I peggiori film tratti dai videogame - Studentville
I peggiori film tratti dai videogame

I peggiori film tratti dai videogame

Film basati sui videogame: la classifica dei peggiori film tratti dai videogame. Scopri quali sono!

I PEGGIORI FILM TRATTI DAI VIDEOGAME. C'è stato un periodo – per fortuna ormai lontano – in cui tutti i patiti di videogame non sognavano altro che vedere le avventure dei loro beniamini a 8, 16 o massimo 32 bit sul grande schermo di un cinema e quindi si sarebbero accontentati di un risultato qualunque. Oggi la grafica fotorealistica delle console di nuova generazione in pratica porta l'esperienza cinematografica a livelli inediti di interattività, e di fatto molte sequenze sceneggiate e non dei titoli di maggiore successo rivaleggiano senza troppi problemi con i blockbuster hollywoodiani. Che, anzi, spesso e volentieri fanno uso di tecniche e stili appresi proprio dai videogame. Ma facciamo un tuffo nel passato, anche piuttosto recente, e ripercorriamo alcuni dei peggiori momenti in cui le strade di film e videogame si sono incrociate, con risultati catastrofici.

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FILM TRATTI DAI VIDEOGAME: I PEGGIORI. Ecco allora la nostra classifica dei peggior film tratti dai videogame.

  • Mortal Kombat (1995): diretto da Paul W. S. Anderson, che alcuni anni dopo sarebbe passato a lanciare la sua versione ultra-action del franchise di Resident Evil, il film tratto dal violentissimo picchiaduro non si può neanche considerare un esperimento fallito. I fan riconoscono molto delle situazioni del gioco, ma sono la povertà della produzione e le imbarazzanti performance degli attori – atleti a provocare la delusione finale. Impossibile però non saltellare ascoltando la rozzissima colonna sonora.
  • Street Fighter – Sfida finale (1994): ecco l'altro versante della trasposizione. In questo caso uno dei più celebrati franchise della Capcom si è trasformato in un enorme carrozzone senza senso atto a solleticare l'ego di Jean-Claude Van Damme, ai tempi ancora sulla cresta dell'onda. Lasciando perdere la trama da manicomio criminale, a sorprendere lo spettatore odierno è la strana sensazione provocata dalle scenografie che immancabilmente sembrano realizzata tutte con il pongo.
  • Super Mario Bros. (1993): forse l'apice supremo dell'incomprensione tra videogame e cinema, che purtroppo coinvolse un grande attore come Bob Hoskins, che stranamente credeva nel progetto. Qualcosa deve essere andato storto in fase di sceneggiatura, perché un platform in fondo solare e divertente come l'originale si è trasformato in una strana e surreale avventura apocalittica con protagonisti due idraulici e delle lucertole giganti mostruose.
  • Tekken (2009): la maledizione dei picchiaduro colpisce ancora, e non poteva essere altrimenti, vista la natura low budget e direct-to-video del progetto basato sul titolo Namco. Bisogna dire che il materiale originale non aiutava con il suo carico di surrealtà e auto-ironia, ma ci saremmo almeno accontentati di vedere degli attori vagamente somiglianti ai personaggi, cosa che non è avvenuta neanche per errore.
  • Alone in the Dark (2005): è considerato quasi all'unanimità uno dei peggiori film mai realizzati, e il merito è tutto di Uwe Boll, regista che ha rovinato una serie enorme di trasposizioni quali Postal, Bloodrayne, House of the Dead, Dungeon Siege, Far Cry, con tanto di sequel regolarmente peggiori dei già pessimi primi capitoli. Inutile dire che delle atmosfere del capostipite dei survival horror non rimane nulla, sostituite da una generica e blanda frenesia da action movie di serie Z.
     

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