I 20 libri italiani del decennio - Studentville

I 20 libri italiani del decennio

Libri italiani

Stilare la classifica dei migliori qualcosa del decennio 2000-2009 (i cosiddetti anni zero) è un esercizio che diletta molti giornali in questo periodo.

La redazione di Booksblog, dopo lunghissime consultazioni, ha deciso di proporvi non una classifica ma un elenco, senza gradazioni di merito, dei 20 libri italiani più rilevanti degli ultimi dieci anni. Solite avvertenze del caso: niente di esaustivo né scientificamente ponderato. Ci hanno guidati il cuore e la memoria, che in noi italiani è notoriamente cortissima. Perciò sì, non c’è Tizio che meritava assolutamente di esserci e al suo posto c’è invece Caio, da molti considerato poco più che un pennivendolo. Ogni operazione di questo genere si espone a siffatte critiche, perciò vi invitiamo a proporre la vostra opinione nell’amato spazio commenti. Se voleste anche votare un preferito tra i preferiti, nessuno ve lo impedirà.

Ciò detto, dopo il “continua” inizia il viaggio sulle montagne russe dei 20 libri italiani che, secondo noi, hanno caratterizzato gli “anni zero” e rischiano seriamente di segnare anche gli anni che, da dopodomani, ci pioveranno addosso. Come si dice in questi casi: buona fine e buon inizio!

Baudolino, Umberto Eco (2000)
Capolavoro fantasy di Umberto Eco, l’unico degli anni 2000: colto come sempre, esilarante e avventuroso, ma anche profondissimo nell’analisi delle problematiche della storiografia. Mai come in Baudolino si comprende che la storia la scrive sempre chi vince, e spesso in maniera totalmente indipendente dalla realtà.

Archeologia del presente, Sebastiano Vassalli (2001)
Merita per il modo di raccontare i “sogni” e le “rivoluzioni” che hanno animato il ’68 e che, un po’ naufragati e un po’ realizzati, hanno ancora degli strascichi sull’oggi.

Illuminata, Patrizia Carrano (2001)
Narra la storia della prima donna laureata al mondo, la veneta Elena Lucrezia Cornaro Piscopia. E lo fa infondendovi una grandissima intensità. Le emozioni che l’autrice riesce a comunicare, in questo romanzo colto e ricercato, sono infatti profondissime. La vita di Elena Lucrezia, il suo amore per la cultura, la comunione di menti ed anime con l’erudito arabo di cui s’innamorerà perdutamente, il suo cammino ostinato sulla strada del sapere, che le consentirà – nel ‘600, in un’Italia in cui alle donne erano consentiti solo il matrimonio o il velo – di arrivare fino all’agognata Laurea in Filosofia, vengono descritti dalla Carrano in modo magistrale. Libro splendido.

Impero, Toni Negri e Michael Hardt (2002)
«The most talked-about work of social theory in years», secondo Time Magazine. Impero ha lanciato il suo controverso autore nel firmamento dei maggiori pensatori politici internazionali, rendendolo addirittura la stella polare del socialismo del 2000, a detta del presidente venezuelano Hugo Chavez. Sulla fama italiana del libro ha forse pesato il passato assai turbolento dell’ex stratega di Potere operaio.

Imprimatur, Rita Monaldi e Francesco Sorti (2002)
Il più maledetto dei libri maledetti. Monaldi e Sorti dimostrano, carte alla mano, che papa Innocenzo XI – nel 2002 a un passo dalla beatificazione – favorì per propri interessi economici l’ascesa del protestante Guglielmo d’Orange al trono d’Inghilterra. Il libro, pubblicato da Mondadori, scompare dalle librerie pochi mesi dopo l’uscita. Secondo l’editore, perché ha concluso il suo ciclo vitale e non merita altre ristampe. Secondo gli autori, perché vittima di un vero e proprio boicottaggio censorio. All’estero Imprimatur e i suoi seguiti sono super bestsellers e presto diventeranno kolossal hollywoodiani. Ma per leggere in italiano il romanzo di Monaldi e Sorti bisogna addirittura ricorrere a un’edizione stampata nella nostra lingua dall’editore olandese De Bezige Bij, caso assolutamente unico nel nostro panorama editoriale. Esiste anche un ottimo libro su quest’incredibile vicenda, Il caso Imprimatur di Simone Berni, edito da Biblohaus.

Montedidio, Erri de Luca (2002)
Poesia che nasce dal crudo realismo. Solo Erri de Luca ci riesce, e rende indimenticabile la storia di un ragazzino dei ‘bassi’ di Napoli e la sua prima cotta per la giovane vicina di casa, a cui tocca fare ‘favori’ al proprietario dell’appartamento per mancanza di soldi. Bellissimo.

