Cinquanta sfumature di rosso: la conclusione della trilogia di E. L. James - Studentville

Cinquanta sfumature di rosso: la conclusione della trilogia di E. L. James

“Cinquanta sfumature di rosso” è l'ultimo capitolo della trilogia di E. L. James che è iniziata con “Cinquanta sfumature di grigio” e poi proseguita con “Cinquanta sfumature di nero”.

Ci siamo. Abbiamo lasciato nelle Cinquanta sfumature di nero Chris e Ana di nuovo insieme, desiderosi di prendere decisioni per il futuro, soprattutto dopo lo spavento del boicottaggio del Charlie Tango (l’elicottero di Chris). Cosa succederà adesso? L’ultimo volume della saga, Cinquanta sfumature di rosso, è pronto a dircelo.

Una piccola parentesi sul titolo va fatta fin da subito: in Italia è stato scelto di usare un colore, per dar seguito alle scelte grafico-editoriali della Mondadori, ma probabilmente anche per intendere con rosso il sangue che potrebbe essere versato. Nella versione originale le cinquanta sfumature sono “liberate”.

Cinquanta sfumature di rosso: alcune frasi

Cinquanta sfumature di rosso: la conclusione della trilogia di E. L. James

Cinquanta sfumature di rosso ha un incipit che si ricollega a quello di Cinquanta sfumature di nero:

Mamma! Mamma! La mamma è addormentata sul pavimento. È addormentata da molto tempo. Le scompiglio i capelli perché le piace. Non si sveglia. La scuoto. Mamma! Mi fa male la pancia. È la fame. Lui non è qui. Ho sete. In cucina trascino una sedia vicino al lavello e bevo. L’acqua mi schizza il maglione azzurro. La mamma è ancora addormentata. Mamma, svegliati! È immobile, fredda. Vado a prendere la mia copertina, copro la mamma e mi sdraio accanto a lei sul tappeto verde appiccicoso. La mamma è ancora addormentata. Ho due macchinine. Le faccio correre sul pavimento dove la mamma sta dormendo. Penso che stia male. Cerco qualcosa da mangiare. Trovo dei piselli nel freezer. Sono freddi. Li mangio piano. Mi fanno venire il mal di pancia. Dormo accanto alla mamma. I piselli sono finiti. Nel freezer c’è qualcosa. Ha un odore strano. Lo lecco e la lingua rimane attaccata. Lo addento piano. Ha un sapore cattivo. Bevo un po’ d’acqua. Gioco con le macchinine e dormo vicino alla mamma. La mamma è così fredda, e non si sveglierà.

Ed ecco alcune frasi tratte dal terzo volume della trilogia di E. L. James:

  • Sono una ragazza molto fortunata “sussurro, e il suo sguardo si addolcisce. “No, Anastasia, io sono un uomo molto fortunato.
  • “Anastasia sei la cosa più importante, il mio amore, la mia vita”. Nonostante tutto, a dispetto delle sue cinquanta sfumature, mio marito sa essere così romantico.
  • “A volte ti comporti proprio come un adolescente” Lo rimprovero caparbia (…) “Lo so” ammette con dolcezza. “Devo imparare un sacco di cose.”
  • Mi abbraccia e rimaniamo immobili, tenendoci stretti. Mi scosto da lui senza lasciarlo andare.
  • “Tu sei un terno al lotto, la cura per il cancro e i tre desideri della lampada di Aladino, tutto in uno.”
  • Appoggia il BlackBerry sulla scrivania dietro di sé, mi prende tra le braccia e mi bacia con passione. Quando mi lascia andare, sono senza fiato. Ha lo sguardo torbido, pieno di desiderio.
  • Dirigere un’azienda di successo significa soprattutto mettere a frutto le qualità delle persone che hai a tua disposizione.
  • Se nelle proprie fantasie segrete ci si convince di essere nati per dominare, si acquista un potere immenso.
  • Amo il Christian megalomane, il Christian maniaco del controllo, il Christian mago del sesso, il Christian pervertito, il romantico, il timido. L’elenco non finisce più. Sono tanti Christian, almeno cinquanta: Mr Cinquanta Sfumature.
  • Quegli sguardi potrebbero causare da soli il riscaldamento globale del pianeta.

