Nel 1956 la politica di apartheid fu estesa a tutti i cittadini di colore compresi gli asiatici. NELSON MANDELA è l’eroe della lotta contro l’apartheid in Sudafrica e contro tutte le ingiustizie inflitte nel mondo in nome della razza e della religione. Fu a lungo un leader del movimento anti-apartheid e organizzò anche azioni di sabotaggio e guerriglia. Fu il primo Presidente di colore del Sudafrica dopo la fine dell’ apartheid. Nelson Mandela nacque nel Transkei nel 1918. Da giovane studente di legge, Mandela fu coinvolto nell’ opposizione al minoritario regime bianco che negava i diritti politici, sociali ed economici della maggioranza nera Sudafricana. Si unì all’ANC (African National Confree) nel 1942, partecipando a diverse campagne di resistenza nera. Durante questo periodo Mandela ed il suo compagno avvocato Oliver Tambo, ovvero il presidente dell’ ANC, gestirono un ufficio legale fornendo consulenze legali gratuite o a basso costo per i molti neri che sarebbero rimasti altrimenti senza rappresentante legale. Inizialmente coinvolto nella battaglia di massa non violenta lui e 150 persone furono arrestate nel 1956. Nel 1960 la polizia massacra 69 manifestanti disarmati neri a Sharpeville e l’ANC risponde con forti campagne di protesta.. L'ANC, che aveva una solida tradizione pacifista, si limitò agli obiettivi strategici come distruggere le centrali elettriche (motivo di arresto del futuro presidente Nelson Mandela) e altre infrastrutture. Nel 1961 divenne il comandante dell’ala armata dell’ ANC e nell’anno seguente organizzò una formazione militare armata contro il regime razzista, ma viene condannato all’ergastolo.Per tutti i successivi 26 anni, lo slogan “NELSON MANDELA LIBERO” divenne l’urlo di tutte le campagne anti-apartheid nel mondo. Nel 1962 i rappresentanti dell’ANC vengono inviati all’assemblea generale dell’ONU, dove chiedono ai propri membri di porre sanzioni economiche contro il Sudafrica e nel 1963 un embargo sulle armi. La comunità internazionale, per condanna contro il regime segregazionista, isolò politicamente il Paese, con degli embarghi e subì anche sanzioni economiche. Le Nazioni Unite decretarono un embargo sulla vendita di armamenti in Sudafrica. Nel 1975 i burocratici decisero che nella formazione secondaria fosse condotta soltanto in lingua Afrikaans, invece che in altre lingue africane locali. Così iniziarono una serie di sia rivolte sia degli insegnanti che studenti. Durante i tumulti, i commentatori internazionali, trasmisero le notizie sui massacri della folla di manifestanti inerni. Da allora, la maggior parte dei paesi nel mondo, imposero sanzioni economiche al Sudafrica, in risposta all’apartheid. La prima misura adottata nel 1977 dalla comunitàeuropea è stato il codice di condotta per le aziende presenti in Sudafrica, il quale stabiliva alcune linee di condotta per lo svolgimento degli affari nel regime dell’apartheid. Comprendeva misure relative all’uguaglianza degli stipendi, al libero accesso all’insegnamento, alla non discriminazione sul luogo di lavoroe al riconoscimento dei sindacati. Il degrado della situazione in Sudafrica ha indotto la Comunità europea ad adottare misure restrittive e positive al fine di esercitare pressione sul regime. Tra le misure restrittive figurano oltre ad un embargo sul commercio delle armi, la cessazione delle esportazioni di petrolio e degli scambi culturali e sportivi e, in seguito, un embargo sui nuovi investimenti. L’embargo contro il Sudafrica in una prima fase portò ad un grande sviluppo economico al paese, visto che non poteva più essere dipendente dai fornitori stranieri, in una seconda fase il mercato nazionale produceva più di quanto richiesto e causò una crisi economica. Le principali misure positive consistevano in aiuti finanziari alle vittime dell’apartheid. Gli anni 90 portarono alla fine dell'apartheid, con la liberazione di Nelson Mandela. Nel 1993 ottenne il premio nobel per la pace. L’anno seguente nelle prime elezionimultietniche del Sudafrica, venne eletto presidente della Repubblica e rimase in carica fino al 1999. La Commissione per la Verità e la Riconciliazione, istituita nel 1995, si è occupata di raccogliere testimonianze sulle violazioni dei diritti umani e ha concesso l'amnistia (= cancellare pena o/e reato) a chi confessasse spontaneamente e pienamente i crimini commessi agli ordini del governo. La Commissione ha anche stabilito l'ammontare dei risarcimenti che il governo è tenuto a versare a chi è stato vittima del vecchio regime. Un altro gesto del nuovo governo è stato lo smantellamento dell'arsenale nucleare sudafricano. Attualmente il Sudafrica deve ancora lottare ancora contro l'esclusione sociale ed economica (le disuguaglianze di reddito, eredità dell'era dell'apartheid, sono tra le più alte del mondo). Per i neri del Sudafrica umiliati da ingiustizie e privazioni, sottoposti a molestie e violenze quotidiane, Mandela è stato un capo spirituale e un idolo della resistenza. In tutto il mondo, la sua figura è il simbolo della lotta per la dignità e per i diritti degli uomini.