Mappa Concettuale

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Karl Marx - Razionalità strumentale
L'espressione razionalità
strumentale e' oggi usata per significare quel modello di
ragione contrassegnato dalla preoccupazione di trasformare
la realtà intervenendo su di essa. Si tratta di una ragione
il cui obiettivo non e' "conoscere per conoscere"
ma "conoscere per manipolare".Le origini di questa
forma di razionalità non sono recenti, risalgono alla
nascita della filosofia della scienza e' infatti famosa la
formula di Francesco Bacone secondo cui "sapere e'
potere" e troveremo ulteriore conferma nel ribaltamento
imposto da K. Marx alla filosofia, con la sottolineatura del
primato della prassi: "Finora i filosofi hanno pensato
il mondo : e' venuto il momento di cambiarlo". La
razionalità strumentale, in senso stretto, definisce
tuttavia un processo che si e' pienamente sviluppato solo a
partire dal secolo scorso, quando il rapido avanzare della
tecnologia ha finito per conferire sempre maggiore
autorevolezza ad una interpretazione della realtà in cui
predominano le logiche dell'efficienza produttiva e della
ricerca del risultato immediato. Si tratta di un
secondo illuminismo, quello tecnico, di qui
l'espressione "RAZIONALITA' TECNOLOGICA" che
mortifica profondamente le istanze legate alla crescita
nell'essere e nel contemplare.Secondo Marx la storia è
diretta al progresso e razionalmente (meglio
"scientificamente") prevedibile , le ideologie ed
il pensiero sono il riflesso delle condizioni materiali. Di
conseguenza il motore della storia sta nei rapporti di
produzione , nelle condizioni materiali di vita e nel lavoro
dell'uomo che sono alla base della "dialettica della
lotta di classe". In tale modo Marx contrappone il
materialismo storico a quello dogmatico dei positivisti in
cui il progresso è frutto della progressiva evoluzione
tecnico-scientifica.
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Marx
nasce a Treviri, da famiglia di origine ebraica nel 1818,
studiò a
Bonn e poi a Berlino, nel 1841 si laureò in filosofia. Nel 1848,
assieme ad Engels (che diventerà il suo più stretto
collaboratore), pubblica a Bruxelles il Manifesto del
partito comunista. Nel 1864 fondò la Prima
Internazionale dei lavoratori a conferma del suo attivo
impegno politico in favore degli operai e delle classi meno
abbienti. Nel 1867 vide la stampa il primo libro del Capitale,
la sua più celebre e monumentale opera, pubblicata
interamente in tre volumi. Morì a Londra nel 1883 |
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Opere
principali: Differenza tra le filosofie della natura
di Democrito e di Epicuro (sua tesi di laurea, 1841);
Tesi su Feuerbach (1845); La sacra famiglia
(1845); L'ideologia tedesca (1846); Miseria della
filosofia (1847); Manifesto del partito comunista
(1848); Critica dell'economia politica (1859); Il
Capitale (1867-1894).
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Auguste Comte e il Positivismo
Il pensiero positivista eredita
il motivo più schiettamente baconiano ed illuministico
della liberazione dell'umanità per virtù del progresso
scientifico, esaltandone romanticamente la funzione
messianica di guida unica e certa in ogni campo del pensiero
e della vita individuale e sociale. La scienza è una
garanzia infallibile per la fondazione di un nuovo ordine
sociale, morale e religioso. ,Comte (1798-1857) , il
padre della sociologia, nel suo Corso di Filosofia positiva
elabora una filosofia della storia fondata sulla famosa
legge dei tre stati-teologico, metafisico e scientifico-
attraverso cui passa la storia dell'uomo ed in cui prima o
poi qualunque branca della conoscenza umana è destinata ad
entrare e preconizza la necessaria realizzazione di una
società perfetta integralmente basata sui principi della
scienza (tecnocrazia).
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Auguste Comte
nacque a Montpellier, in Francia 1798.
Studio' al politecnico di Parigi.
Nel 1826
una violenta crisi nervosa lo costrinse ad entrare in
manicomio, non ottenne mai la ambita
cattedra di matematica.
Visse il resto della sua vita in povertà, mantenendosi
grazie all'aiuto economico di amici ed estimatori.
mori nel 1857. |
Opere
principali: Corso di filosofia positiva
(1830-1842); Calendario positivista (1849);
Sistema di politica positiva (1851); Catechismo
positivista (1852).
Comte è
il padre riconosciuto del positivismo, colui che si dedicò
più di ogni altro alla definizione di un nuovo sistema di
pensiero che partisse dalle basi certe della fisica e del
metodo sperimentale. Le leggi che regolano lo sviluppo
dell'uomo e della realtà, sono per Comte leggi che
possiedono la precisione e la determinazione delle scienze
fisiche, scopo del vero scienziato è quindi quello di
portare alla luce queste leggi in modo tale da possedere una
conoscenza che possa agire sulla realtà concretamente.
Il
termine "positivo", da cui deriva positivismo, designa tutto
ciò che è concreto, reale, sperimentabile, in
contrapposizione a ciò che è astratto e metafisico, ma anche
ciò che è utile al miglioramento materiale dell'uomo, in
contrapposizione a ciò che appare inutile, infecondo, ozioso.
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Percorso tematico
Il Progresso Scientifico


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