Primavera, significato simbolico ed etimologico

Primavera, significato simbolico ed etimologico

Primavera, significato simbolico ed etimologico: i concetti da conoscere relativamente alla nuova stagione.

Per molti, la primavera coincide con la stagione della felicità: non è un caso che sia il significato simbolico, che quello etimologico presuppongano connotazioni positive. Fiori e piante, alberi, frutti e ortaggi iniziano a sbocciare: la natura torna a mostrarsi in tutti i suoi colori. Come recita Longo “Sofista”:

“Era l’inizio della primavera e tutti i fiori fiorivano, alcuni nei boschi, altri nei prati e quelli che si trovavano sui monti; c’era già il ronzio i api laboriose, canto di uccelli canori, salti di greggi nate da poco; capre e agnelli saltavano sui monti, ronzavano nei prati le api, gli uccelli facevano risuonare i boschi.”

Tutte le stagioni fanno parte integrante della vita sulla terra e da sfondo a quella dell’uomo: oltre ad influenzare l’agricoltura ed il meteo, svolgono un ruolo importante sulla coscienza umana. E la nuova stagione non fa eccezione. Andiamo a scoprire di preciso cosa rappresenta la primavera.

Leggi: Significato e origine della primavera

Il significato simbolico della primavera

La simbologia della primavera sta a rappresentare l’arrivo di un nuovo inizio: nuovi progetti, lo sbocciare di cose nuove, la nascita e la rinascita, insomma, una nuova vita. Difatti, sognare la primavera presuppone amore per la vita, il sentirsi appagati come quando ci si imbatte in un prato fiorito, e si possono ammirare i colori ed i profumi del paesaggio. La primavera trabocca di simbolismo: la terra si risveglia dal suo sonno ed esplode di nuova vita. La stagione rappresenta una fase di transizione, quella tra il freddo ed il caldo, tra il buio e la luce. In questo periodo dell’anno, tutto si rinnova. E ciò ci spinge ad intraprendere nuovi progetti. Da qui l’uso del termine anche come metafora di rinascita, di splendore.

Significato etimologico

Come è facile dedurre, il termine primavera ha origini molto antiche. E’ una parola composta da due differenti termini, ovvero “prima” e “vera”. Vera, in particolare, deriverebbe dal sanscrito, lingua nella quale la radice vas- significherebbe “ardere, splendere”, concetti che si riconducono alla stagione estiva. Dunque, la “prima-vera” non sarebbe altro che la stagione che precede immediatamente l’estate. Inoltre, è un derivato dal latino classico primo vere, che significa “all’inizio della primavera”. E, a sua volta, derivato da ver, veris, ossia tempo, quindi stagione ed infine primavera.

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