Le Mani...al cielo! - Studentville

Le Mani...al cielo!

Abbiamo incontrato Luigi Scarangella, il cantante della band rivelazione del 2007

Può una band che canta in italiano emergere, in un paese tradizionalmente e culturalmente legato alla musica leggera, proponendo sonorità puramente rock? E’ la missione che si sono prefissati Le Mani, giovane gruppo originario di Matera, che, dopo aver aperto i concerti di artisti come Le Vibrazioni, Almamegretta e Marlene Kuntz, ha spiccato il volo grazie alla hit “Stai bene come stai”, a lungo al numero 1 della classifica dei singoli di iTunes, che ha fatto da apripista all’album d’esordio, “In Fondo”. Il video del brano, in cui spiccava la presenza di Matteo Branciamore e della splendida Alessandra Mastronardi, i due protagonisti della fortunata fiction "I Cesaroni", ha permesso alla band di conquistare il “Premio Videoclip Italiano”, indetto da Rockol.it, nella categoria emergenti. A “Stai bene come stai” hanno fatto seguito altri due singoli, la profonda “L’ultima lettera”, e la melodiosa “Semplice distrazione”, tra le canzoni più trasmesse dalle radio nostrane e dai canali tematici.Le Mani

Per Luigi Scarangella (voce), Antonio Marcucci (chitarra), Angelo Perna (sinth), Marco Pisanelli (batteria) e Francesco “Ciccio” Stoia (basso) il 2007 è stato un anno da incorniciare e, se le premesse sono queste, il futuro non potrà che essere roseo e ricco di soddisfazioni. Accostati dagli addetti ai lavori a gruppi come Negramaro, Subsonica e Le Vibrazioni, Le Mani propongono tuttavia un rock melodico ma grintoso: oltre ai già citati singoli, in “In Fondo” l’ascoltatore è rapito dalla poesia acustica di “Come nelle favole”, da pezzi adrenalinici come la title-track e “Replay”, fino alla toccante “Sole d’Inverno”.
 
Studentville.it ha incontrato per voi Luigi Scarangella, frontman del gruppo: 
 
– Da dove nasce il nome Le Mani?
In una giornata uggiosa, Antonio ha tirato fuori il nome Le Mani. All’inizio ci ha lasciati un pò basiti, non capivamo che legame potesse esserci con noi, ma dopo un paio di bicchieri di vino in più, abbiamo capito che poteva esprimere al meglio ciò che stavamo facendo, e come la nostra musica, graffiare o accarezzare.
 
– Quali sono i gruppi o gli artisti che hanno maggiormente influenzato il vostro percorso musicale?
L’ambito ritmico (batteria, basso, chitarra) si ispira alle band statunitensi, quali Incubus, Deftones, Red Hot Chili Peppers, etc. Angelo è legato alla musica elettronica tedesca ed inglese. Io, per ovvi motivi, sono innamorato della lingua italiana, e di tutti quei cantautori moderni e del passato che la descrivono in modo meraviglioso. Oltre ad avere i miei gruppi del momento, quali Placebo, Radiohead, Muse.
 
– Il vostro è un sound poco comune nel nostro paese. Non avete mai pensato alla possibilità di cantare in inglese?
Sì, ci abbiamo pensato, ma siamo ancora agli inizi, ed è meglio concentrarsi a cantare in italiano.
 
– Qual è la canzone a cui siete più legati?
Tutte direi, non abbiamo una canzone in particolare.
 
– E quella che ritenete riflettere maggiormente il vostro stile musicale?
Ogni nostra canzone esprime un lato nascosto della nostra musica. Alcune ne tirano fuori uno, alcune ne tirano fuori un altro, ma tutte rispecchiano lo stile Le Mani.
 
– Siete soddisfatti dell’andamento del vostro album d’esordio?
Certo, non ci aspettavamo assolutamente tutto questo consenso, sembra di vivere ancora un sogno, e guai a chi ci sveglia! 
 
– Gli spettatori dei vostri ultimi concerti hanno avuto la possibilità di ascoltare in anteprima un brano inedito, “Parole”. E’ già in cantiere il prossimo album?
Siamo scesi a casa, a Matera, proprio per creare nuove canzoni. In quel posto magico, una masseria fuori dalla città e dalle semplici distrazioni, ne abbiamo tirate fuori sei, senza uno scopo ben preciso, ma solo dettate dall’istinto di ricominciare a creare, dopo un mini-tour estivo di oltre 40 date.
 
– In che luogo sognate di suonare un giorno?
Un concerto tutto nostro, con un pubblico che canta le nostre canzoni, mentre suoniamo e ci divertiamo come matti, invasati dal suono e dalle note. Praticamente ciò che accade ad ogni singolo concerto. Continuare così, non abbiamo pretese.
  
 – Come vorreste che fossero ricordati Le Mani tra cinquant’anni?
Con un ennesimo album all’attivo, e non con un "best of postumo".
 
 
(il video di "Stai bene come stai")
 

Simone Gambino

 

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti