Patreon in Italia, come funziona? Ecco l'intervista a Bigio - Studentville
Patreon in Italia, come funziona? Ecco l'intervista a Bigio

Patreon in Italia, come funziona? Ecco l'intervista a Bigio

Patreon in Italia, come funziona questa piattaforma di crowfunding? Ecco l'intervista di Blogo a Bigio.

Che cos’è Patreon? Ecco come funziona la piattaforma di crowfunding dedicata agli artisti. A seguire l’intervista di Blogo a Bigio, autore di Drizzit e The Author, con il suo giudizio su Patreon.

Come funziona Patreon in Italia? Che cos’è questa piattaforma di crowfunding? Complice anche l’intervista di Blogo a Bigio, autore di Drizzit e The Author, andremo oggi a parlare di questa nuova realtà dedicata agli artisti. Prima di scoprire il giudizio di Bigio sul funzionamento e l’utilità di Patreon, spieghiamo brevemente di cosa si tratta. Di base Patreon nasce come una piattaforma di crowfunding, ma non aspettatevi un qualcosa alla Kickstarter: qui siamo più nel campo del mecenatismo. Ci sono due tipi di utenti su Patreon: i Patron e i Creator. I Patron unendo le loro pledge aiutano gli artisti a continuare a creare, mentre i Creator producono contenuti che poi inviano ai loro Patron. Qui troviamo artisti di ogni genere: fumettisti, disegnatori, creatori di video, fotografi… Ma come funziona Patreon? Nella nostra gallery troverete tutte le risposte.

Bigio spiega come funziona Patreon in Italia

Abbiamo visto come funziona Patreon in Italia, adesso andiamo a vedere cosa ne pensa Bigio. Il celebre autore del gioco di ruolo.

Ecco l’intervista che Bigio ha rilasciato a Blogo per quanto riguarda il funzionamento di Patreon, se volete sostenere Bigio trovate qui la sua pagina su Patreon:

Patreon è una piattaforma di crowdfunding in cui i lettori possono sostenere economicamente i fumettisti preferiti. Per te, che cos’è Patreon?

Al momento è un mezzo efficiente per ottenere quell’introito extra mensile che rende il mio lavoro molto più gratificante e la mia vita assai meno problematica.

Come lo hai conosciuto?

Quasi casualmente, un mio collega lo aveva provato, ma con risultati deludenti. Comunque girando per le pagine degli altri autori ho visto che in molti casi si otteneva un buon riscontro, e sinceramente mi sarei accontentato anche solo di un piccolo aiutino mensile. Invece è andata molto meglio di così.

Quali sono i pregi e quali i difetti di questa piattaforma? In cosa dovrebbe migliorare?

C’è ancora qualche problema da correggere, qua e là. Ne porto uno come esempio: il sistema permette di cancellare (o ridurre) la propria pledge in qualsiasi momento, e non può essere altrimenti, tuttavia è terribile quando ci si avvicina a fine mese, vedere che molti sostenitori declinano l’invito a pagare per poi riconfermare la stessa pledge il mese successivo. In questo modo hanno accesso a contenuti esclusivi del blog senza contribuire mai (perché basta “promettere” di sostenere per sbloccare i contenuti esclusivi del blog). Una soluzione potrebbe essere sbloccare i contenuti esclusivi del blog solo per chi effettivamente ha contribuito (cioè dopo che è stata ritirata la quota), e magari limitare la cosa ai mesi in cui si ha contribuito. Questa “falla” del sistema costringe la maggior parte degli autori a spedire via mail le ricompense per i sostenitori di livello più alto anziché postarle sul blog, laddove con un po’ di furbizia potrebbero essere viste da chiunque.

Che impatto ha Patreon sul tuo lavoro quotidiano e sulla tua pianificazione?

Molto positivo. Mi impegna a realizzare illustrazioni e materiale extra che magari non realizzerei se non avessi un così buon riscontro di sostenitori. Questo non significa creare illustrazioni o fumetti solo perché li devo postare su Patreon: sono comunque libero di creare quello che voglio, come voglio, e anche con una certa libertà (per me si tratta di almeno cinque illustrazioni in più al mese), però Patreon mi impone delle scadenze in più da rispettare. Sono ormai diversi mesi che sfrutto questa piattaforma, e comincio ad avere abbastanza materiale per un art-book e anche sufficienti strisce per un piccolo albo a fumetti. Tutto materiale creato in origine appositamente per Patreon.

Consiglieresti Patreon a un fumettista dilettante? E a un fumettista professionista?

Più che ad artisti “dilettanti” e “professionisti”, lo consiglierei a quegli autori che hanno saputo creare un seguito, un fan-dom, un buon numero di appassionati che non siano però appassionati del fumettista o dell’autore, bensì di quello che fa. Per chiarire meglio: secondo me Patreon nel mio caso funziona perché i miei lettori amano il mio modo di disegnare e di realizzare fumetti. Non me, amano il mio lavoro. Sono quindi disposti a mettere in conto una piccola spesa mensile per sostenermi e ottenere del materiale extra. Se un fumettista, che sia alle prime armi o un veterano, riesce in qualche modo a intessere un rapporto di questo tipo con i propri lettori, Patreon funziona. Altrimenti no.

Credi che Patreon potrebbe influenzare il mondo dell’editoria del fumetto?

Forse no. Nel senso: non direttamente. Trovo che sia un ottimo mezzo nelle mani degli autori per ottenere un extra che permetterà loro sicuramente di lavorare di più e meglio, e di conseguenza di fare meglio il proprio lavoro. Non credo invece che funzioni come mezzo di finanziamento di un progetto continuativo. Per dire, non credo che i miei lettori sarebbero disposti a concedermi una quota mensile per leggere in esclusiva un fumetto: a quel punto un tipo di crowdfunding più classico (dove si finanzia direttamente il progetto, e lo si finanzia pagando in anticipo qualcosa che comunque riceverai come se la comprassi) è ancora la soluzione migliore.

Quali altri fumettisti presenti su Patreon vorresti suggerire ai nostri lettori?

Alcuni dei miei colleghi stanno scoprendo Patreon proprio in questi mesi: Jessica Cioffi e Alberto “Albo” Turturici ad esempio hanno appena aperto la loro pagina. Altri come Enrico Brettanin, Mirka Andolfo o Dado Caporali forse hanno preso la cosa sottogamba o non ci hanno creduto molto e hanno abbandonato la cosa prima di capire come farla ingranare. Personalmente seguo (e finanzio) alcuni bravissimi illustratori come Shilin, Ry-Spirit, Kibbitzer e Warren Louw. Sono artisti che apprezzo per l’incredibile qualità del loro lavoro, ed è questo che mi spinge a sostenerli.

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