Guida alla gestualità da non fare all'estero - Studentville

Guida alla gestualità da non fare all'estero

La gestualità è un vero e proprio linguaggio a parte, tipico nostro, una salvezza a volte in quelle situazioni in cui, non conoscendo la lingua, riesce a metterci in contatto con gli altri e far arrivare il messaggio. Ma in alcune culture non ha il nostro stesso significato.

Può anche confondersi tra la folla, in mezzo a centinaia di persone, non servirebbe. L’italiano lo riconosci ovunque per la sua istintiva abitudine nel gesticolare con le mani.

La gestualità è un vero e proprio linguaggio a parte, tipico nostro, una salvezza a volte in quelle situazioni in cui, non conoscendo la lingua, riesce a metterci in contatto con gli altri e far arrivare il messaggio.
Eppure, sebbene potrebbe sembrare una sorta di linguaggio universale, non è proprio così. Ogni paese ha infatti i propri gesti e non sempre hanno lo stesso significato, anzi. Può capitare infatti che un segnale che per noi è totalmente innocuo, per un’altra cultura può diventare offensivo e metterci in difficoltà. Perciò, ecco alcuni gesti da sapere e soprattutto da non fare all’estero, per una vacanza in pace con il prossimo.

Nelle Filippine, non chiamate nessuno facendogli segno con la mano, perchè è il loro modo di chiamare i cani;

Il pollice alzato in Thailandia equivale alla nostra linguaccia, mentre in Afghanistan, Iran e in alcune parti della Grecia è proprio un gestaccio, simile al nostro dito medio. Sempre in Grecia, invece, il gesto della mano per dire “stop” è ritenuto offensivo;

thumbs-up

Le dita incrociate, in Vietnam, significano gli organi genitali femminili, se lo fate ad un uomo, potrebbe offendersi;

Il segno della pace al contrario, in Inghilterra e Australia, significa mandare a quel paese molto pesantemente;

Le bolle con il chewingum sono vietate a Singapore, mentre in Pakistan il segno del pugno equivale al nostro gesto dell’ombrello;

In Germania e Brasile, il segno dell’ OK è offensivo perchè significa “ano”. In Turchia, infatti, è un modo per offendere i gay. Sempre in Turchia, se “rubate il naso” a qualcuno avete passato un guaio, perchè corrisponde al nostro dito medio;

ok

Nelle Fiji, se stringete la mano a una persona, dovrete mantenerla per tutta la conversazione. Se la togliete è segno di ipocrisia. In Giappone invece mai fissare qualcuno negli occhi, è maleducazione;

In Bulgaria “sì” vuol dire no e “no” vuol dire sì, mentr in Cile il nostro “che vuoi?” fatto con  la mano è considerata un’offesa gravissima.

Credits: Flickr

 

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