Sono più di 1000 nuove parole quelle che andranno a comparire all’interno della nuova edizione, la 2023, del Dizionario Zingarelli. Il volume che più di ogni altro è testimone dei cambiamenti che la lingua italiana ha subito nel corso degli anni. E che, tramite le parole che custodisce gelosamente, ne ha raccontato l’evoluzione. Adultizzare, boomer, docuserie, ed ancora algocrazia, videoricetta e naturalmente metaverso. Questi alcuni dei nuovi termini che potremo trovare da qui a breve nello Zingarelli sfogliandone le pagine.
Dizionario Zingarelli 2023, più di 1000 nuove parole
A entrare di diritto all’interno dell’iconico vocabolario che un po’ tutti abbiamo o abbiamo posseduto e portato a scuola almeno una volta, ci sono anche le parole ibrido e transizione ecologica. Ed ancora decluttering, catcalling, greenwashing.
Ne è passato di tempo da quel lontano 1917, anno nel quale Nicola Zingarelli iniziò la pubblicazione del Vocabolario della lingua italiana. Più di un secolo ci separa da quella che è stata la sua prima edizione e che, anno dopo anno, ha continuato ad arricchirsi di termini frutto della continua evoluzione della vita e della società. Ci aveva visto lungo Zingarelli, che nel 1935 aveva dichiarato:
Mai non è apparsa tanto evidente la mutabilità delle lingue come nel tempo dallo scoppiar della guerra ai giorni presenti. Non meno rivoluzionari sono stati i progressi dell’aviazione, della radiotelegrafia e dell’automobilismo. Il Vocabolario a distanza di pochi anni mi pareva invecchiato: e bisognava dunque rifarlo in parte, oltre che ricorreggerlo.
Meno anglicismi rispetto al 2017
Nonostante l’adozione di così tanti nuovi termini niente paura per i puristi della lingua nazionale. Solo il 3% delle voci dell’edizione 2023 proviene dall’inglese. Un dato in calo rispetto a quello registrato nel 2017, che ammontava al quasi il 5% del totale. Tra queste rientravano parole quali coming out, smartphone, selfie. Ed ancora know how.
Se lo scopo di un dizionario è quello di fungere da raccoglitore dei vocaboli che hanno fatto parte del nostro passato e che fanno parte integrante del presente, allora non può che essere in continuo aggiornamento ed accogliere i nuovi termini che sono entrati di diritto nel linguaggio comune, senza giudizi o pregiudizi.
Lo stesso Zingarelli si era accorto, nel 1935, di come il suo fosse invecchiato in pochi anni e di come necessitasse di essere rifatto in parte, oltre che essere ricorretto. Ed è per questo che, tra i termini che necessitano, oggi, di essere inclusi nella nuova edizione, ci sono parole quali fat shaming, ovvero il fatto di deridere qualcuno per il suo aspetto fisico; sindemia, derivante dalla crasi di sinergia, epidemia, pandemia ed endemia, termine introdotto negli anni Novanta per indicare gli effetti negativi sulle persone e sulla società prodotti dall’interazione tra due o più patologie epidemiche. Ed ancora piedibus, l’autobus formato da una carovana di bambini che vanno a scuola a piedi in gruppo.
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