dimensioni per esercitare l’e-commerce dovranno inserire la propria attività in spazi gestiti da portali locali o da portali globali in relazione all’espansione territoriale che intendono assicurare alla visibilità del sito. In questa ottica, i problemi che si devono affrontare consistono nel guardare allo sviluppo dei portali come elemento sul quale impostare le future strategie aziendali di marketing.
IL VALORE DELL’AZIENDA
Nella old economy teoria e pratica hanno messo a punto diversi metodi analitici per misurare il valore dell’azienda brick: metodi patrimoniali, metodi reddituali, metodi misti, metodi finanziari.
Nella new economy risulta difficile applicare tali metodi all’azienda click; pertanto, si fa ricorso ai metodi empirici che determinano il valore dell’azienda sulla base di multipli applicati a grandezze fisico-tecniche. Quello più utilizzato è basato sul numero degli utenti, cioè il fattore che calamita l’attenzione di questa nuova economia.
Ieri
Un negozio capitalizzava un buon avviamento se era inserito nella zona centrale dell’abitato (centro storico), uno spazio fisico nel quale la comunità ancora oggi si muove a piedi vivendo la dimensione reale dei rapporti sociali e dei rapporti economici.
Oggi
Un supermercato capitalizza un buon avviamento se è inserito nella zona periferica dell’abitato, uno spazio fisico dotato di parcheggi e altri servizi pubblici nel quale la comunità si reca in auto vivendo, in modo nuovo, la dimensione reale dei rapporti sociali e dei rapporti economici.
Domani
Le tecnologie digitali delineano nuovi scenari per i rapporti sociali ed economici. Nella rete si stanno infatti realizzando siti, le comunità virtuali, con la finalità di attivare relazioni e di suggerire soluzioni dei problemi mediante consigli forniti da esperti. In questi luoghi del cyberspazio gli individui, organizzati in gruppi che condividono gli stessi interessi e la medesima visione delle cose, comunicano in spazi aperti di discussione. L’interesse dimostrato per il fenomeno non è meramente sociologico, ma concretamente orientato a individuare occasioni per l’e-commerce, poiché è risaputo che gruppi di persone legate da interessi comuni rappresentano un mercato con potenziale elevato. Partendo da questa considerazione e dall’analisi dei rapporti sociali di rete (chat e newsgroup) le aziende inseriscono i loro siti e-commerce in marketplace, cioè luoghi nei quali gli utenti possano condividere la dimensione virtuale dei rapporti sociali e dei rapporti economici.
In questa ottica, i problemi che si devono affrontare consistono nel favorire lo sviluppo di comunità virtuali, costituite da un numero elevato di utenti, dunque del fulcro attorno al quale fare ruotare un e-market.