Gite scolastiche: Le mete più ambite dagli studenti - Studentville

Gite scolastiche: Le mete più ambite dagli studenti

Gita scolastica, mete. La gita scolastica è il momento più agognato dagli studenti, che vagheggiano con ampio anticipo...
Gite scolastiche: Le mete più ambite dagli studenti

GITA SCOLASTICA: METE PREFERITE DAGLI STUDENTI. La gita scolastica è il momento più agognato dagli studenti, che vagheggiano con ampio anticipo rispetto alla partenza il divertimento e le risate che vivranno con i compagni. Ma il problema della destinazione da scegliere per trascorrervi il soggiorno divide da sempre compagni e professori. Italia o estero? Città d’arte, così da ripassare il programma di storia e arte, o la campagna e la natura incontaminata, o ancora il mare? Meglio una località senza un’eredità storica particolarmente rilevante, ma giovane, dinamica e moderna, o piuttosto un borgo antico trasudante di tradizione, vessillo di un tempo che fu?

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GITA SCOLASTICA, METE: COSA SCELGONO GLI STUDENTI. La maggior parte delle scuole del nostro Paese privilegia l’Italia come meta per le gite scolastiche. Molteplici le motivazioni: è un vero e proprio museo a cielo aperto, ricchissimo di opere d’arte, gallerie, monumenti, paesaggi che quasi non trovano uguali negli altri Stati. Ancora, è meno caro perché più vicino alle città da cui proveniamo, si parla la nostra lingua, gli insegnanti lo conoscono già e si sentono più sicuri nell’accompagnare le scolaresche alla sua scoperta.
L’indagine, promossa dal Centro studi turistici di Firenze in collaborazione con l’Automobil Club, è stata condotta attraverso interviste ad un campione di 1.779 istituti, di cui il 54% di istruzione secondaria. Il risultato è incoraggiante: non solo l’Italia è la meta privilegiata dal 76% degli intervistati, contro al 24% di coloro che hanno preferito organizzare le vacanze all’estero, ma il numero di gite didattiche che vi viene programmato annualmente ha registrato un incremento rispetto agli anni passati del 16,2 %.
La Toscana è la regione che incontra i gusti della maggior parte di docenti e allievi, il 17,8% del totale nazionale. Segue, con ampia distanza, l’Emilia Romagna (12% di preferenze), mentre Lazio e Veneto sono prescelti dal 11,6% e dal 9,9% degli scolari. Fanalino di coda la Calabria, la Basilicata, l’Abruzzo e il Molise.
Nel panorama delle località più visitate del Paese, ben cinque appartengono al territorio toscano: Firenze (2ª in Italia), Siena (12ª), Pisa (14ª), Lucca (19ª) e l’Arcipelago toscano (20ª).  Non sono però solo Firenze o Siena ad essere scelte come mete dei viaggi d’escursione: le gite si rivolgono sempre più ai piccoli borghi, alle cittadelle medievali, alle località in aperta campagna, a quei centri pregni di storia e di cultura, cioè, che rendono particolare e intima la nostra Italia. Ritroviamo allora in classifica paeselli come Volterra e l’Amiata, Cortona e l’Aretino, San Gimignano, le aree storico-naturalistiche del Grossetano come Capalbio e il parco dell’Uccellina, Pistoia, Massa, Carrara, San Miniato, Baratti, il Casentino e Larderello.
Le ragioni della scelta non sono di solo stampo artistico-didattico: i borghi appaiono molto più economici delle grandi città, gli alloggi costano meno, i musei sono meno ampli e conosciuti ma senz’altro a più buon mercato.
Perché un tale cambiamento di trend rispetto all’abitudine classica di visitare solo le grandi città?
Gianfranco Lorenzo, direttore del Centro studi turistici di Firenze, spiega così la nuova tendenza: “Il nostro primato come destinazione per i viaggi d’istruzione [è] un successo derivato dal fatto che la gita scolastica deve essere in qualche modo la prosecuzione dell’attività didattica e che proprio la regione offre […] un adattissimo mix storico, culturale e ambientale. Un successo che non deriva però dall’aumento dei visitatori a Firenze o Siena che, invece, devono registrare una flessione. Colpa degli aumenti dei prezzi che incidono meno sui centri più piccoli come Lucca e Pisa dove le gite sono in incremento. E con l’esplosione, appunto, dell’Aretino, del Grossetano, dell’Arcipelago. Oltre a due fenomeni collegati: lo spostamento dei viaggi verso una stagione più bassa, ad esempio tra ottobre e dicembre, con lo scopo di strappare tariffe migliori; e la conferma delle motivazioni di viaggio, con in testa quelle artistiche e archeologiche, ma subito seguite da natura e ambiente”.

di Bruna Martini

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