Cesare Pavese: ogni guerra è una guerra civile - Studentville

Cesare Pavese: ogni guerra è una guerra civile

Saggio breve sulla guerra, partendo da una citazione di Pavese.

Sin dalla nascita del genere umano, la guerra è stata sempre una protagonista di rilievo della storia dell’uomo. Non è stata quasi mai assente ed ogni volta che si è verificata, nei contesti e per le cause più disperate, si è presentata sempre con novità e cambiamenti, più o meno radicali, rispetto a tutte le guerre che l’avevano preceduta. Infatti gli sviluppi che l’uomo ha conseguito, passo dopo passo, nei campi della tecnologia bellica e della strategia militare hanno reso ogni guerra unica nel suo svolgimento. Però, analizzando più a fondo questi grandi conflitti, ci si rende conto che sono tutti causati da interessi economici e territoriali celati dietro i grandi discorsi patriottici dei capi delle superpotenze interessati direttamente in conflitti da false promesse di benessere. A conferma di questa tesi, credo che sia quanto mai necessario ricordare, come, nel secolo scorso, l’Europa intera sia stata deragliata dai binari del buonsenso da dittatori carismatici ma al tempo stesso maldisposti verso le sofferenze altrui come Hitler e Stalin, i quali, eccitati dalla smania di potere e dagli interessi economici, hanno causato distruzione e morte in tutto il mondo. Di conseguenza oggi, in un mondo dinamico in tensione, verso il villaggio globale, queste problematiche risultano quanto mai attuali e il messaggio di Cesare Pavese “ogni guerra è guerra civile” è sempre più aderente alla realtà. Ogni giorno noi siamo bombardati da notizie in tempo reale che ci illustrano contesti catastrofici, ci documentano conflitti che sembrano essere infiniti che nutrono quotidianamente migliaia di morti. Tutte queste immagini e queste notizie ritornano nella nostra mente sotto forma di flash, che ci rendono inquieti innanzi alla realtà. Perciò, osservando con attenzione la drammaticità degli eventi luttuosi che si verificano nelle guerre, ci rendiamo conto che esse sono alla base di una ricerca inutile della pace. Come si può pensare che la distruzione e la morte, possano portare tranquillità e benessere? Come si può credere che dalla non vita si possa generare la vita? Queste domande si presentano come se fossero banale retorica, ma purtroppo, analizzando il mondo in cui viviamo, capiamo che non è così. Quindi non si può rimanere inermi ed accettare le guerre; non si può inneggiare alla guerra d’interesse quando vediamo in televisione madri afflitte che abbracciano nel dolore i loro figli senza vita a causa dei bombardamenti. Infine penso che bisogna reagire e lottare pacificamente con dedizione e con attenzione per ottenere una pace attiva e dinamica.

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