Campus Party Italia: metodo Digital Felix - StudentVille

#CPIT3, più creativi e connessi nel modo giusto: il metodo Digital Felix

#CPIT3, più creativi e connessi nel modo giusto: il metodo Digital Felix

Ha quasi 40 anni, da 10 si occupa di Digital Transformation. Nel 2015 però ha rischiato il burn-out. «Lo smartphone era diventata un’estensione del mio corpo». Troppo e mal connesso. Questa è stata la diagnosi, abbastanza per decidere di occuparsi di Digital Detox. Ora è consulente per le aziende e aiuta i manager a «vivere meglio il digitale». Si chiama Alessio Carciofi e lo abbiamo incontrato al Campus Party Italia 2019, dove è intervenuto con uno speech dedicato a digital balance, digital detox e burn-out. «Mi occupo dell’economia dell’attenzione. La nostra vita è dove poni l’attenzione» ha detto subito. Per Carciofi «non dobbiamo tornare nelle caverne, ma aggiungere l’uomo al digitale». Vuol dire «saper vivere questa dimensione».

Connessi il giusto e più creativi

Carciofi si è anche inventato un metodo. Lo ha chiamato Digital Felix. Nella sua cassetta degli attrezzi ci sono strumenti di intervento che riguardano la gestione delle email, la gestione delle riunioni, l’ambiente di lavoro. «L’errore più grande – ha spiegato – è pensare alla posta elettronica come un ad un servizio di Instant messaging». Il consiglio? «Individuare dei momenti all’interno della giornata in cui si accede». Non solo. «Quando le leggi la regola è rispondere a quelle prioritarie e anche darsi un timing». Altrimenti «passiamo il 30% della nostra giornata a rispondere alle urgenze degli altri», con la conseguenza che «non abbiamo più il tempo per essere creativi perché non riusciamo più a ricaricarci».

Lavorare nel posto giusto

Carciofi si è occupato anche delle riunioni. «In Italia si fanno riunioni per decidere altre riunioni, senza saperle gestire». Il consiglio? «Si deve arrivare alla riunione preparati, con idee. Ci deve essere un ordine del giorno, si deve staccare il cellulare e la riunione deve avere un timing prestabilito». Sul fronte ambiente di lavoro, Carciofi è convinto che gli open space non favoriscano la concentrazione. «É antiproduttivo. In un posto di lavoro ci devono essere degli spazi focus in cui ti devi concentrare, senza distrazioni».

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