Rifiuti a Roma, le soluzioni possibili - StudentVille

Rifiuti a Roma, le soluzioni possibili

Rifiuti a Roma, le soluzioni possibili

Rifiuti a Roma: l’emergenza non si ferma

Il problema dei rifiuti a Roma continua a dilagare tanto che comincia a parlarsi di emergenza sanitaria soprattutto quando i cumuli di indifferenziata stanziano davanti alle scuole o alle strutture ospedaliere. Ad oggi è stato stimato che una tonnellata su nove resta in strada e non finisce negli appositi impianti di smaltimento. La questione è, ovviamente, complessa e presenta molteplici cause: in primis è stata constatata una carenza di mezzi e personale, basti pensare che addirittura il 55% dei compattatori necessari attualmente non è disponibile. Il problema ancora maggiore è che la città di Roma produce da sola quasi il 58% del totale dei rifiuti urbani generati nell’intero territorio del Lazio ed essi, spesso, non vengono ritirati perché non ci sono le necessarie capienze negli impianti di trattamento o sono inferiori alle necessità quotidiane.

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Rifiuti a Roma: le soluzioni prese in considerazione

Una delle soluzioni che spesso viene suggerita per risolvere la crisi dei rifiuti a Roma è quella del commissariamento. In questo caso, così com’è già successo nel 1994 a Napoli, un’autorità con poteri superiori e indipendenti da quelli del Comune e della Regione avrebbe piena libertà decisionale circa la migliore strada da intraprendere. Per molti, però, tale opzione sarebbe fallimentare in quanto un commissario esterno avrebbe bisogno di troppo tempo per studiare la crisi ed organizzare un piano riparatore. Il problema, intanto, continua ad ingrandirsi soprattutto dopo la decisione inerente alla chiusura della discarica di Colleferro che ad oggi riceve mille tonnellate di scarti dei rifiuti romani. Dal 1 Gennaio 2020 tale discarica non sarà più disponibile e, per questo motivo, il Ministero dell’Ambiente ha indicato un’ulteriore soluzione possibile: inviare i rifiuti all’estero. I papabili Paesi su cui puntare sono vari, dalla Bulgaria alla Danimarca passando per la Svezia, ma il costo sarebbe salatissimo: si parla di duecento euro a tonnellate che corrisponde al 30% in più di quanto si spende normalmente.

Rifiuti a Roma: il progetto a lungo termine dell’economia circolare

Oltre alle soluzioni immediate e necessarie per fronteggiare l’emergenza a Roma, ovviamente non deve essere perso di vista l’obiettivo a lungo termine che dovrebbe essere preso in considerazione ovvero ridurre, recuperare, riciclare e riutilizzare i materiali altrimenti destinati in discarica. La soluzione ottimale punta all’adozione di un’economia circolare ovvero progettata per auto-rigenerarsi. Ciò vuol dire innanzitutto rivedere le fasi della produzione, eliminando ad esempio gli imballaggi inutili e l’utilizzo di un surplus di plastica. In secondo luogo è necessario organizzare in modo sistematico la raccolta differenziata dei rifiuti introducendo la cosiddetta raccolta porta a porta per responsabilizzare i cittadini. Come ultimo step, è fondamentale realizzare impianti di compostaggio comunale e piattaforme per il riciclaggio, il recupero e la selezione dei materiali per reinserirli nella filiera produttiva.

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