Milano, il museo nell'opificio abbandonato - Studentville

Milano, il museo nell'opificio abbandonato

Le opere di giovani artisti esposte nel capannone gestito dal 60enne algerino Zakaria Jemai
Milano, il museo nell'opificio abbandonato

A Cormano, alle porte di Milano, esiste una fabbrica abbandonata. Al secondo piano abita il 60enne algerino Zakaria Jemai. Giù, invece, c'è il museo che ospita le opere di giovani artisti provenienti da tutto il mondo.

Graffiti e street art, vetri rotti e mattoni, disegni ovunque. Asterix e scheletri, silhouette femminili e cani tabagisti. Di tutto. Zakaria, meglio conosciuto come Zak, è il custode di quello che chiama castello.

"Verranno degli studenti da Zurigo, provenienti dalla scuola d'arte. Con loro ci sarà anche un professore. Da tre anni vengono a trovarmi, disegnano sui muri del castello…", racconta a Repubblica.

La storia di Zak ha dell'incredibile. Dopo aver lavorato in Italia per 30 anni come cuoco, ha fatto l'interprete (conosce diverse lingue) per poi ritrovarsi solo ed abbandonato, nonostante un matrimonio e due figli.

Decise di rifugiarsi in una fabbrica abbandonata. Un giorno arriva Cane Morto ed Emajons, trio di street artists. Nasce un'amicizia. Da allora Zak diventa l'anima di un luogo che ospita diversi artisti.

Tenia, Tilf, Giorgio Je e Omp, protagonisti della scena underground. "C'è chi si ferma qualche ora, chi per giorni. Io tengo tutto in ordine, per quanto possibile", spiega Zak "Il lavoro da fare è tanto, ma è dalle macerie del brutto che nasce il bello".

(Repubblica)

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