La Gelmini: “Festa dell’Unità? Scuole aperte!” - Studentville

La Gelmini: “Festa dell’Unità? Scuole aperte!”

Il ministro non è d’accordo con la decisione di chiudere le scuole il prossimo 17 marzo, in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia: “Penso che le scuole debbano restare aperte”. Si va verso l’annullamento della festa
La Gelmini: “Festa dell’Unità? Scuole aperte!”

Il 17 marzo, in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia le scuole potrebbero a sorpresa restare aperte. Nei giorni scorsi si era deciso di chiudere scuole e uffici pubblici per omaggiare la proclamazione del Regno d’Italia ma sia in ambito scolastico che in ambito lavorativo sono diverse le reazioni che stanno spingendo ad un ripensamento, chiesto anche dallo stesso Berlusconi. Si rischia di incidere sull’economia ma anche di ridurre l’importanza del messaggio per i ragazzi: “Penso che il 17 marzo le scuole debbano restare aperte – la netta presa di posizione del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini La ricorrenza potrà essere celebrata in classe durante l’orario normale dedicando una particolare attenzione a quel momento storico così importante. Un modo per dare più valore a questo appuntamento, altrimenti si correrebbe il rischio di considerarlo solo un giorno di vacanza in più”.

 Il ministro del Welfare Sacconi ha spiegato che “la decisione è stata rinviata, ma ne parleremo. Stiamo cercando una soluzione che non pesi sulla crescita economica e allo stesso tempo consenta un’adeguata celebrazione di un evento al quale diamo significato ogni 50 anni”.
Dalle scuole arriva però un chiaro segnale: Giorgio Rembado, leader dell’Associazione nazionale presidi e alte professionalità,  si oppone all’annullamento della festa, spiegando che “non si possono fare guerre di principio su una celebrazione così importante. Poiché la ricorrenza si può celebrare solo in quell’occasione, se ne dovrà sicuramente parlare in classe, ma non è detto che si debba fare necessariamente il 17 marzo: si può anche creare un dibattito e un confronto sull’unità d’Italia il giorno prima o il giorno dopo”.

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