Cinquanta sfumature di rosso: la trama

A cura di Manila Benedetto – 18 luglio 2012

Cinquanta sfumature di rosso: la conclusione della trilogia di E. L. James

Dopo lo shock dell’attentato, (spoiler spoiler spoiler) Chris diventa iperprotettivo nei confronti di Ana, che ha acconsentito nel frattempo a sposarlo. Le nozze avvengono ben presto e tutto va bene, soprattutto il post-nozze che vede i due sposini in viaggio in Europa.

La vita sembra di colpo diventata troppo normale. Chris è apprensivo, il solito maniaco del controllo, Ana è più accondiscendente del solito, disposta a sopportare l’invasione completa della sua libertà da parte del marito. Certo, qualche capriccio, qualche piccola disobbedienza la commette, ma più per voglia di essere punita (ormai le pratiche estreme di Chris le piacciono parecchio) che per una vera ribellione alla sua condizione di moglie-sotto-una-campana-di-vetro.

Bene, bello il viaggio di nozze, bello il ritorno… e ora? A un certo punto ho il sospetto che a chiederselo sia anche l’autrice…

Il colpo di scena arriva quando, udite udite, i due hanno una profondissima crisi dovuta (spoiler spoiler spoiler) alla gravidanza, inaspettata, di Ana, che si è candidamente dimenticata di fare la puntura anticoncezionale (ma non prendeva la minipillola nel primo libro?). La reazione di Chris mi piace: finalmente è tornato il cattivone che mi ha conquistato nel primo libro, anzi di più. Per me, a questo punto, la storia inizia ad avere un aspetto molto interessante. Ma, ahimè, quel che avviene dopo è una scena eroica di Ana, che la riscatta un po’ dall’essere una sottomessa mentale, ma che è preludio di quello che temevo: il lieto fine.

Perché sì, nonostante l’inizio della storia entusiasmante, con un tema interessante, personaggi-stereotipo (il bello sicuro di sé, la bella impacciata) che sapevano farsi voler bene, il finale si piega all’ombra romantica, sognatrice e familiare che è dentro ognuno di noi. E vissero tutti felici e contenti. Come nelle migliori favole.

Cinquanta sfumature di rosso: la recensione

industria cinematografica che ne farà un film?

Ho fatto anche una prima riflessione, mentre leggevo del loro viaggio di nozze: perché la nostra protagonista femminile non si ribella almeno un poco? Può davvero l’amore per un uomo rendere una donna così Sottomessa? È, infatti, la sua sottomissione psicologica più che fisica che è sorprendente. Senza contratti, alla fine, Chris ci è riuscito: Ana è davvero sua. Continuando a leggere la situazione Dominatore-Sottomessa sotto l’aspetto mentale non cambia, mentre in quello sessuale l’autrice ci concede i soliti siparietti di sesso sfrenato, divertente e piacevole (che al terzo capitolo diventano anche un po’ scontati).

Quando ho chiuso il libro ho sentito nostalgia del vero Chris, quello che ho parecchio apprezzato nel primo tomo, mentre Ana ai miei occhi si era spenta, schiacciata dai massi della rassegnazione, della ricchezza e di altri luoghi comuni di cui è diventata portatrice sana. Che peccato.

Letto in poche ore, nonostante la mole di pagine, alla fine mi ha lasciato un grosso vuoto dentro. Avrei voluto molto di più. Avrei voluto un nuovo colpo di scena: una frustata al lieto fine. Invece no. Eccolo lì, nell’ultima pagina, il vissero tutti felici e contenti. Tranne me, povera lettrice sedotta e abbandonata così. E allora ci penso: e se fosse questo il vero obiettivo? Abbandonare noi lettori appassionati (se sei arrivato al terzo volume, vuol dire che ti piace, non ci sono scuse!) col dolore di quel: “E questo è tutto”?

Non mi meraviglierei se nei prossimi mesi fosse pronta on line la fan fiction della fan fiction, e qualche deluso iniziasse a raccontare un’altra versione della storia. D’altronde, saremo anche arrivati in fin di vita (letteraria) alla fine della saga, ma questa trilogia qui ha creato un nuovo inizio, superando le storie di vampiri a cui eravamo abituati (e stufati) e portando le storie young adult a un livello più reale (sarà pur difficile conquistare il riccone di turno, ma almeno ne esistono).

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