Romanzo criminale, Giancarlo De Cataldo (2002)
Una scrittura potente, dei personaggi che a leggerli sembrano veri fino all’osso, il ritratto di un universo criminale ma umanissimo e antiretorico. Il seguito (‘Nelle mani giuste’) meglio risparmiarselo.

La presa di Macallè, Andrea Camilleri (2003)
Merita la menzione per la prospettiva da cui guarda al periodo storico più nero d’Italia, gli occhi di Michilino, un bambino del tutto assoggettato al pensiero dominante, incapace, come tutti i bambini, di cogliere le sfumature. E per la capacità di descrivere i personaggi, umani e disperati, oltre che per il linguaggio scoppiettante e inconfondibile.

Lo stato d’eccezione, Giorgio Agamben (2003)
La riflessione del professor Agamben sul concetto schmittiano di “stato d’eccezione” ha fatto scuola in tutto il pianeta. Da Hitler a Guantanamo, l’anello mancante tra la politica e il diritto è stato esaminato per la prima volta da decenni con rinnovata forza teorica da uno dei più grandi pensatori italiani degli anni zero.

Vita, Melania Mazzucco (2003)
Viene alla luce una nuova scrittrice italiana, una fra le rare degne di questo nome, e fra le più brave del nostro panorama. Premio Strega.

La masseria delle allodole, Antonia Arslan (2004)
Saga familiare scritta con il respiro dell’epica, storia di una famiglia armena e del suo destino, che la scrittrice sembra svelarci da tanti piccoli dettagli di vita molto prima che esso si compia. Prima o poi lo faranno leggere anche a scuola.

Noi saremo tutto, Valerio Evangelisti (2004)
Straordinario romanzo storico sull’America sindacale del maccartismo. Non basta la documentazione straordinaria e la narrazione magistrale di Evangelisti: il proprio posticino nella Storia questo romanzo lo conquista per il suo protagonista, Eddie Florio, probabilmente il villain più indimenticabile della letteratura italiana dello scorso decennio.

I casi dell’avvocato Guerrieri, Gianrico Carofiglio (2004-2007)
Impossibile staccare l’attenzione dal personaggio di Guerrieri e dalle sue battaglie di giustizia vissute nell’ordinarietà, impossibile distrarsi dai complicati percorsi mentali delle sue crisi morali.

Come Dio comanda, Niccolò Ammaniti (2006)
Il violento naziskin protagonista, i suoi amici delinquenti e disturbati e il suo povero figlio in una periferia alienante rappresentano la società italiana – e i suoi nuovi valori – con molta più forza e nitidezza di tanti testi giornalistici o sociologici. Premio Strega.

Roberto Saviano (2006)
Opera di importanza capitale tanto per la società quanto per la letteratura italiane. Uno sguardo spietato e pienamente letterario sulla contemporaneità, come non se ne leggevano dai tempi di Pasolini e Sciascia. Amato e odiato alla follia, è indubbiamente un libro fondamentale.

Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio, Ahmara Lakhous (2006)
Best seller del romano d’adozione Ahmara Lakhous, ritrae il mondo cambiato (non solo nella Capitale), in cui il dialogo fra persone dai diversi codici culturali è una sfida continua. Giallo corale e storia d’amore, ritratto fedele di un quartiere di Roma a cui Roma assomiglierà sempre di più.

La casta, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo (2007)
La vocazione di Stella & Co. a far i conti in tasca ai potenti ha dato il la alla passione per i libri di ‘controinformazione’ giornalistica sui mali del Paese (vedi il successo di Vaticano Spa, della Casta dei giornali, e ultimo il Caro armato). E un popolo più istruito riesce a partecipare con più consapevolezza alla vita democratica dello Stato.

Economia canaglia, Loretta Napoleoni (2008)
Lettissimo in Italia e all’estero, il saggio dell’economista Napoleoni rivelava, a un passo dalla crisi globale, le perverse dinamiche che avrebbero causato il disastro. Un testo indispensabile per capire la genesi e l’attualità del mondo degli anni zero.

Inferno, Gianfranco Marziano (2008)
Amarissimo ed esilarante affresco dell’Italia degli anni 2000. Al tempo stesso immaginifico ed essenziale, è un romanzo di crudeltà rara, destinato a lasciare il segno nella letteratura italiana di questi anni.

La futura classe dirigente, Peppe Fiore (2009)
Tra i romanzi di formazione nel precariato umano e lavorativo è sicuramente il più rappresentativo e riuscito. Unanimemente apprezzato dalla critica, che lo ha definito “La vita agra” del 2000, non ha avuto il successo di pubblico che meritava.

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